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Appello: lo sport agli sportivi!

CONI-Governo-CIO

Responsabilità editoriale Saily.it

RISCHIO OLIMPIADI SENZA BANDIERA E INNO NAZIONALE - Il presidente CONI Giovanni Malagò considera il rischio di sanzioni dal CIO "molto alto", se non sarà fermata la "riforma" dello Sport che limita l'autonomia dell'ente e lede la Carta Olimpica. Un appello di tutto il mondo sportivo - SCENDIAMO IN CAMPO

 

Non è più solo una diatriba interna tutta italiana. La questione delle leggi sullo Sport che violano l'autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dunque la Carta Olimpica è un tema caldissimo e anche i media internazionali se ne occupano, a partire dalla recente intervista del presidente CONI Giovanni Malagò a Radio Rai. Anche la vela si sta muovendo, con le posizioni sempre molto chiare del presidente FIV Francesco Ettorre al fianco del CONI.

AI GIOCHI SENZA BANDIERA E SENZA INNO NAZIONALE - Il rischio (che Malagò stima come "molto alto") che gli atleti azzurri a Tokyo 2020 l'estate prossima siano costretti a gareggiare senza la bandiera tricolore e - in caso di vittoria - senza l'inno nazionale, è lo spauracchio che agita i sonni di molti sportivi e appassionati. Ma che - a quanto pare - ancora non è riuscito a far breccia in chi ha la responsabilità politica.

La questione - ribadita dallo stesso Malagò anche all'Assemblea della Federvela lo scorso 19 dicembre - riguarda l'impianto legislativo in tema di Sport, introdotto dal primo Governo Conte, quando del settore si occupava Giorgetti (Lega), con l'introduzione di Sport e Salute e una sersie di misure che di fatto hanno leso profondamente l'autonomia del CONI nella gestione del movimento sportivo.

Questa potenziale interferenza del governo è stata più volte segnalata dal CIO, con il presidente Thomas Bach in persona. Ci sono state lettere, poi anche un incontro tra il premier Conte e lo stesso Bach, sollecitato da Malagò. Alle parole apparentemente distensive e alla volontà risolutiva, non ha fatto però riscontro alcun fatto. In particolare il Ministro Spadafora (5 Stelle) ha continuato a tenere vivo il tentativo di portare a compimento la legge delega di riordino dello Sport che non si distacca molto dalla originale "visione" di Giorgetti.

Malagò ha parlato a Radio Rai delle potenziali ripercussioni dell'approvazione di questa bozza di legge sportiva che potrebbe ridurre il ruolo del CONI nello sport italiano. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) teme che la legge possa costituire ingerenza del Governo in un Comitato Olimpico Nazionale, qualcosa che è severamente vietato dalla Carta Olimpica, e ha sollevato dubbi sull'autonomia del CONI.

ORA C'E' ANCHE UNA DATA PRECISA - C'è la data della grande paura per lo sport italiano: Malagò ha infatti affermato a Radio Rai che il CIO deciderà su possibili sanzioni nella prossima riunione del consiglio di amministrazione il 27 gennaio. Bisogna fare presto, quindi. Il CIO non scherza e già in passato con altri paesi ha mostrato il pugno duro per tenere la linea dello sport olimpico internazionale. Molte la sanzioni comminate a vari paesi. Ma per l'Italia dello sport, che è stata sempre vista come un esempio da seguire, questa minaccia fa veramente male.

A settembre, il presidente del CIO Thomas Bach ha avvertito che l'organizzazione era "molto preoccupata per la situazione e il funzionamento del CONI". Malagò, che ancora recentemente ha avuto un incontro con il premier Giuseppe Conte per discutere la situazione, ha sollecitato il governo a trovare una soluzione alla controversia. "Il rischio di andare a Tokyo senza un inno e una bandiera è molto alto", ha detto. "Nessuno vuole sanzioni, sarebbe spaventoso. Speriamo che chi ha l'onore e la responsabilità di trovare la soluzione mantenga almeno la parola, perché ormai tutti conoscono il rischio che corriamo".

