"Ho applaudito a lungo Io,
Capitano di Matteo Garrone, mi ha entusiasmato. Mi era sembrato
strano che non fosse stato scelto per il festival di Cannes,
forse perché non c'erano attori famosi adatti per il tappeto
rosso", dice all'ANSA con una punta di ironia Mario Martone, che
oggi ha ricevuto il premio Robert Bresson, il riconoscimento che
l'Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, con il
patrocinio del Dicastero per la Cultura e l'Educazione e del
Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, conferiscono,
da 24 anni, ai maestri del cinema.
"Garrone è uno dei nostri registi più straordinari e con la
sua potenza di regista con questo film ci fa attraversare
sofferenze e atrocità ma che alla fine dà speranza. È una forza
vitale che è la forza di questo film". E poi annuncia: "Sto
scrivendo la sceneggiatura insieme a Ippolita Di Majo, c'è già
un titolo ma non posso dirlo". Ancora a Napoli? Il regista di
Nostalgia, di Qui rido io, del documentario su Troisi e di tanti
altri film ambientati nella sua città a sorpresa risponde: "Sarà
a Roma, inizieremo le riprese nella prossima primavera". Martone
parla anche di Napoli, del musicista ucciso, "Non ci sono tante
parole, restare umani è l'unica posizione possibile. Napoli è
redimibile? Napoli - conclude - è una lente dell'umanità
dolente".
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