BRUXELLES - "La posizione dell'Ungheria resta invariata, simile a quella dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha usato un linguaggio franco su Twitter rispetto agli ultimi sviluppi" avvenuti a Malta. "'L'assistenza a quei pochi che fuggono dalla guerra è un dovere, ma aprire i porti dell'Italia al mondo intero è folle'. Su questa strada, l'Ue finanzierà ong pro-immigrazione e, sebbene senza volerlo, metterà denaro nelle tasche dei trafficanti". Così un portavoce del governo di Budapest, Zoltan Kovacs, su Twitter.
Con le "quote dei migranti è quasi come se fossimo tornati al punto di partenza", afferma Kovacs, che mette in guardia rispetto a "problemi di sicurezza", e a "un fattore di attrazione" che potrebbe "incoraggiare milioni di persone a partire per l'Europa". "Il regime di ricollocamenti delineato lunedì promuove l'idea di una quota obbligatoria, distribuendo i clandestini prima ancora che arrivino nei porti europei", afferma il portavoce, evidenziando: "Con gli ultimi eventi sono riusciti a riaccendere il dibattito e faranno un nuovo tentativo per imporre l'agenda a favore dell'immigrazione. Ma non ci arrenderemo.
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