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Vela olimpica azzurra il futuro è adesso

Giornata trionfale

Responsabilità editoriale Saily.it

In un giorno arrivano tre titoli mondiali giovanili di classi olimpiche: Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (470), Gianluigi Ugolini e Maria Giubilei (Nacra 17), Alexandra Stalder e Silvia Speri (FX). Una giornata trionfale che fa guardare con ottimismo al futuro

 

Ricordiamocela, questa domenica 7 luglio 2019, ricordiamoci anche i sorrisi e i nomi: Alexandra, Silvia, Maria, Giacomo, Giulio, Gianluigi. Sono campioni del mondo junior di tre classi olimpiche: il Nacra 17, catamarano foiling misto con Gigi Ugolini e Maria Giubilei, romani, circolo Compagnia della Vela, allenatore Matteo Nicolucci; il 470 M con Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò, romani della Marina Militare; il 49er FX, deriva doppia acrobatica, con le più giovani di tutti, le gardesane Alexandra Stalder (classe 1999) e Silvia Speri (2000), rispettivamente Circolo Nautico Bardolino e Fraglia Vela Peschiera.

Tre titoli mondiali giovanili di classi olimpiche non sono uno scherzo, sono vittorie importanti, significative, che dicono qualcosa. Che il lavoro sulla platea giovanile, coordinato da una certa Alessandra Sensini, sta portando dalla parte giusta. Che i talenti nel difficile e frammentato sport della vela (tante classi, tante regate, tanto allenamento e trasferte, sempre al cospetto di vento, onde, cielo, non in una palestra o in uno stadio) hanno modo di emergere se sono seguiti e promossi.

Tra un mese a Enoshima si regata per il test-event preolimpico, sul campo di regata di Tokyo 2020. Ci saranno 14 velisti azzurri (forse 15, se il Laser darà buone notizie nel finale di Mondiale in questi giorni). Loro sono la punta di diamante, tra essi - diciamolo pure, alla faccia della scaramanzia e del volare basso, mancano 13 mesi! - potrebbero esserci gli atleti che riporteranno la vela italiana su un podio olimpico che manca dal lontanissimo 2008 (grazie a Diego Romero e Alessandra Sensini, e perchè no, grazie a Sergio Gaibisso e alla sua FIV). Loro sono la punta dell'iceberg, oggi. E sotto, alla base dell'iceberg, vediamo crescere questi ragazze e ragazzi a colpi di mondiali. Vanno tutelati e ulteriormente supportati. Promossi. Comunicati.

Lo spirito di gruppo è la cifra odierna più evidente, come un faro luminoso, del settore "Squadre" di questa Federazione. E' un certificato del quadriennio. E' una conquista di tutti, dai coach ultimi arrivati, spesso giovani scommesse, agli atleti che hanno fatto il balzo dalle giovanili alla Olimpica senza giramenti di testa, anzi. Dalle Zone, al Direttore Tecnico e all'intero staff, fino al Presidente, passando per la stanza dei bottoni ovvero il Consiglio Federale.

La medaglia olimpica non è un'ossessione, è il risultato di una filiera che va dagli esordi in una scuola vela (guarda caso, siamo a luglio, proprio questi giorni le coste italiane sono piene di circoli FIV che offrono corsi di vela, una settimana di scuola di vita a prezzi popolari, altro che sport d'elite!), alla passione, al corretto seguito tecnico e psicofisico dei talenti, al supporto economico di famiglie, circoli, Federazione, gruppi sportivi militari, e relativo apparato di comunicazione che giustifica tutto.

Oggi la filiera ha messo a segno tre colpi che dimostrano il suo potenziale e il suo funzionamento. Oggi Alexandra, Silvia, Maria, Giacomo, Giulio, Gianluigi meritano il centro del palco, meritano di parlare di se, raccontare sacrifici ed emozioni, spiegare che vincere si puo', anche nella vela, anche in Italia. Bisogna trovargli uno spazio nel sistema dell'informazione. Tra tante tv digitali, satellitari, pubbliche, private, online, con notiziari, tg e rubriche, tra tanti quotidiani "sportivi" (se non mettete queste notizie con la giusta evuidenza, almeno mezza pagina con foto, allora defitevi diversamente: quotidiani "calcistici"), tra tante radio e talk: alzi la mano chi è pronto a parlare di loro, a ospitarli, a far specchiare l'Italia in vacanza nel loro sorriso. Alexandra, Silvia, Maria, Giacomo, Giulio, Gianluigi: sono qua per voi.

Responsabilità editoriale di Saily.it