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La vela ha voglia di ripartire dalla base

Appunti per il dopo-virus - 1: la situazione dei circoli velici

Responsabilità editoriale Saily.it

OTTIMISMO (E AIUTI) PER SUPERARE L'EMERGENZA: PARLANO 17 CLUB - Inchiesta sulla situazione dei circoli velici italiani alle prese con il lockdown da pandemia. Grandi yacht club, circoli medi e piccoli. C'è chi ricorre alla cassa integrazione, chi sostiene (per quanto a lungo?) i collaboratori sportivi. Chi si regge sulle regate e rischia la cancellazione con esse. Chi spera nell'estate delle scuole vela. Le criticità sono tante. Ma anche l'entusiasmo, la passione e la voglia di riprendere a promuovere l'andar per mare...

 

Passerà, perchè passerà. Ma molte cose saranno diverse. Quanto diverse? Migliori o peggiori? Le conseguenze della pandemia e del lungo lockdown saranno tutte da scoprire, da interpretare, da affrontare. E forse, meglio, da anticipare e provare a governare. Come uscirà lo sport della Vela da questa fase, dipende anche da tutti noi, da comportamenti singoli, di comunità, di istituzione, di movimento. Uno dei temi riguarda i Circoli velici, l'ossatura della vela di base, non a caso le società affiliate sono anche quelle che determinano, con il loro voto nelle assemblee elettive, zonali e nazionali, l'indirizzo politico e gli organi dirigenti della vela. Circa 800 circoli velici sparsi lungo le coste d'Italia: dalla loro capacità di superare il momento difficile dipende gran parte del prossimo futuro del nostro sport.

Per questo siamo andati a sentire questa base: gli umori, le difficoltà, le idee per passare attraverso la crisi, la situazione finanziaria, le aspettative di aiuto dal governo e dal mondo dello sport. Blasonati yacht club, Circoli importanti, di media grandezza e piccole realtà: abbiamo provato a ottenere uno spaccato di realtà, in un momento delicato e decisivo. Lo stesso Presidente Francesco Ettorre ha raccolto dai circoli i dati e inviato al CONI una sintesi circostanziata della situazione generale e delle ricadute economiche e sociali che questo momento straordinario ha generato. Adesso si attende di capire come e quanto le istituzioni interverranno a sostegno dello sport di base, a partire dall'ente erogatore, a quanto pare al momento Sport e Salute, l'organismo del Ministero Economia e Finanze che ha sostituito la CONI Servizi.

"Abbiamo raccolto dati interessanti - dice il Presidente Ettorre - per i quali voglio ringraziare tutti gli affiliati. E' un momento sicuramente difficile, ma lo spirito deve restare positivo: siamo la vela, non ci facciamo abbattere da una tempesta per quanto violenta. E' una prova importante per il nostro movimento, e come ben sappiamo la supereremo lavorando insieme, con lo spirito di un equipaggio unito." Sui dati raccolti però Ettorre resta prudente: "Si tratta di informazioni iniziali, e molto dipenderà dai riflessi di ciò che accadrà nelle prossime settimane: se ci saranno nuovi decreti, una apertura progressiva del lockdown, dalle varie fasi di ripresa. Dovremo essere forti e lavorare tutti insieme."

E' facile immaginare la situazione di un circolo velico alle prese con la pandemia. Sedi chiuse, programmi bloccati, regate annullate, allenamenti, squadre, istruttori, strutture: tutto in stand-by. Si puo' credere che le realtà più piccole, marcatamente stagionali, possano soffrire di meno: sarebbero state chiuse comunque, anche senza quarantena, e auspicabilmente in estate potranno riaprire, sia pure con vari livelli di cautele sanitarie. I circoli medi e medio-grandi, con attività sportiva intensa tutto l'anno e scuola vela estiva, sono quelli più a rischio. Infine i club di grandi dimensioni e con molti soci, che pur soffrendo avranno presumibilmente maggiori risorse per resistere.

