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A Firenze personale Renato Mambor

Da 24/10 a 30/11 a Galleria Tornabuoni Arte di lungarno Cellini

Redazione ANSA FIRENZE

FIRENZE - La scultura 'Fili' (2012) con doppia sagoma che tiene una matassa di lana da avvolgere insieme all'altro racchiude tutto il senso dell'arte secondo il pittore e teatrante Renato Mambor (1936 - 2014), al quale la galleria Tornabuoni Arte di lungarno Cellini a Firenze ha dedicato una personale 'basilare', visitabile dal 24 ottobre fino al 30 novembre.
    Una cinquantina di opere per raccontare la personalità eclettica di un talento che ha vissuto la Roma della sperimentazione e dell'avanguardia, divenendo punto di riferimento della 'Scuola di piazza del Popolo', corrente artistica degli anni '60 con protagonisti, tra gli altri, Mario Schifano. Poi l'amore per il teatro e l'incontro con l'attrice Paola Pitagora (1941), il cinema, la fotografia. Frenate e ritorni che la mostra tenta di spiegare. "Il suo passaggio al teatro è nato dal desiderio di stare con gli altri. E il ritorno alla pittura nacque sempre nel segno della generosità verso l'altro. 'Fili' è l'opera che spiega tutto questo: è l'offerta di un pensiero nuovo". Così Patrizia Speciale, vedova di Mambor, che ha partecipato alla presentazione della mostra insieme alla figlia Blu. Poi un passaggio sul tratto distintivo della sua arte, la bidimensionalità delle figure "per esplorare la profondità e la verticalità". "Ho frequentato Renato - ricorda Roberto Casamonti, titolare della Tornabuoni Arte - ogni volta stupendomi per quanto quest'uomo sapesse creare vera arte su qualsiasi 'cosa' si applicasse". Casamonti e Speciale hanno annunciato che in occasione della mostra verrà proiettato Mambor (2019), il docufilm di Gianna Mazzini. (ANSA).
   

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