"In nessun Paese europeo, e persino in ambito globale, l'hate speech sta raggiungendo livelli paragonabili a quelli attuali italiani. Negli ambiti più diversi, dalla politica allo sport fino alla cronaca, il rancore e l'odio che circolano sui social network stanno mettendo a nudo le profonde divisioni fino a poco tempo fa rimaste sopite del Paese e la loro virulenza sta arrivando vicino a soglie pericolose". Lo ha detto in Palazzo Vecchio a Firenze Armando Cristofori, ambasciatore globale del World Speech Day, la Giornata mondiale della Parola, nella quale si tengono eventi dedicati al public speaking.
Per la prima volta la celebrazione dell'evento sbarca a Firenze. "Ecco perché proprio da Firenze ha aggiunto Cristofori - la città in cui è nata la lingua italiana e che anche recentemente ha visto aspre contrapposizioni su casi violenti di cronaca - con il World Speech Day vogliamo lanciare un messaggio di natura diametralmente opposta: la chiave di una civile convivenza sta nei discorsi che possono ispirare la crescita, nella comunicazione e nel reciproco scambio di idee, nella necessità di creare con la parola ponti tra gli uomini. L'hate speech si batte con le armi del buon esempio, del dialogo e della rinnovata consapevolezza del rischio di imboccare una strada senza uscita", ha concluso.