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Croazia: aumentano vendite di armi ad Arabia Saudita
Balkan Insight, il materiale dirottato illegalmente in Siria
23 febbraio, 15:15
(ANSA) - TRIESTE - Nel 2016 la Croazia ha aumentato
drasticamente le vendite di munizioni e armi all'Arabia Saudita.
Il materiale risale ai tempi della Jugoslavia e della guerra per l'indipendenza degli anni Novanta.
Lo riporta il sito Balkan Insight, che sottolinea inoltre come diverse organizzazioni per la tutela dei diritti umani abbiano messo in guardia sul fatto che le forniture belliche vengano illegalmente dirottate verso zone di guerra, in violazione alle leggi europee e internazionali. Secondo Balkan Insight, nei primi mesi dell'anno scorso Zagabria ha venduto 83 milioni di euro in munizioni, lanciamissili e lanciagranate.
Video e immagini provenienti dalla Siria forniscono prove sufficienti in merito alla presenza di materiale bellico di fabbricazione croata in quel paese.
La Croazia è stata fra i primi Stati a fornire armi ai ribelli siriani. L'equipaggiamento era pagato dall'Arabia e trasportato attraverso la Giordania, sotto coordinamento della Cia. Nel 2012, la Croazia ha esportato 126 milioni di euro di armi e munizioni in Arabia e altri 44 in Giordania, secondo dati forniti dal sito Onu Comtrade. Prima della degenerazione della crisi siriana, questo tipo di traffici era praticamente inesistente. Tra 2012 e 2014, la Croazia ha sottoscritto licenze d'esportazione per 302 milioni verso Arabia, Giordania, Turchia ed Emirati Arabi, paesi che costituiscono i principali fornitori dell'opposizione in Siria.
Spedizioni organizzate a febbraio, giugno e settembre 2016 avrebbero totalizzato 2.600 tonnellate di proiettili, munizioni per mortai e missili, per un valore pari a 77 milioni. Queste esportazioni sono possibili grazie all'utilizzo dei grandi arsenali del ministero della Difesa croato, risalenti alla guerra di secessione dei primi anni Novanta.
Amnesty International ha evidenziato che le armi vendute all'Arabia Saudita sono finite in mano a gruppi armati coinvolti nella perpetrazione di crimini di guerra: armi croate potrebbero essere finite indirettamente anche nelle mani dell'Isis. (ANSA).
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Il materiale risale ai tempi della Jugoslavia e della guerra per l'indipendenza degli anni Novanta.
Lo riporta il sito Balkan Insight, che sottolinea inoltre come diverse organizzazioni per la tutela dei diritti umani abbiano messo in guardia sul fatto che le forniture belliche vengano illegalmente dirottate verso zone di guerra, in violazione alle leggi europee e internazionali. Secondo Balkan Insight, nei primi mesi dell'anno scorso Zagabria ha venduto 83 milioni di euro in munizioni, lanciamissili e lanciagranate.
Video e immagini provenienti dalla Siria forniscono prove sufficienti in merito alla presenza di materiale bellico di fabbricazione croata in quel paese.
La Croazia è stata fra i primi Stati a fornire armi ai ribelli siriani. L'equipaggiamento era pagato dall'Arabia e trasportato attraverso la Giordania, sotto coordinamento della Cia. Nel 2012, la Croazia ha esportato 126 milioni di euro di armi e munizioni in Arabia e altri 44 in Giordania, secondo dati forniti dal sito Onu Comtrade. Prima della degenerazione della crisi siriana, questo tipo di traffici era praticamente inesistente. Tra 2012 e 2014, la Croazia ha sottoscritto licenze d'esportazione per 302 milioni verso Arabia, Giordania, Turchia ed Emirati Arabi, paesi che costituiscono i principali fornitori dell'opposizione in Siria.
Spedizioni organizzate a febbraio, giugno e settembre 2016 avrebbero totalizzato 2.600 tonnellate di proiettili, munizioni per mortai e missili, per un valore pari a 77 milioni. Queste esportazioni sono possibili grazie all'utilizzo dei grandi arsenali del ministero della Difesa croato, risalenti alla guerra di secessione dei primi anni Novanta.
Amnesty International ha evidenziato che le armi vendute all'Arabia Saudita sono finite in mano a gruppi armati coinvolti nella perpetrazione di crimini di guerra: armi croate potrebbero essere finite indirettamente anche nelle mani dell'Isis. (ANSA).
