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Balcani: Cantone, su corruzione Ue non ripeta errori

"Legalità fondamentale nella trattativa per ingresso in Europa"

14 luglio, 10:22
(di Diego D'Amelio) (ANSA) - TRIESTE - "L'esperienza dell'integrazione nell'Ue di alcuni Paesi dell'Europa Centro-orientale è il punto di riferimento per non ripetere certi errori. I temi della rule of law e dell'anticorruzione sono diventati fondamentali nella trattativa più ampia per l'ingresso nell'Unione Europea". Lo dice il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, dopo il workshop su corruzione e trasparenza organizzato nell'ambito del Western Balkan Forum, chiusosi ieri a Trieste.

Secondo Cantone, "non puoi far entrare in un consesso con una serie di obblighi giuridici realtà che non abbiano un minimo comun denominatore. Per questo, per tutti gli Stati che stanno aderendo ci sono capitoli specifici sul fronte della legalità". Tornando sui processi di integrazione dei paesi Centro-orientali compiuti fra 2004 e 2008, Cantone ritiene che "il passaggio dall'economia pianificata a economia di mercato, non guidato in modo razionale, è uno dei meccanismi che favorisce la corruzione. Sono problemi verificatisi in tutto il mondo ex socialista. Forse è vero che non si sia fatta una verifica preliminare all'ingresso nell'Ue, ma è vero anche che le manifestazioni anticorruzione in Romania dimostrano che lo spirito europeo è arrivato. Le opinioni pubbliche - continua il magistrato - sono attente con vari livelli: in alcuni paesi c'è forte partecipazione, in altri meno, ma il processo è virale".

Rispetto all'esito del workshop di Trieste, il presidente dell'Anac parla di una "partecipazione abbastanza reale da parte dei componenti delle Agenzie dei Balcani occidentali. È molto importante che un Summit politico ed economico sull'integrazione dell'area abbia avuto un tratto forte anche sul tema della legalità: una richiesta italiana, accettata da tutti i partner europei. Ricordo - prosegue - che l'Italia è impegnata direttamente per conto dell'Ue nell'accompagnamento di Serbia e Montenegro, dove stiamo cercando di trasferire una cultura dell'indipendenza dell'anticorruzione". Cantone rileva "grande interesse formale, accompagnato in alcune realtà dei Balcani occidentali da reale partecipazione della società civile, mentre in altre realtà sembra prevalere la cultura dell'adempimento: ci avete assegnato i compiti a casa e li facciamo. Anche in questo secondo caso, però, parliamo di passi avanti importanti: si comincia a parlare di trasparenza dell'amministrazione, controllo del finanziamento ai partiti, entità degli stipendi dei funzionari pubblici. La cultura dell'anticorruzione sta entrando in tutti i Balcani".

Cantone è convinto che anche un paese con una radicata storia di corruzione come l'Italia possa essere un esempio, "recuperando anzitutto il brand positivo della lotta alle mafie e la cultura della legalità che la parte sana del paese pone con forza rispetto alla corruzione. Ricordo che i controlli su Expo da parte dell'Anac sono stati valutati molto positivamente dall'Ocse". (ANSA).

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