Il presidente federale è sicuro: "Al momento è difficile prevedere una riapertura piena prima di fine giugno. Per la federazione è fondamentale tenere alta la consistenza dei circoli, con la convinzione di uscire presto da questa crisi. Vedremo che tipo di supporto arriverà dalle istituzioni. E da parte nostra, stiamo lavorando a un grande progetto che mette al centro le Scuole Vela FIV: la rinascita dovrà partire da lì. Sarà un intervento commisurato al momento storico che stiamo affrontando."

In attesa di vedere le carte che arriveranno dai vertici, torniamo alla base, ai circoli. Abbiamo cercato di capire: 1) le conseguenze di questa emergenza sanitaria, a breve e medio-lunga scadenza; 2) quali sono gli asset prevalenti delle attività, tra attività agonistica, scuola vela, quote sociali o altro; 3) le previsioni sulla stagione delle scuole vela; 4) quali aiuti e sostegni dal CONI e dal Governo sarebbero auspicabili.

Cominciamo da una realtà medio grande e consolidata: lo Yacht Club Sanremo. Uno storico dirigente del club ci racconta: "La prima e più evidente conseguenza e che tutto il personale è a casa, la segreteria fa home working, un marinaio viene quasi tutti i giorni un paio di ore per controllare le barche ai pontili. Abbiamo dovuto chiedere la cassa integrazione per parecchie persone. Il nostro bilancio è cambiato molto negli anni, una volta soci e posti barca avevano il predominio sulle altre voci, mentre oggi le regate sono diventate la spina dorsale per mantenere la scuola vela e le squadre agonistiche. La primavera è per noi il momento più importante dell’anno, e abbiamo già dovuto cancellare eventi nazionali e internazionali per 420, Dragoni, il circuito M32, altura... Per la Rolex Giraglia siamo in contatto con YCI e Rolex, ma è molto probabile un posticipo. Possiamo resistere ancora un po', poi dovremo purtroppo fare dei tagli. Per la scuola vela noi siamo pronti ma chissà quando ci faranno ripartire, e di certo con misure molto severe e sotto la nostra responsabilità. Dovremo regolarizzare l'uso degli spogliatoi, gli istruttori sono già stati educati a misure e distanze, se si riparte ci sarà un'educatrice per sorvegliare e spiegare le regole ai ragazzi, compresi i giovanissimi."

L'atteggiamento prevalente è di responsabilità e realismo. In molti si danno da fare nel riorganizzarsi in vista di una fase di prevedibili novità. Il CV3V a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano: "Organizziamo poche regate e facciamo più attività di squadre agonistiche e scuola vela. Per quest'ultima ci aspettiamo un calo notevole, gli stranieri hanno già mandato le disdette, avremo solo italiani. Sarà cruciale il mese di agosto, quando di solito non si faceva scuola vela. E poi ci stiamo preparando a una realtà nuova: non potremo usare le barche collettive e i gommoni pieni di allievi. Si farà tutto con barche singole, ne stiamo recuperando parecchie rispetto al passato. Per i ragazzi è anche meglio, navigano di più e si divertono. Anche la foresteria sarà un problema, più facile attendersi famiglie in vacanza. E per il servizio navetta, dovremo seguire le norme che ci daranno: posti distanziati e sfalsati, mascherine... Noi comunque vogliamo esserci, speriamo di ripartire. Abbiamo una decina di istruttori e allenatori che ora sono fermi. I bonus di cui si parla sono poca cosa... Ma più dei soldi, che immagino non saranno tanti, per un circolo come il nostro sarebbe importante avere aiuti su aspetti fiscali, sempre problematici. Paghiamo una tassa come se fossimo un campeggio, ma siamo una realtà sportiva. Spero che ne tengano conto."

La Lega Navale Italiana Sezione Isola d'Ischia segnala che "il blocco ha riguardato tutte le attività sportive, quelle con le scuole e il rapporto con i soci e con le altre associazioni. Il bilancio della struttura si regge principalmente con le quote di frequenza delle basi nautiche da parte dei soci che speriamo possano riprendersi in estate. Poi, qualora si abbia uno sblocco della situazione a giugno, sarà possibile organizzare le attività di scuola vela. Ci teniamo molto: avevamo in progetto un aumento delle unità da destinare alle attività didattiche. Poi ci sono alcune regate, su tutte l'ormai consolidata ScheriaCup24, che purtroppo saranno rinviate a nuove date."