NE PARLA IL MONDO - Questa la ricostruzione della vicenda apparsa sul sito Insidethegames.org, molto vicino al CIO e al mondo dello sport olimpico. "Il Parlamento italiano ha approvato la legge che ha creato un'organizzazione controllata dal governo istituita per distribuire fondi agli organi di governo nazionali del paese alla fine del 2018. Il nuovo ente "Sport e Salute" riduce il ruolo del CONI alla sola preparazione dei Giochi Olimpici. Al CONI potrebbero anche essere introdotti limiti di durata nell'ambito della nuova normativa. Il ministro dello sport italiano Vincenzo Spadafora ha scritto al CIO a novembre, insistendo sul fatto che il CONI avrebbe ancora "autonomia" in caso di approvazione della legge. Ma è improbabile che ciò possa placare il CIO, che aveva inviato una lettera severa al CONI già nel 2019 - appena due mesi dopo che Milano e Cortina d'Ampezzo si erano aggiudicate le Olimpiadi invernali e le Paralimpiadi 2026 - minacciando una possibile sospensione se non fossero stati apportati cambiamenti drastici alla legge."

PARAGONE CON LA RUSSIA - Lo stesso articolo fa un parallelo con la situazione della Russia (causa doping). "La bandiera e l'inno russi saranno assenti da Tokyo 2020, anche se ciò è dovuto alle sanzioni imposte per violazioni del doping piuttosto che all'interferenza del governo. Le Olimpiadi si svolgeranno dal 23 luglio all'8 agosto dopo che la pandemia Covid-19 ha costretto il rinvio dei Giochi al 2021. Sarà la 28esima presenza dell'Italia alle Olimpiadi. L'Italia ha vinto 8 medaglie d'oro, 12 d'argento e 8 di bronzo ai Giochi del 2016 a Rio de Janeiro."

COME USCIRNE? - Da mesi tutto lo Sport, le singole federazioni, fino ai Circoli sportivi, è in subbuglio e si è persino compattato intorno a Malagò nella difesa della propria autonomia. La politica, d'altra parte, nonostante un cambio di Governo da Conte 1 a Conte 2, e nonostante la grave crisi legata al Covid-19, sembra non ascoltare del tutto lo sport e i suoi richiami, e sceglie di andare avanti col proposito legislativo. Ma i numeri mancano, nel Governo è scontro (il PD ha una posizione più vicina al CONI, come parte dell'opposizione, mentre i 5 Stelle sono sulla stessa linea della Lega), e una soluzione non appare semplice.

Allora proponiamo questo. Cari politici, quando pensate allo Sport e credete di riformarlo spacchettando il CONI che è una delle organizzazioni sportive internazionali più efficienti e riconosciute, parlando di sport nelle scuole e nelle famiglie, sport per tutti, salute attraverso lo sport, e sembrate guardare agli atleti olimpici come a qualcosa di lontano da tutto ciò, fate una bella cosa. Entrate nella vita di uno qualunque dei nostri atleti o atlete che da quattro anni (almeno) si preparano a realizzare il sogno olimpico, o a lottare per dare all'Italia una medaglia. Ripercorrete la loro vicenda. Troverete storie che parlano proprio di scuola, famiglia, circoli, salute, preparazione fisica, dettagli che fanno la differenza, raggiunti attraverso sacrifici, scelte di vita, rinunce. Rinunce volute, però, scelte per un bene superiore. Non certo rinunce come quelle della propria bandiera e del proprio inno nazionale, che adesso rischiano a causa vostra. Entrate nelle loro vite ed entrerete in tutte le case d'Italia. Che aspettano l'Olimpiade in fondo al tunnel, e un inno per abbracciarsi.

C'E' POCO TEMPO, APPELLO DI ATLETI, CIRCOLI, MONDO DELLA VELA - Scriveteci, mandate un messaggio, commentate qui o sulla pagina Facebook o Twitter o Instagram, date la vostra voce per ricordare alla politica che lo Sport Italiano non merita la sanzioni del CIO e che vuole una riforma equa e non punitiva. Lo Sport agli Sportivi. Ve la immaginate una medaglia della vela azzurra festeggiata senza tricolore e senza l'inno d'Italia?

Responsabilità editoriale di Saily.it