Rushdie, oggi 'Versi satanici' impubblicabili
Scrittore, Islam un tempo aperto, ora scivolato nel medioevo
17 settembre, 18:46
(di Alessandra Baldini)
Le violenze islamiche fuori dalle ambasciate Usa sono il frutto della "mentalità di fanatici" in un "clima di paura": oggi i 'Versi Satanici' sarebbe un libro "impubblicabile". Braccato per 23 anni dagli ayatollah iraniani che lo avevano condannato a morte per blasfemia, Salman Rushdie è convinto oggi che "qualcosa nel mondo musulmano sia andato nel verso terribilmente sbagliato". Un libro critico dell'Islam "oggi sarebbe di difficile pubblicazione", ha detto a Bbc e National Public Radio lo scrittore anglo-indiano, la cui ultima opera 'Joseph Anton' racconta la sua vita di braccato dopo la fatwa.
Questo anche perché a suo avviso il mondo islamico ha subito negli ultimi tempi una profonda involuzione: "Solo pochi decenni fa le città del mondo arabo e musulmano erano aperte al mondo, ma nell'ultimo mezzo secolo queste culture sono scivolate nel medievalismo e nella repressione". Si tratta, per Rushdie, di "una delle più grandi ferite auto-inflitte". Le dichiarazioni dello scrittore seguono l'annuncio della fondazione iraniana '15 khordad' di aver incrementato di 500mila dollari, portandola a 3.3 milioni, la taglia per l'uccisione di Salman Rushdie: "Se fosse stata eseguita quando venne decretata nel 1988, gli insulti all'Islam, come quello del film blasfemo che sta suscitando le violente manifestazioni di rabbia di questi giorni, ma anche articoli e caricature, sarebbero cessati", ha detto il capo della Fondazione Hassan Sanei.
Rushdie e i suoi 'Versi' continuano ad essere nel mirino degli estremisti islamici: oggi il capo di Hezbollah in Libano, Hassan Nasrallah, ha esortato a reagire al film, definendolo "il peggiore attacco contro l'Islam dopo il romanzo di Rushdie del 1988". Ma anche in India i distributori cinematografici non vogliono portare nelle sale 'I Figli della Mezzanotte', il film tratto dal libro dello scrittore sull'indipendenza indiana per timore che provochi disordini e atti di intolleranza. 'Joseph Anton', le memorie sui 23 anni in cui si è nascosto per sfuggire alla fatwa, stanno per uscire in Italia da Mondadori. Il titolo del libro è quello del nome in codice che la polizia incaricata di proteggere lo scrittore gli aveva suggerito di prendere, che Rushdie aveva scelto mettendo insieme i nomi di due dei suoi autori preferiti: Conrad e Chekhov.