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Violenza donne: Croazia verso ratifica Convenzione Istanbul

Forte opposizione ultraconservatori e Chiesa cattolica

14 marzo, 21:05
(ANSA) - ZAGABRIA, 14 MAR - Tra controversie e aspre polemiche che durano da mesi, e soprattutto con la dura opposizione dei partiti di destra e della Chiesa cattolica, la Croazia si appresta alla ratifica della Convezione di Istanbul del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Dopo intense consultazioni ai vertici della Unione democratica croata (Hdz, conservatori), il partito al potere, il premier Andrej Plenkovic ha annunciato che nelle prossime settimane il governo proporrà al parlamento una legge sulla ratifica. Plenkovic, che appartiene all'ala moderata e centrista dell'Hdz, ha speso molto del suo capitale politico per convincere gli esponenti di destra del suo partito ad accettare il sì della Croazia al documento del Consiglio d'Europa. La Croazia fu nel 2011 tra i 45 Paesi firmatari della Convezione, ma il Parlamento di Zagabria non la ha ancora ratificata, come invece hanno fatto altri 27 Paesi europei, inclusa l'Italia. La Chiesa cattolica e organizzazioni di destra si oppongono alla ratifica del documento sostenendo che tramite la protezione delle donne dalla violenza si vuole introdurre nelle legislazioni nazionali il concetto di "genere", a differenza di quelle di sesso, fatto inaccettabile per questi gruppi. Secondo loro la legalizzazione del concetto di genere aprirebbe le porte a pericolosi esperimenti culturali nell'educazione pubblica e nella sanità, contrari ai valori tradizionali del popolo croato e alla visione dei rapporti tra i sessi della Chiesa cattolica. Molti partiti e associazioni vicine alla Chiesa hanno lanciato una campagna mediatica contro la Convenzione, sostenendo che le leggi croate vigenti bastano per proteggere le donne dalla violenza. La Conferenza episcopale croata (Hbk) ha inoltre pubblicato una serie di documenti in cui si esprime contro la ratifica.

La ratifica della Convezione è ferma in Croazia da almeno due anni dato che il governo conservatore del premier Plenkovic si regge su di una maggioranza di soli due voti, composta da partiti che spaziano dai liberali fino a esponenti clericali.

Più di un anno fa in campagna elettorale, Plenkovic aveva promesso la ratifica, ma per ora tale proposta non è stata inoltrata al Parlamento, per preservare i complicati equilibri all'intero della coalizione governativa. (ANSA).

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