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Ungheria, battaglia dei sindacati contro 'legge schiavitù'

L'opposizione apre un'inchiesta sui deputati picchiati alla tv

19 dicembre, 10:25
(ANSA) - BUDAPEST - La legge sugli straordinari, ribattezzata "legge schiavitù", che ha portato in piazza migliaia di persone in Ungheria in questi giorni contro il governo di Viktor Orban, aspetta ancora la firma del presidente della Repubblica. Eppure, le imprese hanno già iniziato a distribuire fra i dipendenti i nuovi contratti di lavoro. I sindacati, sul piede di guerra, hanno chiesto oggi al capo dello Stato Janos Ader di non siglare la nuova norma che aumenta il tetto degli straordinari fino a 400 ore l'anno. Se dovesse entrare in vigore, hanno annunciato, sarà battaglia, con una mobilitazione nazionale. "Faremo scioperi in tutto il Paese, combinati con blocchi stradali", sullo stile dei gilet gialli in Francia, ha minacciato il presidente della confederazione 'Mszsz' Laszlo Kordas. Ader potrebbe firmare la legge prima di Natale, ma ci sono anche altre due opzioni: il presidente può infatti rimandare al Parlamento il testo contestato, per delle verifiche, oppure chiedere un controllo della Corte costituzionale. Le tre confederazioni sindacali si riuniranno mercoledì, per decidere nei dettagli la risposta più adeguata. In questo clima tesissimo, i partiti dell'opposizione hanno aperto un'inchiesta parlamentare sull'aggressione subita lunedì dai deputati picchiati e mandati via dai guardiani dalla sede della televisione di Stato. I parlamentari, che appoggiavano le proteste, volevano leggere al telegiornale una petizione con le rivendicazioni della piazza, ma sono stati malmenati e buttati fuori. Il partito democratico (Dk) vuole sporgere denuncia contro i responsabili materiali del fatto, contro chi ha dato l'ordine di reagire con la violenza, e anche contro la polizia, che non è intervenuta in difesa delle vittime. L'esito della vicenda è che un deputato socialista è stato portato in ospedale con l'ambulanza e un'altra parlamentare è rimasta ferita. In Ungheria si discute anche sui profili giuridici dell'accaduto: secondo diversi esperti della materia, i parlamentari avevano il diritto di entrare negli studi televisivi, dal momento che la legge consente loro di avere accesso ad ogni edificio pubblico.

L'aggressione da parte dei guardiani sarebbe stata invece illegale. Il governo di Orban non la vede così: i parlamentari avrebbero "abusato dell'immunità, ostacolando il lavoro di un ente pubblico, e sono sanzionabili a loro volta", ha fatto sapere l'esecutivo. Sono loro ad aver "istigato alla violenza", è la conclusione. La linea del premier è quella di sminuire la portata delle manifestazioni di Budapest, che sarebbero il frutto dell'azione di "una piccola minoranza di agitatori, finanziati da George Soros", il milionario americano-ungherese accusato da Orban di essere responsabile di tutti i mali del Paese.(ANSA).

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