Il quadro che fece innamorare Allen Ginsberg va all'asta da Sotheby's a New York: "Nudo con cipolle", il ritratto di Peter Orlovski che all'epoca era il compagno dell'autore, Robert LaVigne, è il pezzo più importante della vendita organizzata alla vigilia del 50/o anniversario dei moti di Stonewall, una serie di dimostrazioni spontanee di gruppi gay contro la polizia di New York considerate simbolicamente il momento di nascita del movimento Lgbtq in tutto il mondo. Fu amore a prima vista: il colpo di fulmine che per Ginsberg durò tutta la vita. Il quadro, che ha una stima di oltre 150 mila dollari, è considerato uno dei dipinti più importanti sia per il movimento gay che per la storia dei Beat.
Allen, che da poco era rientrato negli Usa dal Messico, lo vide nel 1955 nello studio di LaVigne a San Francisco: "Guardai quegli occhi e fui scioccato d'amore", rievocò poi il poeta. Poco dopo Orlovsky entrò nella stanza. LaVigne e Orlovsky vivevano assieme. Ginsberg si trasferì a casa loro. Rubò Peter a Robert che disperato se ne andò a vivere in Messico. Ginsberg e Orlovski fecero coppia fino alla morte del poeta nel 1997. Poco dopo aver incontrato Peter, Allen compose il suo poema autobiografico più importante, "Malest Cornifici, tuo Catullo" in cui si rivolge a Jack Kerouac: "Sono felice, Kerouac, il tuo pazzo Allen finalmente l'ha fatto: ha scoperto un nuovo giovane gatto e la mia fantasia di un ragazzo eterno cammina per le strade di San Francisco, bellissimo, e mi incontra nelle caffetterie e mi ama". Ginsberg, che parlava della relazione con Orlovski come di un "matrimonio", diceva spesso che Jack e Peter erano le sue muse. Il poeta di "Howl" avrebbe disperatamente voluto possedere "Nudo con cipolle", ma il quadro, esposto nel 1995 al Whitney per la mostra sui Beat e riprodotto quest'anno sulla copertina del romanzo "What's Left of the Night" di Ersi Sotiropoulis sul poeta C.P. Kavafis, rimase nelle mani di LaVigne fino al 2008 quando passò nelle mani dell'attuale proprietario, un amico dell'artista. L'asta mira a raccogliere fondi per il movimento gay. "Quel che cominciò il 28 giugno 1969 cambiò la narrativa e la storia continua oggi", afferma Sotheby's che ha intitolato la vendita - un centinaio di pezzi dall'Ottocento a oggi tra cui "La Doccia" di Sandro Chia - "Bent (piegato). Perché il progresso non è mai una linea retta": è il titolo del dramma di Martin Sherman andato in scena per la prima volta nel 1979 a Londra con Ian McKellen e Tom Bell sulla persecuzione degli omosessuali nella Germania nazista.