Durante le feste fa centro al botteghino, ai primi posti Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani. Il film con Paola Cortellesi e Antonio Albanese, distribuita in più di 500 copie da Vision, è il primo film italiano del week end di Capodanno con un incasso di quasi due milioni di euro per oltre 277 mila spettatori superato solo dai colossi Usa di Coco e Wonder. Al quarto posto Napoli Velata di Ferzan Opzetek.
"E' una commedia popolare piuttosto "alta", un film molto trasversale - spiega Milani - che interseca generazioni ma anche classi sociali e culturali. In un momento in cui il nostro Paese vive una spaccatura molto forte è un film che parla di ascoltare le ragioni dell'altro che è una vera rarità. Invece i due personaggi del film lo fanno e contro tutte le aspettative trovano qualcosa di buono da assorbire nella storia e nel vissuto dell'altro che pure è così diverso da loro. Per carità non vogliamo proporre né ricette né soluzioni ma soltanto cercare di far capire che un conto è teorizzare, un conto è vivere le cose sulla propria pelle".
"Mi piace ricordare - aggiunge - che feci leggere questo soggetto a Monicelli, poco prima della sua morte, e lui si divertì molto anche stava vivendo un momento molto oscuro e articolato della sua esistenza. E ci siamo divertiti anche noi nello scrivere e realizzare questo film".
Un altro dei punti forti del film, oltre ovviamente alla indiscussa bravura della coppia Cortellesi-Albanese e alla forza della storia che può davvero accadere a tutti, è il potenziale comico: "La gente - dice Milani - si diverte molto a partire dal titolo che ho voluto fortemente e di cui sono molto orgoglioso e si emoziona grazie ai momenti del film che abbiamo voluto densi di sentimenti".
Tutto si gioca tra gli opposti: Bastogi (estrema periferia di Roma Ovest, quartiere complesso con disagi sociali) e il centro storico, la spiaggia di Coccia di morto alla foce del fiume e l'incontraminata Capalbio, gente che si arrangia e radical chic. Riccardo Milani sembra aver colto in commedia un luogo comune politico di oggi: ovvero che cosa farebbero i sostenitori dell'integrazione, della contaminazione se si dovessero trovare davvero a contatto con la periferia multi etnica, quella dura, quella povera e senza speranza? E' il caso di Giovanni (Antonio Albanese), intellettuale impegnato a livello europeo proprio come sostenitore dell'integrazione sociale a tutti i costi che vive in un palazzo storico nel centro di Roma che si ritrova a frequentare Monica (Paola Cortellesi), ex cassiera piena di tatuaggi e saggezza popolare. Una donna che con l'integrazione, a cominciare dagli odori forti delle cucine asiatiche che si spandono in tutto il palazzo, ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove vive.
Due persone agli antipodi che non si sarebbero mai incontrate se non fosse per i loro due figli che si innamorano. Da qui una frequentazione forzata tra i due per capire cosa hanno in mente i loro figli tredicenni che più spaiati non potrebbero essere.
Da una parte Giovanni, con l'ex moglie Luce (Sonia Bergamasco) impegnata a produrre essenze profumate in Francia e, dall'altra, Monica invece con marito Sergio (Claudio Amendola) un uomo tanto abile nel coltello da finire sempre nei guai. Nel film anche un cameo della conduttrice tv Franca Leosini, vera passione di Monica come delle sue sorellastre gemelle vittime di 'shopping compulsivo' ossia ladre.
''Ho prima sbirciato il mondo di Bastogi quando mi sono ritrovato ad assistere al montaggio della docu-fiction 'Residence Bastogi', poi mia figlia a 14 anni mi ha confessato che aveva una storia con un ragazzo di quel quartiere e così ho cominciato a seguirla proprio come fa Albanese nel mio film'' dice Milani.
Sul fronte della politica, spiega il regista: ''L'atteggiamento multiculturale non posso dire oggi che sia identificabile con la sola sinistra, ma è un dato comune a tutti. Allo stesso modo la distanza sociale con la gente delle periferie è trasversale e va al di la dall'appartenenza politica''.
''Sono cresciuta in periferia - dice la Cortellesi in coppia di nuovo con Albanese dopo il successo di Mamma o papà? - esattamente a Massimina e dunque sono borgatara e sono orgogliosa di essere cresciuta là. A Bastogi certo c'è un forte tasso di criminalità ma anche un'umanità rara da parte delle gente che ci ha accolto come raramente capita quando ti ritrovi a girare a Roma''.
Da Albanese infine un appello:''non dobbiamo perdere l'ironia che sta nel Dna degli italiani. E' vero a me piace molto lavorare su tutti i fronti, è il caso del mio libro 'Lenticchie Alla Julienne' edito da Feltrinelli ora in libreria e che ho scoperto essere l'unico lavoro comico uscito per Natale. Che succede? Perché la gente non ha più voglia di ridere?'