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Popolazione: calo 'allarmante' in Balcani e in Europa Est

Fenomeno particolarmente significativo nell’area balcanica

29 giugno, 15:45
(ANSA) - BELGRADO, 29 GIU - La popolazione di molti Paesi dell'Europa centro-orientale e meridionale si sta riducendo a "una velocità allarmante", mentre aumenta al contempo la popolazione dell'Europa occidentale. Il fenomeno è confermato da un nuovo studio, lo 'European Demographic Data Sheet 2018', del Vienna Institute for Demography dell'Accademia austriaca delle scienze e del Wittgenstein Centre, reso pubblico nei giorni scorsi.

"L'Europa oggi rimane divisa da tendenze a lungo termine relative alla popolazione" con una "divisione che ricalca le passate fratture geopolitiche tra Ovest ed Est", si legge nel rapporto. Le regioni più ricche a occidente, nel Sud e nel Nord Europa - in particolare Irlanda, Svizzera, Norvegia e Spagna - stanno osservando un aumento della popolazione, spiegabile da una "combinazione di aumento naturale degli abitanti e da più alti livelli di immigrazione rispetto all'emigrazione". Al contrario, l'Europa sudorientale e l'Est "hanno osservato un calo sostanziale degli abitanti, a causa dell'effetto combinato di diminuzione naturale della popolazione ed emigrazione", continua il rapporto. I Balcani, in particolare ma non solo, sono fra le aree in Europa più colpite da un significativo calo della popolazione, "senza precedenti in tempo di pace". Dal 1990 al 2017, infatti, La Bosnia ha registrato un declino della popolazione del 22%, la Bulgaria del 19%, la Romania del 15%, la Croazia del 13%, la Serbia dell'8%. Cali significativi anche in Moldova (-19%), Lettonia (-27%), Lituania (-23%), meno marcato in Ungheria (-6%). Nell'Europa centro-orientale, solo Repubblica Ceca (+2%), Slovacchia e Slovenia (+3%) hanno registrato nello stesso periodo un relativo aumento della popolazione. (ANSA).

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