A Napoli, dove la vela è parte della storia di tutti, dal Circolo del Remo e della Vela Italia si riporta: "Tutte le attività al momento sono state sospese: allenamenti, regate, sia vela che canottaggio. Il circolo si basa solo ed esclusivamente sulle quote dei soci, le attività sono un fiore all'occhiello, ma sia la Tre Golfi che la Rolex Capri Week, valida come prova del Campionato Europeo ORC sono state cancellate slittate a maggio 2021. Di solito i corsi di vela li organizziamo a giugno e luglio, contiamo di riuscire a farli anche quest'anno, magari cambiando qualcosa..."

Sempre dal Golfo di Napoli il Club Nautico della Vela: "Sono soppresse tutte le attività sia sportive sia sociali del Club. La speranza è di poter tornare il prima possibile alla normalità, con gli atleti della nostra squadra Laser che si allenano, con i Team di altura che ritornano sui campi di regata nazionali e internazionali, con il nostro splendido terrazzo sul golfo che torna a popolarsi dei soci storici e nuovi soci, con il nostro ristorante pronto a far godere i più golosi. La ripresa di tutto questo sarà certamente lenta e probabilmente tutte queste attività saranno le ultime a essere di nuovo liberalizzate.

"Le entrate del Club sono basate soprattutto sulle quote sociali, sulle quote pontile dei soci armatori, sulla nostra attivissima scuola vela d'altura per adulti e sull'organizzazione di eventi al club. Per la scuola vela, sarà difficile fare i soliti campus estivi a giugno. Siamo in attesa di capire come evolvono gli eventi per riprogrammare il tutto. Certamente se il blocco totale dovesse perdurare per altri mesi ci troveremo ben presto a dover rifondare tutto daccapo dopo 119 anni di storia."

Voglia di ripartenza e allo stesso tempo prudenza, attenzione alle regole ufficiali, e considerazione dei problemi del proprio personale, anche al Circolo Vela Arco, un hub di formazione e didattica spesso usato come centro federale sull'alto Garda: "Abbiamo sospeso tutti gli eventi, gli allenamenti dei nostri atleti e degli ospiti stranieri che in questo periodo affollavano il Garda Trentino. Sono saltate tutte le regate internazionali sino a metà luglio poi si vedrà... Il bilancio del nostro circolo è così suddiviso: 30% regate, 20% quote soci, 20% agonistica, 15% corsi vela, 15% ospitalità." Una diversificazione interessante, ma adesso? "Speriamo di organizzare la scuola vela estiva, con tutte le precauzioni che ci verranno indicate dalle autorità preposte.

"A tutt’oggi non siamo in grado di quantificare i danni di questo vero flagello, ma speriamo che alle parole seguano ...i soldi, perché ne serviranno molti. Tanti nostri collaboratori che dovevano iniziare a marzo sono a casa senza alcun sussidio in quanto stagionali. Questa situazione non è contemplata negli aiuti previsti dallo stato. Per noi la cosa più importante è il sostegno per i collaboratori, che rappresentano il motore del circolo."

Restiamo in zona, con un altro grande sodalizio dell'alto lago, il Circolo Vela Torbole. "Il circolo è chiuso, e di conseguenza sono ferme tutte le attività agonistiche. A media e lunga scadenza dovremmo rivedere tutto il programma: delle squadre, delle regate e delle attività sociali. L’economia di un circolo come il nostro si basa su regate di una certa importanza, quindi gli allenamenti, e infine sui soci. Al momento abbiamo annullato tre regate e altre tre le abbiamo spostate più avanti..." E la scuola vela? "Speriamo vivamente di poterla fare in estate, stiamo aspettando le direttive dagli organi competenti."

