La Guardia di finanza di Treviso
ha denunciato un'interprete di lingua russa residente in
provincia di Pordenone e dipendente di un imprenditore straniero
attivo nella Marca, perché si è impossessata illegalmente di
60mila euro. L'interprete, ricorrendo a una firma apocrifa, si è
procurata le credenziali per accedere ai servizi di home banking
di un conto corrente intestato al suo datore di lavoro,
sottraendogli il denaro.
La donna, pertanto, è stata denunciata alla Procura della
Repubblica di Pordenone per il reato di indebito utilizzo di
strumenti di pagamento diversi dai contanti, mentre il denaro è
stato oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo
disposto dal competente Giudice per le Indagini preliminari.
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