"Chi ha fede ha una
visione, chi non ce l'ha ha una sua umanità. E in quella
possiamo incontrarci, assieme" dopo questo gesto di "coraggio e
amore". Lo ha detto il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia,
che oggi a Jesolo ha celebrato i funerali di Giacomo 'Jack
'Gobbato, il 26enne ucciso a coltellate a Mestre mentre
difendeva una donna da un tentativo di rapina. Gesto per il
quale è rimasto ferito anche il suo amico Sebastiano, entrambi
aderenti al Centro sociale Rivolta.
Nella chiesa di San Liberale e Mauro c'erano i familiari e
tanti amici che prima hanno riempito la chiesa, troppo piccola,
poi, a centinaia, sono rimasti in attesa sul sacrato e nel
grande parcheggio alberato dove c'erano molti di quei giovani
che sabato, con gli stessi simboli sulle magliette, erano
sfilati per le strade di Mestre nel grande corteo in memoria di
Giacomo.
La bara, davanti all'altare è stata coperta da un drappo
color granata con il disegno di un gabbiano tracciato nel color
dell'oro. In parte un giubbetto salvagente arancione a ricordare
il lavoro delle onlus che soccorrono i migranti nel Mediterraneo
a cui saranno destinate tutte le offerte del funerale.
Prima del rito, in un momento espressamente laico, ha parlato
Tommaso, fratello di Giacomo: "è difficile pensare di dire
parole in questa situazione, a questa età, non avrei mai
immaginato di trovarmi qui. E non c'è molto da dire, posso solo
ringraziare a nome di tutta la mia famiglia tutti quanti voi,
che ci avete dato sostegno e supporto in questi giorni
terribili. Che Jack viva ancora, che viva la sua memoria, le sue
idee".
A Venezia e Jesolo per tutta la durate delle esequie è stato
lutto cittadino.
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