(ANSA) - BRUXELLES, 25 GEN - "In Europa non c'è posto per il
negazionismo del genocidio" di Srebrenica, né per "la
glorificazione dei criminali di guerra. Tollerare o addirittura
sostenere pubblicamente quanti negano il genocidio, celebrano i
crimini di guerra o minano l'integrità territoriale e l'unità"
della Bosnia-Erzegovina "non solo rappresenta una minaccia alla
stabilità regionale e alla riconciliazione regionale", ma "non è
nemmeno compatibile con i valori e le aspirazioni europee". Lo
ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in conferenza
stampa dopo la sesta riunione del Consiglio di stabilizzazione e
associazione Ue-Serbia. "Condividiamo questi principi con la
premier serba" Ana Brnabic, "garantiamo che continueremo ad
avanzare lungo il percorso europeo della Serbia". Il 9 gennaio
scorso in Republika Srpska (una delle due entità, a maggioranza
serba, che compongono la Bosnia-Erzegovina, ndr) è stato
celebrato il trentennale della sua fondazione, un atto
unilaterale di secessione che portò allo scoppio della guerra
negli anni Novanta. Ai festeggiamenti, caratterizzati da una
rinnovata retorica nazionalista e da incidenti e tensioni
registratisi in diverse città della Bosnia-Erzegovina e della
Serbia, hanno preso parte anche alti rappresentanti della
dirigenza di Belgrado. (ANSA).
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