L'ombra del sole rivelerà le tempeste magnetiche
03 dicembre, 18:21
ROMA - L'ombra ''spettinata'' del Sole permettera' di prevedere l'arrivo delle tempeste magnetiche, le esplosioni solari che quando sono particolarmente violente possono costituire un serio problema per le comunicazioni sulla Terra. Il progetto e' allo studio fra l'Italia, con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e la Cina, con Accademia delle Scienze e ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Si tratta dell'ampliamento del rivelatore Argo-Ybj, nato dalla collaborazione fra le stesse istituzioni di Italia e Cina e presentato a Parigi, nel convegno organizzato dalla rete europea per la fisica delle astro-particelle, Aspera, e dalla struttura del Consiglio francese per le ricerche che si occupa della fisica delle alte energie, Cnrs/IN2P3. Argo-Ybj e' un rivelatore di sciami di raggi cosmici, ossia delle particelle ad altissima energia provenienti dall'universo e che a milioni raggiungono la Terra.
Si trova in Tibet, nel Laboratorio di Fisica Cosmica di Yangbajing (circa 90 Km a Nord di Lhasa), a 4.300 metri di quota. Il suo successore dovra' riuscire a prevedere con due giorni di anticipo l'arrivo di una tempesta magnetica proveniente dal Sole e invisibile ai telescopi, aiutando a limitare i danni ai satelliti per le telecomunicazioni in orbita attorno alla Terra. A rendere possibile questa previsione e' il fatto che, prima di raggiungere la Terra, la pioggia di particelle attraversa il Sole.
In questo modo il percorso dei raggi cosmici viene interrotto e si forma una zona d'ombra che e' possibile osservare in modo molto chiaro con il rivelatore. L'ombra, che si trova in una zona intermedia tra il Sole e la Terra, viene deformata ogni volta che e' attraversata da una tempesta magnetica solare. Osservare questa deformazione permette di prevedere l'arrivo di una tempesta magnetica perche' l'immagine del Sole arriva a Terra molto prima della tempesta solare che l'ha deformata. Viaggia infatti alla stessa velocita' dei raggi cosmici, pari a quella della luce (300.000 chilometri al secondo), mentre le tempeste magnetiche si muovono a circa 360 chilometri al secondo. L'immagine ''spettinata'' dell'ombra solare che rivela la tempesta arriva cosi' al rivelatore con due giorni di anticipo rispetto alla tempesta stessa.