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Slovenia: domenica al voto, favoriti conservatori

Leader Sds Jansa appoggiato da Orban. Tanti ancora indecisi

01 giugno, 20:14
(ANSA) - LUBIANA, 1 GIU - In Slovenia si chiude oggi la campagna elettorale in vista delle politiche anticipate di domenica. A metà marzo il Primo ministro, Miro Cerar, ha rassegnato le dimissioni dopo che una sentenza della Corte suprema aveva invalidato il referendum sul progetto del secondo binario lungo la tratta Divaccia-Capodistria, un progetto infrastrutturale sul quale egli stesso e diversi rappresentanti del governo si erano spesi per la promozione e realizzazione. Il referendum è stato poi ripetuto a metà maggio, e per la seconda volta non ha raggiunto il quorum ed è stato quindi bocciato. I temi principali della campagna elettorale sono stati le privatizzazioni delle compagnie statali, l'immigrazione, la riforma della sanità pubblica e l'innalzamento delle pensioni. Le dinamiche politiche al momento vedono da un lato il Partito democratico sloveno (SDS, conservatore) e dall'altro un blocco di partiti, dai socialdemocratici di SD al partito dei pensionati (DeSUS) a quello del centro moderno (SMC) di Cerar, pronto a unire le forze per evitare che l'SDS formi un esecutivo. L'SDS, il maggior partito d'opposizione guidato dall'ex primo ministro Janez Janša, e' in testa nei sondaggi con circa il 25% delle preferenze, e si attesta su posizioni molto vicine a quelle del primo ministro ungherese Viktor Orban, che tramite ambienti a lui vicino ha finanziato la campagna. Orban ha anche partecipato al congresso dell'SDS a metà maggio a Celje, tenendo un discorso dai classici toni duri nei confronti dell'immigrazione. Janša, che gode di una solida base politica e un sostegno costante, è l'unico parlamentare presente sui banchi del parlamento sin dalle prime elezioni del 1990. Seconda in termini di preferenze e' la Lista civica di Marian Sarec accreditata del 13% circa. Terzo il Partito socialdemocratico (SD) dato al 12%. Con un passato da giornalista radiofonico e imitatore, Šarec alle elezioni presidenziali di novembre scorso ha raccolto più preferenze di tutti i candidati dei partiti tradizionali e costretto al ballottaggio il presidente in carica, Borut Pahor. Il suo merito è quello di aver saputo intercettare la disaffezione crescente per la politica tradizionale e da Kamnik, un comune di circa 29 mila abitanti a nord di Lubiana, sta cercando di portare nella capitale slovena un nuovo modo di fare politica. A giudicare dai diversi sondaggi d'opinione oltre un quinto degli elettori ha detto di essere ancora indeciso. Fra le formazioni politiche che dovrebbero entrare in parlamento, oltre a SDS, SD, SMC e LMS ci sono Nuova Slovenia (NSi), che raccoglie l'8%, il partito dei pensionati DeSUS, la Sinistra Unita (Levica), intorno al 7%, e il movimento di Alenka Bratušek che dovrebbe riuscire a superare la soglia di sbarramento del 4% per entrare in parlamento.

Secondo i dati pubblicati sul sito della Commissione elettorale, 1637 candidati rappresentati in 25 liste si contenderanno i 90 seggi dell'Assemblea nazionale. Due dei seggi parlamentari spettano di diritto ai rappresentanti delle comunità nazionali italiana e ungherese, che verranno eletti al seggio specifico delle rispettive minoranze.

Si potra' votare domenica dalle 7 alle 19, e i primi risultati ufficiali saranno noti già dalle 21. (ANSA).

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