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Balcani: Ue, fare di più per mantenere regime senza visti

Crimine e migrazione criticità. Albania-Moldova-Ucraina peggiori

20 dicembre, 20:17
(ANSA) - BRUXELLES, 20 DIC - "Un'azione immediata" è richiesta a cinque paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, ex repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia) e a tre del Partenariato orientale (Georgia, Moldova e Ucraina) per continuare a rispettare gli standard necessari a preservare il regime senza visti. E' il monito lanciato dalla Commissione europea nel primo rapporto sull'adempimento dei requisiti obbligatori affinché i cittadini di Paesi terzi possano continuare a godere della liberalizzazione dei visti.

Tutti e otto i paesi, dove già vige il regime senza visti, "hanno dimostrato pieno impegno e hanno intrapreso importanti sforzi per attuare una serie di riforme di vasta portata stabilite nell'ambito dei processi di liberalizzazione dei visti", scrive la Commissione, confermando che gli otto stati continuano "a rispettare i parametri di riferimento", tuttavia, si evidenzia, è necessario "più impegno" nel controllo della migrazione irregolare e nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.

In particolare, l'ammonimento è rivolto ad Albania, Moldova e Ucraina. "E' imperativo", scrive la Commissione, che le riforme nei settori critici "siano sostenute e che i paesi non facciano marcia indietro sui risultati" raggiunti sinora.

Il regime senza visti, spiega il commissario Ue alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos, comporta l'assunzione di "responsabilità sia per i cittadini che per le autorità competenti" e, "pur riconoscendo gli sforzi di questi paesi per garantire che i progressi compiuti siano sostenuti e che le riforme continuino a produrre risultati concreti, è necessario un ulteriore lavoro", in particolare per "affrontare la migrazione irregolare e combattere la criminalità organizzata e la corruzione".

La Commissione Ue riferirà nuovamente all'Eurocamera e al Consiglio in merito al rispetto degli standard nel corso del 2018.(ANSA).

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