BRUXELLES - L'Italia è tra i Paesi Ue dove alle scuole secondarie - inferiori e superiori - non sono previsti test nazionali riguardanti tutte e quattro le abilità standard di lingua straniera (comprensione e produzione scritta e orale). Lo rivela un recente rapporto di Eurydice, la rete di informazione sull'istruzione in Europa. 

L'indagine Eurydice analizza le modalità in cui alle scuole secondarie inferiori (11-13 anni) e superiori (14-18 anni) sono verificate le abilità linguistiche degli studenti. L'Italia - come Germania, Paesi Bassi, Lituania, Grecia, Bulgaria e Croazia - è tra i Paesi Ue che non prevedono almeno un test a livello nazionale per verificare le competenze linguistiche dei ragazzi in tutte e quattro le sfere comunicative: lettura, ascolto, parlato e scrittura. Secondo gli esperti, la produzione orale è la competenza meno verificata in tutta Europa mentre la comprensione scritta è la più certificata. Due i motivi principali di questa mancanza secondo il rapporto: la maggior difficoltà a testare questa abilità e i relativi costi.

Sempre secondo l'indagine Eurydice, Lussemburgo, Malta e Finlandia sono i Paesi Ue che prevedono i migliori sistemi di verifica delle competenze linguistiche. Nella maggioranza dei casi, l'inglese è la lingua per la quale esistono più test di verifica a livello nazionale, mentre Paesi come Irlanda, Regno Unito e Francia ne prevedono una vasta gamma, compreso l'italiano.

Eurydice è un network europeo che agevola con i propri studi e raccomandazioni la cooperazione tra 37 Paesi europei, tutti quelli partecipanti al programma Erasmus+ (Paesi Ue, Bosnia Herzegovina, Ex Repubblica di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia). La coordinazione del network è affidata a una sezione dell'Agenzia Ue esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (Eacea).