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Ministro Esteri Romania, in Ue nessuna invasione lavoratori

Corlatean a Roma. Vede Letta e Bonino e parla di Ue e economia

27 gennaio, 19:22
Titus Corlatean Titus Corlatean

di Cristiana Missori

 

(ANSA) - ROMA - In Europa non ci sarà alcuna invasione di lavoratori romeni, perché questi ''vanno dove c'è domanda da parte delle aziende e li' dove i lavoratori autoctoni non riescono a rispondere a quella stessa domanda''. A parlare con ANSA Nuova Europa è il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, che domani a Roma incontrerà il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il ministro per gli Affari esteri, Emma Bonino. Sul tavolo, non soltanto le questioni legate alla cooperazione bilaterale politica e economica, definita ''ampia e proficua'', ma anche quelle legate all'agenda Ue e alla collaborazione sullo scacchiere regionale e internazionale. Ed è proprio sull'Europa e sulle polemiche legate alla fine di alcune restrizioni alla libera circolazione dei cittadini di Romania e Bulgaria - venute meno dal 1 gennaio scorso - che Corlatean concentra la propria attenzione e tranquillizza. ''Piccoli flussi verso quei Paesi che fino al 1 gennaio 2014 hanno mantenuto alcune restrizioni nei confronti dei lavoratori romeni'', sono possibili. Il tutto, però, ''in base alla sostenibilità del tasso di crescita di ciascun Paese membro dell'Ue''. In sintesi, quelli che dovevano lasciare la Romania ''lo hanno già fatto prima dell'inizio di quest'anno'', lasciando nel Paese di origine ''un bacino ristretto di lavoratori potenzialmente mobili verso altri Paesi europei''. A destare invece allarme, afferma Corlatean, è la deriva xenofoba e populista che ha preso piede in Europa. Un clima di discriminazione nei confronti della Romania che preoccupa Bucarest. ''La liberalizzazione del mercato del lavoro in tutti i paesi Ue - rimarca il responsabile della diplomazia romena - ha per noi un forte significato simbolico segnando, in tema di diritti, la piena parificazione dei cittadini romeni al resto dei cittadini europei''. Parla di una campagna mediatica e di ''retorica elettorale contro i cittadini romeni e bulgari in vista delle elezioni europarlamentari che sono contrari allo spirito europeo e che rischiano di stimolare l'ascesa di gruppi radicali''. Serve, sostiene il ministro, ''una risposta articolata e ferma da parte dell'Europa''. In Italia, invece, le cose vanno bene. ''La comunità romena è ben integrata e apprezzata dagli italiani''. Secondo i dati disponibili, ''il contributo effettivo della comunità romena all'economia italiana supera l'1,2% del Pil e conta ben 43.000 piccole imprese e lavoratori autonomi attivi nel settore dell'edilizia (70%), commercio (9%), manifattura, assistenza alle persone, ristorazione e altro''. Tornando ai rapporti bilaterali, sia in Ue, che nei Balcani - in tema integrazione europea e euroatlantica dell'Europa Sud-Orientale - Roma e Bucarest possono lavorare bene insieme.
''Il processo di allargamento porterà benefici a entrambe le parti'', avverte Corlatean. E sul Partenariato orientale dice: ''La Romania è impegnata in modo concreto anche in merito al collegamento della Repubblica di Moldova con i mercati europei, in modo particolare in campo energetico, sia per il trasporto di gas che di energia elettrica''. Anche in tema di liberalizzazione dei visti dei cittadini moldavi, Bucarest si sta adoperando. ''Il mio auspicio è che già all'inizio di quest'anno l'Ue adotti questa decisione, e che si possa contare anche sul sostegno dell'Italia''. A Roma, il ministro parlerà anche di economia. L'Italia, rimarca, ''è sempre stata uno dei principali partner commerciali della Romania. Oggi è il nostro secondo partner commerciale dopo la Germania e rappresenta l'11,33% del volume totale degli scambi della Romania''. La sua visita precede quella del collega di governo responsabile per l'Economia, Andrei Gerea, prevista per il 30 gennaio. (ANSA).

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