Al Centro Surf Torbole, patria delle tavole a vela, situazione non dissimile: "Purtroppo abbiamo dovuto bloccare qualsiasi tipo di attività, sospendere i contratti dei nostri dipendenti e rivedere tutti gli investimenti previsti, sia per la promozione che per la manutenzione straordinaria che avevamo programmato. La principale entrata del circolo si basa sulle quote sociali, sui corsi windsurf e Kite e sugli eventi che se gestiti bene portano qualche introito, è chiaro che in questo delicato momento stiamo rivedendo il calendario per non annullare regate a carattere mondiale, i soci fanno fatica a confermare la loro quota, i corsi non sappiamo quando potranno iniziare, quindi l'incertezza regna sovrana. Noi confidiamo di poter iniziare a fare scuola vela da metà giugno in poi, è chiaro che tutto dovrà cambiare, dovremmo adottare svariate precauzioni ma per questo siamo pronti ad intervenire, regolamentando l'affluenza negli spogliatoi, riducendo il numero massimo di partecipanti ai corsi, adottando un sistema di distanziamento, inoltre rileveremo la temperatura a tutti ogni giorno... I conti dovremmo farli a fine stagione, sicuramente avremmo grosse perdite nelle entrate e non riusciremo a confermare tutti gli istruttori che avevamo lo scorso anno, per quelli fissi invece se servirà dovremmo avere un supporto per non dover tagliare perdendo professionalità per le nostre squadre agonistiche e per il corretto svolgimento dei corsi."

La situazione cambia poco sulla sponda bresciana del lago, al Circolo Vela Gargnano, l'organizzatore della mitica Centomiglia: " Il bilancio si basa su regate e scuola vela. Abbiamo naturalmente iniziato a riprogrammare le regate in calendario nei mesi di marzo, aprile e maggio confidando di ricominciare a regatare tra fine giugno inizio luglio! Purtroppo abbiamo dovuto bloccare l'attività delle squadre agonistiche che avevano iniziato ad allenarsi a febbraio. Per la scuola vela, confidiamo nella riapertura nella stagione estiva. Stiamo valutando le precauzioni da adottare attendendo indicazioni utili anche dalla Zona e dalla FIV." Sugli aiuti allo sport di base quali possono essere le cose realmente utili a un club velico? "La cosa più utile - rispondono sempre da Gargnano - potrebbe essere una sorta di indennizzo per ogni circolo che abbia subito l'annullamento di regate già programmate, parametrato alle entrate dell'anno precedente nello stesso periodo. Un ulteriore sostegno potrebbe riguardare le scuole vela e con un'indennità per allenatori e collaboratori, come già si sta attuando."

IL CASO DELLO YACHT CLUB ITALIANO - Chiamarlo "circolo" è riduttivo. Per storia, ruolo e immagine, lo Yacht Club Italiano è un caso a parte. E l'approccio all'emergenza lo dimostra. Il segretario generale Nicolò Caffarena: "Al momento l'attività è ferma come da decreti, ci sono solo i turni dei marinai per la sicurezza degli ormeggi, previsti dalla legge. I dipendenti sono in ferie, per scelta il Club non ricorre alla cassa integrazione: non è nella nostra natura, abbiamo la forza per andare avanti senza usare strumenti che sono fondamentali per altri. Abbiamo una ventina di dipendenti per i quali cerchiamo di essere d'aiuto: per gli allenatori sportivi che al momento sono fermi, abbiamo stabilito attività da remoto, l'utilizzo dell'online anche per sezioni di formazione. Tutti restano impegnati e possiamo continuare a compensarli. E' nostro dovere tenere in sicurezza tutti coloro che vivono con il Club, e li seguiamo anche per le pratiche burocratiche con CONI e altri Enti per eventuali forme di aiuti straordinari."

La risposta alla situazione riguarda anche il calendario della stagione: "Abbiamo deliberato che il Club resterà a aperto anche a luglio e agosto, una novità storica che considera il fatto che la prossima sarà una estate diversa dalle altre, molti soci non andranno in vacanza e non lasceranno la città, ed è giusto che lo Yacht Club resti aperto e sia un punto di riferimento. La scuola vela si farà seguendo queste aperture, e anzi abbiamo in programma di aprire nuovi corsi anche per adulti e non soci. Pensiamo che da un disagio si possa trasformare in un'occasione, come riscoprire una realtà che ad agosto, quando tutti andavano nelle località di vacanza, era dimenticata. Per la sicurezza abbiamo spazi notevoli, spogliatoi e aule che consentiranno tutte regole sul distanziamento, e con una veleria nostra partner doteremo soci e ospiti dei dispositivi di protezione individuale."

