(ANSA) - PADOVA, 05 MAR - Le centraline dell'Agenzia
regionale per l'ambiente del Veneto (Arpav) a Verona e Belluno
sono attive da alcuni giorni, nell'ambito di un più ampio
sistema di controllo ed allerta, per captare eventuali segnali
di allarme nucleare. L'inizio del monitoraggio, secondo quanto
si è appreso, risale al 26 febbraio scorso, quando gli annunci
di guerra facevano ventilare l'ipotesi dell'utilizzo di testate
nucleari.
Il sistema era in funzione anche la scorsa notte, quando la
centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina è stata attaccata
dall'esercito russo.
I controlli Arpav fanno parte di una rete nazionale
coordinata dal Sistema nazionale di protezione per l'Ambiente
(Sinpa), che elabora i dati e li mette a disposizione
dell'Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la
Radioprotezione. A quanto risulta, nulla di anomalo è stato
registrato fino ad oggi.
I controlli delle particelle radioattive nel particolato
atmosferico sono eseguiti ciclicamente nel corso degli anni,
questa volta però i dati saranno messi in rete per controllare
possibili effetti connessi al conflitto in atto. In caso di
emergenza sarà la protezione civile a intervenire. Le particelle
ricercate nel particolato atmosferico sono Cesio-137 e
Iodio-131. (ANSA).
Ucraina: centraline Veneto attive per monitoraggio nucleare
A Verona e Belluno, dell'Agenzia regionale per l'ambiente
