Francia: truffa e mazzette, De Villepin ancora nei guai
Dopo Clearstream, Karachi e Bourgi nuove accuse al nemico di Sarkozy
12 settembre, 13:22Correlati

di Tullio Giannotti
PARIGI - Non c'e' pace per Dominique de Villepin, l'ex premier francese la cui immagine resta legata al vibrante discorso contro l'intervento in Iraq pronunciato il 14 febbraio 2003 alle Nazioni Unite. Da allora, la sua carriera si e' infranta su una serie di scogli giudiziari, l'ultimo dei quali - una presunta truffa con abuso d'ufficio - gli e' valsa oggi un interrogatorio in stato di fermo in commissariato.
De Villepin, 59 anni, fisico slanciato e aspirazioni letterarie - ha scritto diversi romanzi, libri di storia e due raccolte di poesie - e' sospettato di aver esercitato pressioni per insabbiare un caso di presunta truffa che ha coinvolto i vertici del gruppo di alberghi e vacanze di lusso Relais et Chateaux.
Lo stato di fermo, scattato stamattina a Parigi su richiesta del giudice istruttore di Strasburgo che indaga sul caso, e' stato tolto nel pomeriggio ma e' ''probabile'' che de Villepin venga di nuovo ascoltato e forse iscritto nel registro degli indagati.
''Non c'entro in alcun modo - si e' difeso uscendo dal commissariato l'ex premier - e' una triste storia che riguarda un amico''.
L' ''amico'' e' l'ex presidente di Relais et Chateaux, Regis Bulot, 64 anni, accusato dal 2011 di truffa e riciclaggio, messo in liberta' dopo sette mesi di detenzione provvisoria. Fra il 2002 e il 2008 avrebbe fatto sparire 1,6 milioni di euro destinati alla stampa della guida annuale dell'associazione. I soldi gli sarebbero stati versati in contanti da fornitori che, su sua richiesta, truccavano le cifre delle fatture.
De Villepin, amico di Bulot, sarebbe andato a pranzo nel gennaio 2010 con il successore dell'amico alla guida dell'associazione, Jaume Tapies, premendo con lui - invano - per non far esplodere il caso sui giornali. Dopo il pranzo, de Villepin telefono' a Bulot, intercettato dalla polizia all'insaputa dell'ex premier, e si vanto' di ''aver fatto ai due'' (interlocutori, ndr), ''una paura dieci volte piu' grande di quanto immaginassero''.
Tapies ha confermato davanti ai giudici le pressioni di de Villepin, che gli avrebbe detto di aver ''contattato i suoi amici gendarmi, che gli avevano detto che il caso era un bluff, che non c'era niente. E mi disse che rischiavo la carriera''. Ci sono poi sospetti, ma senza prove, che de Villepin abbia goduto di una ricompensa per le sue pressioni, sotto forma di compensi o di soggiorni agevolati, ma l'interessato ha negato in modo netto.
Nel 2011 de Villepin fu assolto nella vicenda Clearstream, una montatura che avrebbe dovuto danneggiare Sarkozy, suo nemico. Il suo nome venne poi a galla nelle dichiarazioni di Robert Bourgi, ex consigliere segreto per l'Africa dell'Eliseo, che accusava de Villepin di aver intascato fondi neri da capi di stato africani insieme con il presidente Jacques Chirac. Nella vicenda delle ''retrocommissioni di Karachi'', infine, e' stato chiamato in causa come ex segretario generale dell'Eliseo, con Chirac, per le presunte tangenti che arrivavano dal Pakistan e la cui interruzione sarebbe stata all'origine del sanguinoso attentato che costo' la vita a 14 persone nel 2002, 11 delle quali operai francesi.