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A casa di Pirandello, tra genio e vita

Grande mostra a Roma dal 23 novembre al 14 gennaio

Redazione ANSA ROMA

di Francesca Pierleoni

ROMA - Pirandello padre, genio, premio Nobel: fra i suoi libri, le lettere, i fogli manoscritti, i quadri, soprattutto di paesaggi, rarissimi da vedere (perché conservati in case private), che amava dipingere ma anche le opere di uno dei suoi tre figli, Fausto, diventato uno dei maestri della scuola romana. I suoi oggetti, dalla macchina da scrivere con lo sgabellino nero dove si metteva a lavorare, alle foto (raccolte da Enzo e Sarah Zappulla Muscarà per l'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano) di famiglia, di amici, come i De Filippo, grandi incontri come quello con Einstein, o gli affetti come la grande attrice e musa Marta Abba. Sono tanti e tutti ricchi di scoperte i percorsi di Il caso Pirandello, la grande mostra curata da Paolo Petroni e Claudio Strinati, dedicata allo scrittore, commediografo e poeta siciliano (1867-1936), in occasione dei 150 anni dalla nascita, allestita a Roma dal 23 novembre al 14 gennaio, in due luoghi: il villino dove Pirandello visse i suoi ultimi anni, diventato museo, a Via Antonio Bosio e il vicino Teatro di Villa Torlonia. Un viaggio, pieno di tesori, che permette di entrare nella quotidianità di uno degli artisti che ha più segnato il teatro contemporaneo.

Si può ascoltare la sua voce, in due registrazioni audio o vederlo, in un rarissimo filmato mentre riceve il Nobel vinto nel 1934, ma anche nella foto di quando il premio gli fu annunciato, e lui, circondato dai giornalisti, cominciò a battere su un foglio ripetutamente la parola: 'Pagliacciate!'. Le tante immagini di famiglia che ci proiettano nell'intensità del suo rapporto con i tre figli, Stefano, Rosalia detta Lietta e Fausto, con i quali tentò a lungo di proteggere la moglie Antonietta, sposata nel 1894 in un matrimonio combinato. A causa della sua malattia mentale in continuo peggioramento, la donna finisce nel 1919 in una casa di cura sulla Nomentana dove resterà per 40 anni, fino alla sua morte. Le scarpe e il cappello di Pirandello danno vita a un'installazione di Riccardo Caporossi nella camera da letto dello scrittore, mentre l'impatto delle sue commedie, è raccontato anche attraverso l'omaggio alla Compagnia dei giovani.

Il gruppo teatrale, composto nella 'formazione' stabile da Giorgio De Lullo, Romolo Valli, Rossella Falk, Elsa Albani, con le partecipazioni di nomi come Anna Maria Guarnieri o Carlo Giuffré, che per la prima volta propose una lettura filologica e moderna del teatro pirandelliano, è ricordato con gli splendidi costumi e i bozzetti di alcune loro messe in scena indimenticabili, da I sei personaggi in cerca di autore a Il giuoco delle parti, da Enrico IV a Così è se vi pare che vide in compagnia anche Rina Morelli e Paolo Stoppa. Contemporaneamente all'apertura della mostra, dal 25 al 29 novembre, la Cineteca Nazionale a cura di Amedeo Fago propone al cinema Trevi una rassegna di film pirandelliani, d'epoca e odierni, e lunedì 27 una serata alla casa Museo con una tavola rotonda sul tema, cui parteciperanno tra gli altri Marco Bellocchio e Giovanni Spagnoletti, introdotti dall'attore Andrea Renzi che leggerà brani dai 'Quaderni di Serafino Gubbio operatore' di Pirandello, il primo romanzo al mondo sul cinema.

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