Eppure, anche una corazzata come lo YCI naviga in acque agitate: "Il dispiacere e il danno maggiore arriva dalle regate cancellate, in particolare la tappa di World Cup della vela olimpica, che per il secondo anno aveva l'obiettivo di confermare una tappa internazionale a Genova come è stato storicamente. Questo stop ferma il processo ed è un peccato anche per la città e la Regione che ci hanno seguito con entusiasmo."

"Ci tengo a sottolineare una cosa che ci sta a cuore - conclude Caffarena - Come YCI abbiamo aperto una raccolta fondi, alla quale partecipano anche soci e partner, per sostenere la trasformazione della nave MSC in ospedale con 400 posti di terapia intensiva. Servirà a Genova fin quando ci sarà l'emergenza, ma potrebbe anche spostarsi in altre aree dove dovessero sorgere necessità. Il comandante della nave è un socio dello YCI e il nostro impegno è molto sentito."

DALL'ADRIATICO - Sull'altra sponda dello stivale, in Adriatico, il Circolo Velico Ravennate racconta scenari simili e qualche idea innovativa. Gianni Paulucci, presidente CVR: "Siamo chiusi come da decreto, gli uffici lavorano in smart working, c'è solo la presenza dei nostri guardiani che controllano nelle 24 ore. Soprattutto gli ormeggi, in caso facesse Scirocco o Levante, unici venti che qui danno qualche fastidio. E ci siamo inventati una iniziativa che ha riscosso un alto gradimento: ogni tre giorni il marinaio manda con messaggio una foto o un video della barca ad ogni armatore. Inoltre per chi avesse problemi di batteria c'è la possibilità di caricarla su richiesta, è un aspetto chiave per garantire il funzionamento delle pompe automatiche, in caso di bisogno. Il nostro circolo si mantiene grazie soprattutto alle quote dei soci e degli ormeggi, finanziariamente siamo tranquilli e abbiamo messo in sicurezza e tutelato i nostri allenatori che sono fermi forzatamente. Per la scuola vela vedremo la situazione in estate, e le diverse impostazioni da zona a zona. Speriamo di poter offrire la gioia dell'esperienza di mare in un ambiente aperto e naturale, ovviamente con tutte le prevenzioni che saranno necessarie, comprese le mascherine!"

Restiamo in Adriatico, allo Yacht Club Lignano: "Siamo fermi con tutte le attività e il rinvio o la cancellazione delle manifestazioni programmate. A medio termine è a rischio la programmazione per la restante parte dell'anno e tutte le entrate derivanti dalle attività, che consentono la copertura dei costi fissi, dall'organizzazione della scuola vela agli eventi e ai costi di manutenzione del parco mezzi. Non abbiamo entrate dagli ormeggi in concessione, ma solo da attività istituzionali, scuola vela, regate, e da contributi di enti pubblici e privati. Tutto fermo al momento. A lunga scadenza si rischia il dissesto finanziario e la perdita del rapporto di continuità con la "filiera" di formazione dell'attività sportiva scuola vela-preagonismo-agonismo." Ma in estate riprenderete i corsi di vela? "La scuola estiva si svolge principalmente con bimbi e ragazzi all'aperto, in spiaggia su derive, e sarà condizionata pesantemente dalle norme che saranno imposte dagli organi centrali e periferici e dal concessionario... Ad oggi non è dato prevedere nè tempi nè modalità per riorganizzare le attività didattiche. Non abbiamo neppure modo di comprendere se vi sarà un'effettiva affluenza visto che si paventa la non riapertura delle scuole fino a settembre... Alla luce di tutto ciò, il migliore degli aiuti sarebbeil sostegno in percentuale alla copertura dei costi fissi (sedi, assicurazioni, personale e collaboratori, utenze) ed eventuali aperture di linee di credito garantito e a basso costo."

