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Intrighi, retroscena, e' un thriller ad alta quota quello di Alitalia che il giornalista Lucio Cillis ci fa scoprire in un libro ricco di sorprese, testimonianze dirette e interviste ai protagonisti. ''Air France non avrebbe mai comprato Alitalia'' e il valore aggiunto della compagnia aerea italiana ''e' immensamente maggiore di quello che sarebbe stato nel caso fosse andata tra le braccia dei francesi'' dice il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, mostrando che e' qualcosa di piu' di un'ipotesi quella che Air France-Klm non avesse affatto intenzione di inglobare Alitalia. E della possibilita' che la cordata di imprenditori che possiede le quote della compagnia abbia intenzione di mollare, Colaninno spiega: ''in questa operazione sono stati impegnati 1 miliardo e 200 milioni di euro'' e quindi ''se voglio valorizzare l'investimento, devo fare esattamente cio' che abbiamo fatto fino ad oggi. E cioe' taglio dei costi, nuovi investimenti, rafforzamento della presenza internazionale. Dopo di che vedremo. Ce la giocheremo fino in fondo questa partita''. Per il futuro ''bisogna avere la capacita' di mantenere i costi bassi'' dice il presidente di Alitalia.
Sui debiti che hanno messo in ginocchio la nostra compagnia aerea svela retroscena interessanti anche il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi che dice con serenita' che ad uccidere Alitalia sono state le spese eccessive: ''ha pagato tutto troppo, a volte anche tre volte piu' del dovuto''. E nella lista delle voci in cui la compagnia ha largheggiato ci sono gli stipendi dei dipendenti, i trattamenti, gli indenizzi. Lo spazio per ridurre i costi, che poi e' stato inevitabile, ''c'era - dice il commissario straordinario - anche in passato''. Insomma, delle prove specifiche che qualcuno si sia arricchito con operazioni illecite non ci sono ma di certo c'era ''una 'larghezza nelle forniture , negli appalti e anche nelle operazioni straordinarie''. Nel libro 'Tutto quello che avresti voluto sapere su Alitalia e nessuno ti ha mai raccontato' Lucio Cillis, giornalista, da ventidue anni a 'La Repubblica' per cui ha seguito la fase piu' calda della crisi Alitalia dal 2006, ripercorre la storia della compagnia aerea componendo un mosaico difficile da riunire e ricco di risvolti inediti. Scritto come un romanzo a piu' voci a cui si unisce la capacita' di approfondimento di un saggio, il libro e' come un viaggio che finalmente fa capire una storia dai contorni inafferrabili. E' cosi' anche per il caso Malpensa e la fusione con Klm, di cui si comprende il crollo grazie alle dichiarazioni dell'ad 1996 Domenico Cempella, ''manager atipico per Alitalia, azienda dove e' cresciuto e dove ha speso gran parte della sua vita professionale'' come spiega Cillis. ''E' stata privilegiata - dice Cempella - la logica dell'accumulare consenso oggi senza pensare al domani. E quindi tutti contro Alitalia e Malpensa. Dai Verdi ai partiti e agli Enti locali legati a Roma, che intuivano il pericolo di un riequilibrio dei voli su Milano a scapito di Fiumicino''. Fra le numerose testimonianze anche quelle di Vito Riggio, presidente dell'Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, sul ''passaggio impossibile'' tra la vecchia e la nuova Alitalia, nel gennaio 2009 e di Giovanni Bisignani, ad di Alitalia nel 1990, che vide la prima offerta di fusione Air France-Alitalia. Frutto del lavoro sul campo dell'autore, il libro e' anche una ricostruzione storica della compagnia che fa riferimento a fonti che in alcuni casi hanno scelto di non essere citate e in cui trovano spazio anche gli aforismi di Giulio Andreotti come: ''le intuizioni sono sempre soggettive, ma sottostanno alla necessita' della condivisione''. Non mancano le domande sul futuro della compagnia, purtroppo non privo di nubi.
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