20 anni dopo RadioFreccia, che gli valse premi prestigiosi come regista esordiente come David di Donatello, Ciak d'oro e Nastri d'argento, Ligabue torna al cinema con la terza regia (16 anni fa Da zero a dieci): il 25 gennaio esce Made in Italy con Stefano Accorsi e Kasja Smutniak.
Il 'rocker' di Correggio ritrova, oltre che il suo storico produttore e amico Domenico Procacci, anche il suo alter ego cinematografico Stefano Accorsi che protagonista di quel film di fine anni '90 conquistò allora i primi riconoscimenti. La colonna sonora contiene "anche diverse musiche che ho scritto apposta per il film", come ha anticipato il Liga su Facebook.
E' la storia di Riko, un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti. Ma se a volte rialzarsi non è facile, Riko ha scelto di non darla vinta al tempo che corre: c'è un matrimonio da difendere e riconquistare, ci sono amici su cui contare e una casa da non vendere. Riko decide di mettersi in gioco e prendere finalmente in mano il suo destino.
Made in Italy "è un film che non ho difficoltà a definire sentimentale perché trovo che sentimento, spesso confuso con melensaggine, sia un bellissimo termine.", ha detto l'artista su Vanity Fair Italia. Il titolo del film è lo stesso dell'album e del tour in un anno, il 2017, molto particolare, anzi da non dimenticare come il documentario che lo ha raccontato sulla Rai , l'anno non solo della tourneè ma anche dell'operazione alle corde vocali. E' stato l'anno delle mie montagne russe personali", ha spiegato l'artista: "Ci sono stati un po' di su e un po' di giù... I su sono il tour e la realizzazione del film, i giù l'operazione alle corde vocali e la rottura di un menisco che si è aggiunta durante la ripresa della seconda parte del tour. E' stato un anno dal sapore particolare anche nelle difficoltà".
"In Made in Italy - Il film racconto di brave persone che ce la fanno o che cercano di farcela nel nostro Paese", ha detto in una video intervista a Rockol.