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Migranti al gelo: piano Serbia per trasferirli in ex caserme

Nella stazione dei bus a Belgrado volantinaggio personale Unhcr

16 gennaio, 18:59
(ANSA) - BELGRADO - Il governo serbo, unitamente alla sezione serba di Unhcr, ha messo a punto un piano per trasferire in tre ex caserme dell'esercito jugoslavo non lontano da Belgrado i circa 1.200 migranti e profughi che ancora bivaccano all'aperto e al gelo intorno alla stazione degli autobus della capitale serba. Lo si è appreso da fonti gionalistiche a Belgrado, secondo cui le caserme interessate si trovano a Obrenovac, una ventina di km circa dalla città. Il traferiemento era previsto per oggi ma problemi al sistema di riscaldamento ha causato un rinvio. L'operazione di trasferimento potrebbe avvenire domani.

Il personale di Unhcr è impegnato nella distribuzione fra i migranti della stazione di volantini nei quali - in arabo e inglese - vengono illustrati i vantaggi del trasferimento: posto al caldo, pasti regolari, assistenza medica. A Obrenovac i migranti avranno libertà di movimento e non sarà loro impedito di contattare eventualmente i trafficanti per il prosieguo del loro viaggio. Non si sa ancora di preciso se i profughi verranno registrati, cosa che quasi tutti rifiutano per timore di essere rimandati nel Paese di provenienza.

Secondo le fonti, l'adesione alla proposta di trasferimento sarebbe molto alta, e si prevede che pressocchè tutti quelli che restano all'addiaccio nella zona della stazione dei bus accetteranno di andare nelle ex caserme. Per loro sarebbe importante non allontanarsi molto da Belgrado e restare nel nord della Serbia, con la possibilità di raggiungere in breve tempo il confine con l'Ungheria, dove le autorità di Budapest lasciano entrare quotidianamente una ventina di richiedenti asilo.

Per primi a Obrenovac verrebbero trasferiti minori e malati.

Intanto, sempre secondo le stesse fonti, 56 migranti minorenni della stazione di Belgrado, alcuni dei quali, malati, sono stati condotti oggi al riparo nel centro di accoglienza di Krnjaca, non lontano da Belgrado. (ANSA).

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