La Delegazione Pontificia della
Basilica di Sant'Antonio in Padova, con le organizzazioni
americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save
Venice, annunciano il loro sostegno finanziario per il restauro
del monumento equestre al Gattamelata di Donatello. L'opera in
bronzo, datata alla metà del 1/0 secolo, è collocata sul sagrato
della Basilica di Sant'Antonio di Padova e necessita di
interventi urgenti di manutenzione.
Grazie dunque a Save Venice, con il sostegno principale di
Jon e Barbara Landau, ea Friends of Florence, con il supporto di
Stacy Simon, sarà possibile iniziare il prossimo anno i delicati
interventi di restauro del monumento equestre, del suo basamento
lapideo e dei rilievi originali.
La statua del Gattamelata di Donatello è il primo monumento
equestre in bronzo a grandezza naturale fuso dai tempi
dell'antichità classica. Realizzato tra il 1447 e il 1453,
occupa una posizione di rilievo nella piazza antistante la
Basilica del Santo di Padova dove nel 1458 fu sepolto il
capitano generale dell'esercito veneziano.
Dalle risultanze della campagna diagnostica le superfici
bronzee della statua del Gattamelata presentano forme di degrado
comuni ai monumenti in lega di rame esposti all'aperto, fra i
quali il cosiddetto "cancro del bronzo", una forma di corrosione
che colpisce le leghe di rame. In questo processo, il cloruro
rameoso reagisce con l'acqua formando acido cloridrico, che a
sua volta attacca e corrode il bronzo, intensificando la
degradazione del rame. Forse a causa della difficoltà implicita
nel fondere una statua equestre di queste dimensioni, Donatello
suddivise il monumento in ben 36 pezzi, aumentando così
l'instabilità strutturale sia del cavallo che del cavaliere. Il
basamento, in trachite e pietra d'Istria, è anch'esso
deteriorato, complice l'esposizione continua alle intemperie e
il degrado delle malte cementizie applicate durante un
precedente intervento di restauro.
Per conto della Delegazione Pontificia, nella primavera del
2023, la ditta di restauro Nicola Salvioli ha eseguito una prima
indagine conoscitiva del monumento. Le ispezioni ravvicinate
hanno riguardato un approfondito controllo autoptico e al
microscopio della superficie, l'endoscopia all'interno del
bronzo e l'opportunità di campagna fotografica. La dei molti
dati rilevabili riguardanti la tecnica esecutiva e lo stato di
conservazione dell'intero monumento, è stata registrata
graficamente su modelli 3D da cui sono state estrapolate una
serie di tavole riassuntive per una prima valutazione dello
stato di fatto dell'opera donatelliana. Da qui l'impegno è
proseguito con l'assistenza operativa alle fasi diagnostiche
condotte dal CIBA dell'Università di Padova per conto della
Soprintendenza ABAP Padovana, individuando punti di analisi e
campionando materiale da analizzare relativo alle problematiche
più evidenti.
"Inutile ricordare come l'opera di Donatello sia uno dei più
grandi capolavori dell'arte italiana, che merita di essere
custodita anche per le generazioni a venire. È con l'auspicio
che si possa proseguire nel dialogo tra le diverse istituzioni
che ci si augura di poter mettere a frutto le risorse che le
Fondazioni metteranno a disposizione per questo obiettivo
comune" ha detto Padre Antonio Ramina, Rettore del Santuario
padovano-
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