Punta da medusa donna muore in spiaggia in Sardegna
Deceduta per uno shock anafilattico, dopo essere rimasta ustionata dal contatto con una medusa
25 agosto, 21:59Correlati

ROMA - "Non c'erano mai stati casi di punture mortali di medusa nel Mediterraneo. Questo è il primo. La Physalia Physalis, questo il nome scientifico della medusa responsabile, c'é sempre stata ma ora è più presente". Non ha dubbi il professor Ferdinando Boero, professore di Zoologia e Biologia marina all'Università del Salento e a capo del progetto di avvistamento 'Occhio alla medusa', sulla tipologia di medusa che avrebbe punto una donna in Sardegna, a Villaputzu, provocandole uno choc anafilattico che l'ha uccisa.
Secondo la tossicologa Maria De Giacomo, del Centro antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma, anche se solo l'autopsia dirà le esatte cause del decesso della donna "sembrerebbe molto probabile che ci siano state cause concomitanti o una patologia pre-esistente, pur non potendosi escludere uno choc anafilattico". "Reazioni sistemiche come quella avvenuta in Sardegna sono molto rare - aggiunge De Giacomo - e nel Mediterraneo questo potrebbe essere il primo caso, di cui abbiamo notizia, in questi ultimi decenni". Cosa fare allora? Quando si viene ustionati non bisogna usare l'ammoniaca che aumenta l'infiammazione.
"Quello che conviene fare - afferma la dottoressa De Giacomo - è, mediante una superficie dura, un coltello o una carta di credito se non si ha di meglio, togliere i filamenti passando la superficie di taglio sul punto colpito e poi sciacquare con acqua di mare o con acqua e aceto. Meglio una crema cortisonica se la si ha. Tutto questo va bene per un effetto localizzato. In caso invece di sintomi sistemici è importante fare un'assistenza di supporto cardiorespiratorio, cosa che, a quanto pare, sarebbe stata fatta alla signora in Sardegna". Guardando da vicino questi organismi marini, per quanto riguarda in particolare la Physalia Physalis, spiega il biologo Ferdinando Boero, non è propriamente una medusa ma un suo parente stretto, della famiglia degli idrozoi.
L'allarme era arrivato all'inizio del mese dalla Spagna, dalla Costa Blanca nei pressi di Alicante, dove le Physalia si erano presentate improvvisamente così numerose tanto da costringere alla chiusura delle spiagge per preservare l'incolumità dei bagnanti. "Il nome italiano della medusa - prosegue Boero - è Caravella portoghese. Entra nel Mediterraneo dalle acque di Gibilterra. E' un sifonoforo che galleggia, con un'enorme vescica d'aria. Il corpo dell'animale non è molto grande ma i tentacoli possono essere lunghi anche 20 metri. Punge in un solo punto con un lungo tentacolo. Se la medusa è robusta, e se la puntura si verifica mentre l'animale sta pescando, i sintomi, in chi ne è vittima, sono molto forti, simili a quelli di una fortissima scarica elettrica, e il segno che rimane è come quello di un ferro rovente appoggiato sulla pelle".
"L'incremento di meduse in tutto il Mediterraneo e in tutti gli oceani - prosegue Boero - è dovuto alla sovrappesca. Si pescano troppi pesci, che sono sia predatori sia competitori delle meduse. La seconda causa deriva dal riscaldamento globale, che ha allargato il periodo riproduttivo". L'esperto di biologia marina conclude però con un appello a non spargere inutili allarmismi: "Specie d'estate sono molto frequenti anche le punture di ape o di calabrone, ma non è che per questo uno non va più in campagna. Quest'anno la Physalis é stata avvistata molto in Corsica, in Sardegna e in Sicilia. Proprio in Corsica, lo scorso anno, c'era stato un altro episodio di puntura, non mortale".