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Albania: polizia tenta recupero rapporto con cittadini

Campagna porta a porta per lancio 112, numero unico emergenze

13 luglio, 16:32

(ANSA) - TIRANA - ''Cosa volete? Non ho fatto nulla''. ''Grazie, non mi interessa. Andate via''. Porte schiuse timidamente, occhi sgranati o sospettosi o innervositi. Ogni sera, tra le 18.00 e le 20.00, decine di pattuglie della polizia di Tirana escono a piedi per spiegare ai cittadini come funziona il 112, il nuovo numero unico per le emergenze, entrato in funzione da circa un mese. Lanciato e finanziato grazie al progetto Ue Pameca IV - che mira a consolidare le capacità degli organismi albanesi di law enforcement, per agevolarne il percorso di adeguamento agli standard dell'Unione europea - il servizio è stato messo a punto grazie all'impegno del ministero dell'Interno italiano e in coordinamento con quelli di Francia, Austria e Ungheria. Porta a porta, nei bar, per strada. ''Le reazioni sono diverse: incuriositi, infastiditi, preoccupati. C'è per fino chi ci manda a quel Paese'', racconta una giovane poliziotta, 25enne che da 3 anni indossa l'uniforme. ''E come biasimarli'', ammette. ''Per troppi decenni la polizia come qualsiasi altra istituzione di questo Paese è stata vista come un corpo corrotto e senza scrupoli, contro il cittadino più che al suo fianco''.

Ancora oggi la strada per la Polizia albanese è tutta in salita.

''La maggior parte delle persone pensa che della polizia sia impossibile fidarsi. Il nostro problema è cercare di recuperare la credibilità''. Escono in coppia, un uomo e una donna. ''E' più facile per loro fidarsi con una presenza femminile''. Grazie al numero unico, è possibile raccogliere le richieste di aiuto e smistare le emergenze in base alle necessità: richiesta di intervento delle forze dell'ordine, di un'ambulanza o dei vigili del fuoco. ''Per ora il 112 è in funzione soltanto a Tirana, entro la fine dell'anno dovrebbe essere operativo a Durazzo e entro due anni speriamo di poterlo estendere a tutta l'Albania'', spiega il capo della polizia albanese, Ernest Dimashi. (ANSA).

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