
"2666"
A sei anni dalla morte Roberto Bolano diventa scrittore di culto
di Claudia Fascia
La storia della musica vista e vissuta attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica. Una di quelle che ancora vanno con la pellicola. Niente file, niente pixel, solo luce e tempi di esposizione. In bianco e nero, a colori, foto sul set e foto sui palcoscenici. Di Roma, Milano, Venezia, Zurigo, Londra, in giro per l'Italia e l'Europa a caccia di emozioni. Luciano Viti, fotografo degli eroi rock o "musicista dell'immagine" ,come lo ha definito Pino Daniele, ha racchiuso in un libro dalla copertina dorata come il mondo del rock alcuni degli scatti che lo hanno reso famoso nella sua trentennale carriera.
Dalle pagine patinate emergono, tra i tanti, i ritratti rubati di Bob Dylan - notoriamente poco propenso a lasciarsi immortalare -, quelli di Keith Richards - che ha ringraziato Viti per averlo "trattato da amico e non da rockstar" -, quelli di Mick Jagger, rigoroso nel rifiutarsi di posare davanti alla macchina fotografica senza trucco, quelli delle mani, incrociate sulla chitarra, di Eric Clapton, raggiunto dopo sette anni di contatti con la sua casa discografica.
Ma non si tratta solo di fotografie. Viti è riuscito in qualche modo a cogliere l'essenza dei personaggi che aveva davanti, li ha costretti a esprimere qualcosa di sé, a dare a chi guarda qualcosa di più profondo di un sorriso impostato.
Un viaggio per immagini tra i vizi e le virtù dei grandi della musica rock, tutte accompagnate da un un aneddoto, un ricordo personale del fotografo, raccontati con ironia, tenerezza, divertimento e passione.
"Il rock non è mai stato soltanto musica - scrive il giornalista e critico musicale Ernesto Assante nella prefazione del libro - ma fin dalla sua nascita le immagini dei rockers sono state importanti quasi quanto la musica che i rockers stessi suonavano. Elvis non avrebbe avuto lo stesso successo senza le fotografie che lo ritraevano bello e ribelle, i Beatles forse avrebbero ugualmente cambiato il mondo con le loro canzoni, ma il contributo dato a questa "rivoluzione" dalle loro immagini, dalle fotografie che mostravano ai ragazzi di tutto il mondo che loro erano veramente "diversi" da chiunque li avesse preceduti, è stato senza dubbio determinante".
Le foto, dunque, sono andate oltre la musica, raccontando anche quello che le note e gli spartiti non hanno fatto.
A sei anni dalla morte Roberto Bolano diventa scrittore di culto
Venduto in quattro Paesi e diritti film
182mila copie in 9 mesi per noir di Carrisi