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Moda

Art Decò e Oriente nella haute couture di Armani Privé

Le geometrie degli anni Venti nei ricami di 86 creazioni di alta moda, rosso lacca e cappotti vestaglia rimandano alla Cina

Paris Fashion Armani © AP
  • Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 24 gennaio 2019
  • 15:16

  Stavolta Re Giorgio si è lasciato affascinare dalle geometrie dell'Art Decò, degli Anni Ruggenti, dalla magia dell'orientalismo e dall'attrazione per la Cina, nel realizzare la nuova collezione Armani Privé che ha sfilato nelle sale affrescate dell'Hotel d'Evreux di place Vendôme a Parigi, che fu casa di banchieri e nell’Ottocento la residenza del presidente del Parlamento francese, sulle note della colonna sonora del film Il conformista, di Bernardo Bertolucci. Per l’occasione la sala è stata allestita con una passerella nera lucida su cui le modelle camminavano con passo lento mostrando lampi di rosso lacca. E' il colore della cultura cinese considerato anche un porta fortuna a dominare la collezione. Apre la sfilata un completo maschile metallizzato con spalline e silhouette geometriche che ritorneranno in molti degli 86 outfits. Il rosso delle lacche cinesi è preponderante, forse perchè reso ancora più lucido dalle paillettes, dalle vernici, che creano effetti specchio di grande charme. Rosso e nero, rosso e blu riproposti nelle fantasie geometriche dell’Art Decò, nelle cuffiette di perline delle maschiette degli Anni Venti. Gli abiti esaltano la maestria delle lavorazioni e l’attenzione per i materiali di Giorgio Armani che pur cedendo al decorativismo riesce ad essere coerente con il minimalismo di base che ne contraddistingue da sempre lo stile.

   Giorgio Armani ha portato in passerella una collezione di abiti di haute couture, pieni di fascino. Sono capi che non nascondono la passione del grande stilista per la Cina, nei richiami al momento magico di decorativismo che ha avuto il grande paese asiatico. In pedana sfilano abiti-gioiello, fruttò di un'operosa artigianalità e di una minuziosa attenzione a ogni elemento. Escono sensuali giacche in pelle laccata rossa, stesso colore delle unghie e del contorno occhi delle modelle, cappotti- vestaglia cinese, in seta goffrata ricamata con paillettes e baguette, pantaloni smoking in seta jacquard, giacche con spalle costruite, gonne e abiti in garza di seta, impreziositi con ricami floreali effetto 3D di paillettes, baguette e cristalli.

   Anche gli accessori sono ispirati alla Cina: cappellini a cono di paglia che ricordano i Sugegasa indossati dai raccoglitori di riso, resi couture da un bordo di techno crinolina, e cuffie scintillanti di jais che rimandano agli anni Venti e alle silhouette di Erté. 

  • Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 24 gennaio 2019
  • 15:16

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