Giovani disoccupati al 29%, è nuovo record
02 febbraio, 10:36ROMA - Il tasso di disoccupazione giovanile a fine anno segna un nuovo record salendo a quota 29%, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche mensili dell'Istat, ovvero dal gennaio del 2004. Quasi un under-25 su tre, quindi, non ha un posto. Una percentuale che vede l'Italia ai vertici della classifica dei Paesi dell'Eurozona, dove il dato medio è di gran lunga più basso (20,4%). Allargando lo sguardo a tutta la popolazione, il tasso totale di disoccupazione, pari all'8,6% registra a dicembre una stabilizzazione rispetto al mese precedente. E se l'Italia deve accontentarsi di un 'congelamento', in Germania, invece, a gennaio il numero di chi non ha un impiego scende ai minimi da 18 anni, dal 1992. Tornando ai ragazzi alla ricerca di un lavoro, la schiera si allarga ancora e dicembre aggiorna il record segnato giusto il mese prima, con un rialzo di 2,4 punti percentuali sullo stesso mese del 2009 e di 0,1 punti percentuali su novembre del 2010. Anche nel resto del Vecchio Continente sono sempre i giovani a pagare il prezzo più alto della crisi, ma il tasso medio resta inferiore, e tra i Paesi di Eurolandia fanno peggio dell'Italia solo la Spagna (42,8%), la Slovacchia (37,3%) e l'Irlanda (29,1%).
Tuttavia, per i tecnici dell'Istat, se si esclude la crescita di chi tra i 15 e i 24 anni non ha un posto, "a chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro appaiono un po' più serene, da autunno l'occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell'ultimo bimestre, novembre e dicembre, ha preso a calare". Andando a guardare più da vicino i dati si osserva su base mensile una, seppur lieve, diminuzione delle persone alla ricerca di un posto (-11 mila unità). Un piccolo miglioramento, visto che l'esercito dei disoccupati resta sopra i due milioni, dovuto esclusivamente al calo delle donne senza lavoro (-27 mila).
Intanto, in Europa, la Germania sembra scacciare il rischio di una crescita dei senza lavoro, con un tasso di disoccupazione che a gennaio scende al 7,4%. Tornando, invece, al mese di dicembre, secondo i dati di Eurostat, la quota di chi è alla ricerca di un posto è rimasta al 10%, il livello più alto dall'agosto del 1998, con un picco del 20,2% per la Spagna, mentre l'Italia conferma un tasso (8,6%) ancora sotto la media dell'Unione europea. I sindacati esprimono preoccupazione, per la Cgil, con il segretario generale Susanna Camusso, si tratta di una situazione "drammatica" e "serve subito un piano per il lavoro". La Cisl chiede al governo di convocare subito le parti sociali. Sulla stessa linea la Uil e l'Ugl. Ma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, osserva che a dicembre "il mercato del lavoro si conferma stabile". E per il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, "si cominciano a vedere i primi frutti delle politiche di sostegno e inclusione delle lavoratrici messe in campo dal governo". Tuttavia il presidente del gruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, trova incomprensibile la soddisfazione del ministro Carfagna e accusa l'esecutivo di "non avere fato niente per ridurre la disoccupazione". In risposta, il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, sottolinea: "La speculazione politica della sinistra sui giovani italiani resta qualcosa di vergognoso".