Ottocento 'penne nere',
con i labari combattentistici, sono sfilate oggi sulle campate
del Ponte degli Alpini, per la cerimonia di restituzione dopo il
restauro dello storico manufatto alla città di Bassano, di cui è
il simbolo nel mondo. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli
altri, il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il
segretario di Stato Vaticano, mons. Pietro Parolin, il
governatore del Veneto, Luca Zaia, il sindaco Elena Pavan.
Più che una cerimonia una festa, con il ponte palladiano in
legno addobbato con i tricolori, Un programma sacrificato solo
dalle norme anti-Covid, che hanno impedito un'adunata ancora
maggiore di alpini a Bassano (intorno all'area era stata
stabilita una presenza massima di 3mila persone,) e momenti
separati tra la sfilata e il taglio del nastro da parte delle
autorità.
Il Ponte di Bassano, sul fiume Brenta - la prima struttura
in legno risaliva al 1.200 - fu più volte distrutto, e poi
ricostruito. Alcune volte si trattò di devastanti alluvioni,
altre di eventi bellici, 'ultimo dei quali, nel febbraio 1945,
n'operazione di sabotaggio contro gli occupanti nazisti portata
a termine dai partigiani d'intesa con le forze alleate.
L'ultimo restauro, per problemi statici della struttura, era
iniziato nel 2015, e dopo varie interruzioni, si è concluso nel
maggio scorso. Il monumento è stato alleggerito nella struttura,
e sollevato di 45 centimetri nella parte collassata, le
fondazioni lignee interamente sostituite con travi reticolari e
pilastri in acciaio.
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