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Colpo di Luna Rossa: è fatta per Verdier?

37 America’s Cup, Coppamercato: le manovre della sfida italiana

Responsabilità editoriale Saily.it

IL DESIGNER DI TEAM NEW ZEALAND ARRIVERA' A CAGLIARI? – Una voce assicura: Bertelli-Sirena hanno in pugno il capo progettista del defender kiwi, l’autore di Te Rehutai. Potrebbe essere una prima risposta della sfida italiana alle mosse del challenger of record INEOS che pochi giorni fa gli ha strappato Martin Fischer del design team. L'effetto domino sul mercato dei talenti. 37AC a Jedda nel 2025? – CHI E’ GUILLAME VERDIER, IL FUORICLASSE DEI FOIL

 

di Fabio Colivicchi

Guillame Verdier, la mano che ha disegnato i primi foil e che da quel lontano 2001 continua a essere avanti a tutti nella concezione di appendici, linee d’acqua (e adesso anche d’aria) e forme delle alette, potrebbe vestire la divisa di Luna Rossa nella prossima Coppa America. Lo vedremo alla base di Cagliari a studiare le nuove evoluzioni, e darà lui la linea per le nuove Lune volanti. E’ lo scenario clamoroso che nasce da una voce (o qualcosa di più) secondo la quale la sfida italiana avrebbe chiuso un accordo con il genio progettuale transalpino.

Un colpo di coppamercato in grande stile, che confermerebbe le intenzioni più che solide di Patrizio Bertelli e Max Sirena per il futuro. E sarebbe anche una risposta immediata a Ineos, il challenger of record inglese di Ben Ainslie, che poche settimane fa ha annunciato l’ingaggio di Martin Fischer, sfilato proprio al design team di Luna Rossa, e l'accordo di collaborazione con il team Mercedes di F1.

Sembra quasi un effetto domino: Ineos prende il designer della barca che l’ha battuto (meglio sarebbe dire frantumato: 7-1) nella Prada Cup, e Luna Rossa prende il cervello dietro al concetto che ha portato il defender Te Rehutai a superarla (7-3) nel match di Coppa. Chi ha guadagnato di più nello scambio, si vedrà in futuro, ma certo i cambiamenti in atto – al di là di quanto sarà poi ufficializzato – danno l’idea di quanto si sta muovendo nel backstage del trofeo più antico della storia sportiva.

JEDDA 2025 PER LA 37AC? – Negli ultimi tempi, come già anticipato da Saily, prende sempre più corpo la scelta di Jedda (Arabia Saudita, a breve distanza dalla Mecca), quale località che ospiterà la 37 America’s Cup. Un passo forse definitivo nel mercato dei grandi eventi sportivi globali. L’aumento del prezzo del petrolio sta ulteriormente avvicinando questa possibilità. E a dicembre quando Jedda ospiterà un Gran Premio di Formula 1, si potrebbe già sapere qualcosa di defintivo, visto che da più parti si dice che una comunicazione ufficiale da parte del defender possa arrivare entro metà novembre. 

I ritardi dei kiwi, intanto, stanno facendo emergere come quasi inevitabile lo slittamento di un anno della prossima edizione dell'America's Cup: troppo vicino il 2024, anche considerando la necessità di cambiare località, costruire le basi e il villaggio, e ovviamente progettare e costruire la barche nuove. Appare dunque molto probabile che la 37AC finisca per svolgersi nel 2025, avendo tra l'altro anche meno concomitanze con eventi sportivi planetari (nel 2024 ci saranno i Giochi di Parigi).

CHI E’ GUILLAME VERDIER - Dopo essersi laureato in architettura navale nel 1995, Guillaume Verdier è entrato a far parte del programma di ricerca presso l'Università di Copenhagen. Nel 1997, Groupe Finot gli ha offerto un posto, permettendogli di concentrarsi sulle regate in altomare e partecipare alla progettazione di barche che puntano alle prestazioni oceaniche: 40, 50 e 60 piedi sul suo tavolo da carteggio.

Nel 2001, Guillaume ha creato la sua società di architettura navale e le commissioni sono arrivate subito. Insieme al suo team, ha lavorato su progetti indipendenti e partnership prestigiose, con Yves Parlier ha preso parte alla progettazione dell’idroplano “Mediatis Region Aquitaine”, primo passo nella vela volante.

In collaborazione con Groupe Finot, ha rivisto l’Imoca PRB di 60 piedi, e ha anche collaborato con l'ufficio VPLP, dove ha progettato gli altri Imoca di Safran e Groupe Bel. In seguito sono arrivati anche Virbac Paprec 3, Banque Populaire (collaborazione proseguita fino al 2015) e Macif, tutti vincenti. Nel 2004 primo assaggio di Coppa America con i francesi di Areva Challenge, nel 2007 la stessa barca ha partecipato alla 32a America's Cup a Valencia. Nel 2010 inizia la collaborazione con Team New Zealand, per il quale disegna l’AC73 della Coppa America 2013 a San Francisco: è la fase in cui compaiono i foil in Coppa, e l’autore del misfatto è proprio lui. In regata, le barche raggiungono i 40 nodi.

Nel 2014 ha disegnato Comanche, il monoscafo di vela d’altura più veloce di sempre. Nel 2017 il maxi trimarano foiling di Edmond de Rotschild. Quindi l’ultima avventura, con l’AC75 di Emirates Team New Zealand. Da vent’anni, è difficile che qualche progettista riesca a battere Guillame Verdier sul suo terreno.

Adesso questa potenza potrebbe essere messa al servizio della prossima Luna Rossa. Sognare è lecito: se poi ci dovessimo risvegliare, vedremo dove saremo.

Responsabilità editoriale di Saily.it