Ancora più su in Adriatico e siamo al Circolo Vela Mestre. "L'emergenza ha bloccato tutto: l'attività agonistica in primis, poi la scuola vela e per finire l'attività sportiva in generale con tutta una serie di incontri a carattere didattico che è venuta meno. In poche parole un disastro, è tutto completamente fermo. Teniamo presente che dall'attività della scuola vela viene il nostro sostentamento e oggi ci viene a mancare una bella fetta di risorse. In estate abbiamo sempre organizzato la scuola con circa 150 presenze. Noi siamo pronti a riceverli anche quest'anno, vedremo come e con quali limiti. Quello che stiamo vivendo non svanisce nel breve periodo e dovremo cambiare le nostre abitudini. Ma noi ci saremo, e intanto stiamo cercando di mantenere la segreteria, i nostri istruttori e le poche persone che collaborano con noi, finchè ci riusciamo andiamo avanti!"

Anche per il Circolo Nautico Santa Margherita di Caorle, l’emergenza è scoppiata proprio quando stava riprendendo le attività dopo la pausa invernale: "Abbiamo fatto in tempo ad organizzare la cena sociale a febbraio e poi abbiamo dovuto fermarci. E’ difficile oggi fare una previsione sulle conseguenze a medio-lungo termine, anche perché è difficile prevedere la durata di questa sospensione totale dalle attività. Siamo un circolo piccolo, ma con una forte tradizione in due ambiti principalmente: le regate d’altura e i giovani. Abbiamo quattro offshore con diversi livelli di difficoltà, da aprile ad ottobre, per un totale di circa 230 partecipanti all’anno. La Ottanta di aprile, una regata che negli ultimi anni grazie al gran numero di iscritti (proprio ottanta nel 2019), costituiva per noi un inizio stagione promettente, al momento è stata differita a settembre. La Duecento e La Cinquecento, al momento non possono essere confermate, anche se faremo del nostro meglio per correrle tra fine giugno e luglio, con qualche accorgimento sulla sicurezza e distanza sociale.

"Per i giovani, ad aprile avremmo dovuto iniziare per il ventiquattresimo anno il progetto VelaScuola in orario scolastico per le elementari e medie di Caorle, oltre ad istituti di Treviso, Portogruaro, Pordenone. A queste attività, segue generalmente la Scuola Vela estiva, uno dei nostri fiori all’occhiello, con oltre 250 bambini ogni anno. Speriamo che ci sarà per Caorle, anche se limitata, una stagione turistica. La nostra Scuola Vela si trova nella spiaggia più bella di Caorle, quella dominata dalla chiesa della Madonna dell’Angelo. Lavoriamo sia con ragazzi locali, sia con turisti occasionali e con molti villeggianti nella seconda casa e ci auguriamo che almeno per i mesi di luglio e agosto sarà possibile offrire i corsi. Siamo sempre molto attenti al benessere e alla sicurezza dei nostri allievi e istruttori, quest’anno chiaramente adotteremo qualche precauzione in più, seguendo anche le indicazioni che saranno date dal Ministero della Salute e dalla FIV.

"Per quanto riguarda Sport e Salute, i bonus per gli istruttori sono sicuramente apprezzabili anche se non potranno sostituire il lavoro stagionale. Speriamo che le nostre istituzioni, FIV e CONI, ci saranno vicine con qualche incentivo e iniziative che possano far ripartire le attività, una volta passata l’emergenza, tenendo conto che ci vorrà qualche anno per dirsi fuori dalla crisi."

QUELLI DELLA BARCOLANA - Trieste è una delle capitali della vela, con tanti circoli che danno vita a una passione velica storica. La Società Velica di Barcola e Grignano, in più, è il club titolare della regata dei record, la Barcolana. Una posizione delicata dalla quale vivere questa emergenza. "Stiamo affrontando la primavera di chiusure e di regate cancellate, i dipendenti hanno preso le ferie arretrate e da aprile useranno gli ammortizzatori sociali previsti dalle disposizioni. Come circolo mettiamo la massima attenzione al patrimonio umano costituito dai nostri collaboratori sportivi: gli allenatori, gli istruttori, spesso persone di grande riferimento per i giovanissimi della fascia Optimist, tra 10 e 13 anni, e più in là tra 14 e 18 anni. Per tanti ragazzi il maestro di vela è anche maestro di vita. Per questo cerchiamo di tutelarli, attualmente stanno lavorando online con le squadre agonistiche, con videoconferenze tecniche, analisi di video sulle regate. Poi sarà essenziale la scuola vela estiva. Anche se non è per noi una fonte di entrate, è l'investimento su cui si basa il nostro futuro. A Barcola facciamo anche corsi di vela in Inglese, oppure formazione ambientale in collaborazione con il WWF. Sicuramente quest'anno si lavorerà ad agosto, una novità rispetto agli anni passati. Ci faremo trovare aperti e pronti."

