DIRETTA MONDIALI

Risultato Finale
Germania 1
0 Argentina

FOTO La disperazione di Suarez dopo la squalifica

Ma c'è chi ha fatto peggio, tra i 'cattivi' Goicoechea e Cantona

Redazione ANSA

Suarez peggio di Tassotti. L'attaccante dell'Uruguay entra nella storia dei Mondiali. E non per un gol o per una giocata indimenticabile. Ma per il morso a Chiellini e per la maxisqualifica di nove giornate sanzionata dalla Fifa, la più lunga inflitta durante una fase finale della Coppa del Mondo di calcio. A Usa '94 il difensore degli azzurri fu fermato dalla Fifa per otto giornate dopo una gomitata nell'area di rigore italiana (anche in quel caso non vista e quindi non punita dall'arbitro) a Luis Enrique. Diciassette anni dopo, nel 2011, i due si incrociarono sulle panchine di Milan e Roma e ci fu una stretta di mano. Chissà allora cosa succederà al prossimo incrocio tra Chiellini e Suarez.

Nelle brutte storie dei maxi stop durante un Mondiale c'è un altro italiano protagonista in negativo, Daniele De Rossi, espulso contro gli Stati Uniti nella seconda partita del girone eliminatorio di Germania '06 per una gomitata a McBride. La Fifa lo fermò per quattro giornate e il giallorosso fece in tempo a giocare la finalissima di Berlino e a segnare uno dei cinque rigori che regalarono il trionfo agli azzurri nella finalissima contro la Francia.

Ma, in giro per i campi di calcio del mondo, c'è chi ha fatto anche di peggio. Tra i casi più eclatanti - oltre a quelli di "Dracula" Suarez, che, per i primi due morsi della sua carriera, prese sette turni ai tempi dell'Ajax, nel 2010, e poi dieci nel 2013 con il Liverpool - il più famoso probabilmente è quello che vide coinvolto lo spagnolo Andoni Goicoechea che nel 1983 attentò alla carriera di Diego Armando Maradona: 18 giornate di stop. E poi come dimenticare il colpo di karate di Eric Cantona a un tifoso che lo stava insultando durante una gara di Premier League: maxi squalifica dal 25 gennaio al 30 settembre 1995. Sempre in Inghilterra, Paolo Di Canio, prima di diventare un esempio di fair play, spintonò l'arbitro Paul Alcock e fu squalificato per undici giornate. Stessa sanzione, in un'epoca diversa, per "Bonimba": nella stagione '67-68, quando giocava nel Cagliari, in una trasferta a Varese, aggredì l'arbitro Bernardis.

Ventuno anni prima, nel '46, Ivano Blason (Triestina) fu squalificato a vita, per aver colpito l'arbitro in Torino-Triestina, ma poi lo stop fu ridotto a sei mesi. Undici giornate per Areno Gimona (Palermo), per atti di violenza nei confronti di Bruno Pesaola in Roma-Palermo del '50. Otto giornate furono invece inflitte nel 1991 a Pasquale Bruno (soprannominato "O Animale"), idolo dei tifosi granata, e fermato dopo essersi scagliato contro l'arbitro Ceccarini che lo aveva espulso pochi secondi prima durante un derby della Mole. Dieci anni, dopo nel 2001, una partita di serie C, Como-Cesena salì alla ribalta della cronaca nazionale: negli spogliatoi il capitano dei lariani

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