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Nuova Europa cresce nonostante embargo, da baltici a Polonia

Bruxelles stima aumento Pil fra 2015 e 2016 sempre oltre 2%

05 maggio, 20:38
(ANSA) - BRUXELLES - Continuano la loro crescita economica i Paesi locomotiva della Nuova Europa, con una crescita sempre superiore al 2%, nonostante alcuni abbiano risentito del forte impatto del crollo degli scambi con la Russia. Sono le previsioni economiche della Commissione europea a disegnare il quadro, con i baltici sempre in pole rispetto agli altri Paesi Ue, insieme a Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, ma anche Romania e Ungheria. Non perde colpi l'Estonia: anche se soffre di una riduzione delle attività commerciali con i principali partner, Finlandia e Russia, cresce del 2,3% in 2015 e del 2,9% nel 2016, con una disoccupazione che scende ulteriormente dal 6,2% al 5,8%. In Lettonia la caduta dei prezzi del carburante e la crescita delle entrate delle famiglie sono destinati a sostenere i consumi interni, ma la prospettiva per il 2015 sarà condizionata dalle turbolenze economiche in Russia. Secondo Bruxelles il Pil dei lettoni segna comunque +2,3% quest'anno e +3,2% l'anno prossimo, con un tasso dei senza lavoro che cala al 10,4% e poi al 9,4%. Anche la Lituania dovrebbe mantenere una crescita del 2,8% nel 2015, nonostante un calo dell'export in Russia e principalmente a causa della domanda interna, che Bruxelles si aspetta rimanga il principale motore dell'economia. Il tasso di disoccupazione dei lituani scende dal 9,9% quest'anno al 9,1% nel 2016. Una solida domanda interna è anche alle spalle del forte aumento del Pil della Polonia, che nel 2015 dovrebbe rimanere +3,3% e nel 2016 salire a +3,4%. Il tasso di disoccupazione dei polacchi rientra in quello dell'area ed è destinato a diminuire in maniera importante: 8,4% quest'anno e 7,9% l'anno prossimo. Accelerano la corsa anche Repubblica Ceca e Slovacchia. Dopo l'uscita dalla recessione nel 2014, la Repubblica Ceca continuerà a far viaggiare l'economia con un segno positivo del 2,5% nel 2015 e del 2,6% nel 2016. La disoccupazione sarà sempre più bassa, toccando quota 5,6% quest'anno e 5,5% l'anno prossimo. Il Pil degli slovacchi secondo le stime di Bruxelles salirà addirittura al 3% nel 2015 e al 3,4% nel 2016, con un tasso di disoccupazione però più elevato rispetto ai vicini, del 12,1% quest'anno e del 10,8% l'anno prossimo. Le previsioni per la Romania rimangono quelle di una salita importante (+2,8% nel 2015 e +3,3% nel 2016), che si accompagna sempre ad una diminuzione dei disoccupati (6,6% nel 2015 e 6,4% nel 2016). L'Ungheria certo decelera la sua corsa alla crescita, ma rimane sempre sopra quota 2%: dopo la grande impennata del 3,6% nel 2014 il Pil scende ad un più sostenibile aumento del 2,8% quest'anno e del 2,2% nel 2016. Fattori come l'assorbimento record di fondi Ue perdono forza, ma in compenso continua a calare il numero dei senza lavoro: 6,8% quest'anno e 6% nel 2016. (ANSA).

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