Luis Suarez spezza il silenzio. Dalla sua abitazione di fronte al mare vicino a Montevideo, il 'Pistolero' ha diffuso un breve messaggio nel quale ringrazia i tanti gesti di solidarietà ricevuti in questi difficili giorni dai suoi connazionali. "Grazie mille per starmi accanto. Appoggiamo tutti i miei compagni della seleccion nella partita contro la Colombia", afferma il goleador nel testo diffuso qualche ora prima dell' incontro tra i 'cafeteros' e la 'Celeste' nel Maracanà.
Del 'dossier Suarez' si è occupata oggi anche la federcalcio di Montevideo, la quale ha precisato che è pronta a presentare un appello alla Fifa, dopo la maxi-sanzione inflitta dalla federazione al giocatore a causa della vicenda del morso a Giorgio Chiellini durante Italia-Uruguay. Ma del morso e di 'Re Luis' - così è stato 'incoronato' l'attaccante dai tifosi uruguaiani - in queste ore si sono occupati anche i media brasiliani: secondo il sito globo.com, il Suarez avrebbe presentato alla Fifa un documento nel quale nega di aver dato l'ormai famoso 'mordiscon' a Chiellini, ma di aver "perso l'equilibrio". La federcalcio uruguaiana ha d'altra parte reso noto via twitter una fotografia degli spogliatoi del Maracanà poco prima del fischio iniziale di Uruguay-Colombia.
L'immagine mostra chiaramente che insieme alle maglie degli altri giocatori, ci sono anche la 'camiseta', oltre agli scarpini, di Suarez. L'originale iniziativa punta sicuramente a dare forza alla nazionale per la partita con i 'cafeteros' di Bogotà, ma fa anche intravedere il noto 'fantasmino' del Maracanazo uruguaiano ai mondiali del '50. La conclusione dei media di Montevideo è che "al Maracanà c'è anche Luis", il quale non può peraltro presentarsi negli stadi proprio a seguito della maxi-stangata decisa dalla Fifa.