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Croazia: al via grande progetto condono edilizio

Oltre 800 mila le richieste. Obiettivo รจ porre fine abusivismo

23 agosto, 19:15
(ANSA) – ZAGABRIA – In Croazia il ministero per l'Edilizia ha ricevuto ben 816 mila richieste, su 4,3 milioni di abitanti, per il condono edilizio, ovvero per una veloce, semplificata e molto economica legalizzazione delle abitazioni, edifici e varie altre costruzioni erette dopo il 1968. Lo ha annunciato oggi il ministro Anka Mrak-Taritas. Si tratta di un enorme progetto nazionale che mira a porre fine all'abusivismo edilizio, ma anche a permettere ai cittadini e alle aziende che possiedono edifici e altre costruzioni totalmente o parzialmente illegali, di regolarizzare le loro proprietà immobiliari. La legge sul condono edilizio prevede una procedura veloce e molto semplificata per la legalizzazione retroattiva degli immobili costruiti dopo il 1968, specie se comparata ai costi e ai tempi necessari per avere un permesso nuovo. Tutti coloro che hanno costruito dopo questa data su terreni edificabili ma senza permessi o con permessi parziali potranno regolarizzare le loro proprietà, che di conseguenza avranno un valore più alto sul mercato o potranno essere riadibite per altri usi, quali quelli commerciali o turistici. Non saranno condonate le costruzioni su terreni non edificabili o protetti, come le zone vicino al mare, e questi immobili saranno rimossi, come anche tutti quelli costruiti abusivamente dopo il 2011, al momento dell'entrata in vigore di questa legge. Tutti gli immobili risalenti al periodo prima del 1968, quando pattuglie di aerei militari fotografarono in dettaglio tutto il territorio della ex Jugoslavia, sono automaticamente regolari, a prescindere dal tipo o luogo di costruzione. Secondo la stampa, agli archivi militari di Belgrado, ex capitale della Jugoslavia federale di cui la Croazia fece parte fino al 1991, alcuni scanner sofisticatissimi noleggiati dalla Germania stanno copiando giorno e notte le immagini della Croazia nel 1968. In mancanza di altre prove, saranno queste fotografie a testimoniare se un immobile fosse stato costruito prima o dopo la data indicata dalla legge. È stato riportato però anche il caso di un fortunato che è riuscito a dimostrare la regolarità della sua casa grazie a dei vecchi giornali degli anni Sessanta, usati all'epoca come isolamento del pavimento. Dell'iniziativa stanno beneficiando anche architetti e geometri che nei mesi scorsi sono stati assaliti da migliaia di clienti che prima di inoltrare la richiesta di condono alle autorità edilizie e catastali devono preparare la documentazione idonea. Seppure i costi del condono siano molto più bassi dei permessi regolari, ne beneficerà anche l'erario. Si stima che i croati alla fine pagheranno centinaia di milioni di euro allo Stato e agli enti locali per avere le carte delle loro case in regola.

Secondo i dati dell'Eurostat, i croati sono terzi nell'Unione europea, dopo romeni e lituani, per numero di proprietà immobili per abitante. Nel 2011 erano il 92,1 per cento i cittadini della Croazia che vivevano in un'abitazione di loro proprietà, mentre la media europea era del 70,1 per cento. Visto l'altissimo numero delle richieste di condono, sembra che la maggioranza abiti però in case totalmente o in parte abusive, circostanza a cui la nuova legge porrà fine. (ANSA).

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