E la Barcolana 52? "Siamo ottimisti e positivi, la seconda domenica di ottobre è la grande festa della vela, la regata si farà e si farà bene. Ovviamente il tutto nel rispetto delle disposizioni aggiornate e dell'evoluzione di questa emergenza, che ha avuto contorni anche di dolore e sofferenza, di solidarietà e condivisione, che non vanno dimenticati."

Torniamo in Tirreno con il Circolo Nautico Riva di Traiano. Il presidente Alessandro Farassino fa riferimento alla chiusura del Marina Riva di Traiano: "Il porto e il cantiere sono chiusi, e il nostro circolo ha subito cancellazioni a raffica: dalla Roma per 2, la prima transtirrenica offshore, alla Lunga Bolina per la quale avremmo fornito le strutture tecniche, oltre a tre eventi di outdoor training e una affollatissima gara di pesca che aveva ben 60 barche iscritte. Questo ciclo di eventi avrebbe apportato al circolo le risorse per l'intera stagione. Naturalmente sono provvedimenti resi fondamentali dalla situazione sanitaria, ma è facile immaginarne le conseguenze per un circolo come il nostro, che non ha ricavi da ormeggi o scuola vela, ed è basato sulla passione. Il nostro pensiero è rivolto ai velisti che partecipano alle nostre regate, che con il circolo hanno un rapporto di lunga durata, e ai nostri collaboratori che vorremmo aiutare fin quando possibile. Ci rifiutiamo di pensare al peggio e cerchiamo di guardare al futuro, con la possibilità di organizzare qualche evento in autunno. Ogni aiuto a chi fa promozione dello sport per pura passione puo' essere di grande utilità."

E chiudiamo con lo Ionio. Il Club Velico Crotone, nato piccolo e cresciuto molto, sintetizza un po' il mondo della vela di base. Parla il presidente Francesco Verri: "Siamo chiusi, come tutti. E’ saltata la Coppa Italia della Classe 420 in programma a Crotone proprio in questi giorni di Pasqua. Per fortuna, il coronavirus è arrivato subito dopo la nostra BPER Banca Carnival Race, una delle ultime regate disputate in Italia e in Europa prima del lockdown. Poi, i nostri atleti perderanno i grandi e piccoli appuntamenti della stagione. Penso ad Alessandro Cortese che non potrà difendere il titolo di Campione europeo Optimist, ad esempio. Inoltre è venuta meno tutta la promozione della scuola vela che avremmo fatto, come ogni anno, nelle scuole. Il club si basa su varie entrate. Ci sono le rette delle famiglie, che fanno molti sacrifici. E poi, certo, le quote sociali, gli eventi importanti e quelli basici, la scuola vela e la scuola kite. Ci sono anche contributi istituzionali, ad esempio da parte della Camera di Commercio di Crotone. E gli sponsor a cui siamo molto grati.

"Stiamo lavorando su un’ipotesi di scuola vela ‘coronavirus free’. Non è semplice però, siamo franchi. Su una barca collettiva o sui gommoni d’appoggio è complicato rispettare il distanziamento. Se saremo costretti, comunque lo faremo. Non possiamo privare i nostri bambini del loro mare e il circolo dei suoi ragazzi. I bambini sono al centro del nostro progetto, da sempre. Spero vivamente che le istituzioni sportive abbiano risorse da destinare ai circoli. Sarà importante anche definire i criteri. Auspico un’azione - come dire - democratica ma che tenga conto anche del merito, dei costi, dei bilanci. Mi rendo conto che non è semplice. Ma bisognerebbe provarci."

Responsabilità editoriale di Saily.it