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L’enzima-sentinella del Dna apre nuove strade contro il cancro

L’enzima-sentinella del Dna apre nuove strade contro il cancro

Scoperta la sua azione sulle strutture che proteggono i cromosomi

17 maggio 2024, 08:14

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Parp1 gioca un ruolo fondamentale anche nella riparazione delle estremità dei cromosomi (fonte: O 'Sullivan Lab) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una scoperta che riguarda l’enzima-sentinella del Dna, che ha il compito di individuare eventuali rotture e lesioni e segnalare il problema, sta aprendo nuove strade per la lotta contro il cancro: questa molecola, chiamata Parp1, è già impiegata con successo nelle terapie anti-tumorali ma ora un gruppo di ricercatori guidato dall’Università americana di Pittsburgh ha compreso che gioca un ruolo fondamentale anche nella riparazione dei telomeri, le strutture che proteggono le estremità dei cromosomi. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Structural & Molecular Biology, permetterà di sviluppare nuovi approcci e di perfezionare le terapie già a disposizione.

Parp1 sorveglia i danni al Dna che avvengono continuamente all’interno delle cellule, aggiungendo una sorta di ‘bandierina rossa’ a specifiche proteine che serve a reclutare le molecole responsabili della riparazione. Questo meccanismo è noto da circa 60 anni, ma ora i ricercatori coordinati da Roderick O’Sullivan ne hanno scoperto un altro che non era ritenuto possibile: un malfunzionamento di Parp1 porta all’accorciamento dei telomeri e all’instabilità del Dna, cosa che a sua volta può causare il cancro. 

“Ora che sappiamo che Parp1 modifica anche direttamente il Dna, le regole del gioco cambiano, perché possiamo potenzialmente prendere di mira questo aspetto per migliorare i trattamenti contro il cancro”, afferma O’Sullivan: “Infatti, quando si inibisce questo enzima, che è il meccanismo d’azione di numerosi farmaci antitumorali approvati, le cellule cancerose non hanno alcuna via di riparazione disponibile e muoiono. Sono entusiasta di questo studio – conclude il ricercatore – perché abbiamo scoperto qualcosa che genera un sacco di nuove domande e che potrebbe aiutarci a sviluppare nuovi approcci per colpire Parp1 o migliorare quelli già esistenti: siamo proprio all’inizio di qualcosa di entusiasmante e c’è molto altro da esplorare”.

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