(ANSA) – ZAGABRIA – In Croazia il ministero per l'Edilizia ha
ricevuto ben 816 mila richieste, su 4,3 milioni di abitanti, per
il condono edilizio, ovvero per una veloce, semplificata e molto
economica legalizzazione delle abitazioni, edifici e varie altre
costruzioni erette dopo il 1968. Lo ha annunciato oggi il
ministro Anka Mrak-Taritas.
Si tratta di un enorme progetto nazionale che mira a porre
fine all'abusivismo edilizio, ma anche a permettere ai cittadini
e alle aziende che possiedono edifici e altre costruzioni
totalmente o parzialmente illegali, di regolarizzare le loro
proprietà immobiliari. La legge sul condono edilizio prevede una
procedura veloce e molto semplificata per la legalizzazione
retroattiva degli immobili costruiti dopo il 1968, specie se
comparata ai costi e ai tempi necessari per avere un permesso
nuovo.
Tutti coloro che hanno costruito dopo questa data su terreni
edificabili ma senza permessi o con permessi parziali potranno
regolarizzare le loro proprietà, che di conseguenza avranno un
valore più alto sul mercato o potranno essere riadibite per
altri usi, quali quelli commerciali o turistici. Non saranno
condonate le costruzioni su terreni non edificabili o protetti,
come le zone vicino al mare, e questi immobili saranno rimossi,
come anche tutti quelli costruiti abusivamente dopo il 2011, al
momento dell'entrata in vigore di questa legge.
Tutti gli immobili risalenti al periodo prima del 1968,
quando pattuglie di aerei militari fotografarono in dettaglio
tutto il territorio della ex Jugoslavia, sono automaticamente
regolari, a prescindere dal tipo o luogo di costruzione. Secondo
la stampa, agli archivi militari di Belgrado, ex capitale della
Jugoslavia federale di cui la Croazia fece parte fino al 1991,
alcuni scanner sofisticatissimi noleggiati dalla Germania stanno
copiando giorno e notte le immagini della Croazia nel 1968. In
mancanza di altre prove, saranno queste fotografie a
testimoniare se un immobile fosse stato costruito prima o dopo
la data indicata dalla legge. È stato riportato però anche il
caso di un fortunato che è riuscito a dimostrare la regolarità
della sua casa grazie a dei vecchi giornali degli anni Sessanta,
usati all'epoca come isolamento del pavimento.
Dell'iniziativa stanno beneficiando anche architetti e
geometri che nei mesi scorsi sono stati assaliti da migliaia di
clienti che prima di inoltrare la richiesta di condono alle
autorità edilizie e catastali devono preparare la documentazione
idonea. Seppure i costi del condono siano molto più bassi dei
permessi regolari, ne beneficerà anche l'erario. Si stima che i
croati alla fine pagheranno centinaia di milioni di euro allo
Stato e agli enti locali per avere le carte delle loro case in
regola.
Secondo i dati dell'Eurostat, i croati sono terzi nell'Unione
europea, dopo romeni e lituani, per numero di proprietà immobili
per abitante. Nel 2011 erano il 92,1 per cento i cittadini della
Croazia che vivevano in un'abitazione di loro proprietà, mentre
la media europea era del 70,1 per cento. Visto l'altissimo
numero delle richieste di condono, sembra che la maggioranza
abiti però in case totalmente o in parte abusive, circostanza a
cui la nuova legge porrà fine. (ANSA).
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