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Addio a Lowell North, ha indicato la strada

Grandi uomini che hanno fatto la storia della vela

Responsabilità editoriale Saily.it

E' morto a 89 anni "The Pope" Lowell North, pioniere della moderna costruzione di vele, fondatore della famosa veleria, due medaglie olimpiche (argento Dragone a Tokyo 1964, oro Star ad Acapulco Mexico 1968) e quattro volte mondiale Star. Ha ispirato generazioni di velisti in tutto il mondo. La sua storia. Tutto cominciò per reazione: Lowell arrivava ultimo in regata col papà sulla Star con vele di cotone... Poi il metodo scientifico su forme e materiali, i manager "tigri", la conquista del mondo, la Hall of Fame...

 

di Fabio Colivicchi

La Stella Polare indica il Nord, come le bussole. Il riferimento per i naviganti, la direzione da conoscere, dalla quale partire per qualsiasi rotta. Come il cognome forse più conosciuto nella vela internazionale: North. Un attacco di cuore nella notte, al fianco della moglie Bea: se n'è andato così Lowell North (1929-2019), icona della storia velica moderna. Aveva 89 anni. Come il Nord geografico, così il North di Lowell è un riferimento. Di più: un'ispirazione.

Ha iniziato ad andare a vela a 14 anni, sulla Star del papà, con vele di cotone. La leggenda, comprovata, racconta che papà e figlio North arrivassero sempre ultimi in regata. Questo spinse Lowell a pensare a un nuovo taglio per la randa della Stella. Detto e fatto: pochi anni dopo, nel 1945 Lowell North vinse il suo primo Mondiale Star a prua di Malin Burnham, grazie a una randa rivoluzionaria, che cambiò la storia sua e quella della vela.

Ancora pochi anni dopo, fresco di laurea in Ingegneria aeronavale e aerospaziale, nel 1957 Lowell aprì il primo loft North Sails a Shelter Island (Point Loma, San Diego, dove Lowell aveva anche casa). La spinta viene dal primo acquirente di una vela North: il suo amico John Shoemaker. "Ho aperto una veleria, vuoi comprare una mia randa?" La risposta affermativa dell'amico - racconterà anni dopo Lowell, fu la spinta ad andare avanti. Ma nè lui nè John potevano immaginare quanta strada avrebbero fatto le vele col marchio North.

Lascia il lavoro da Ingegnere spaziale alla Narmco e si mette a fare vele per Snipe e Star, in uno scantinato di 160 metri quadrati in centro a San Diego, con la prima moglie Kay che faceva da segretaria. La prima assunzione fu una sarta: Daisy. Poi un giovane velaio, Paul Merrill, che lavorava in una veleria in vista a quel tempo, e formò il resto della squadra, fino a Peter Bennet strappato alla Murphy & Nye di Chicago.

Il suo approccio introduce modalità sconosciute e fantascientifiche per l'epoca. Vuole realizzare vele più efficienti attraverso test rigorosi e un processo di piccoli miglioramenti progressivi. Un procedimento che cambierà l'industria delle vele. Ma che inizia in modo molto romantico, come la storia del garage di Steve Jobs dove nacque il primo computer della Apple.

"Iniziammo i test sui tessuti attaccandoli all'antenna della mia radio. Li chiamammo flutter testing (letteralmente "prove di svolazzamento"), ma funzionavano, dandoci realmente risposte sulla durata dei materiali, e quindi sul degrado delle vele. Poi simulammo l'effetto antenna dell'auto costruendo una macchina che faceva girare i campioni di tessuto su una ruota attaccata a un braccio." Per romantica che sia, è l'inizio della lunga storia dello sviluppo dei materiali: il Benchmark 30/30 diviene rinomato tra gli specialisti dei tessuti: 30 minuti a 30 miglia l'ora. Così si passa dal poliestere ai primi tessuti da vela laminati (usati nel 1977 in Coppa America su Enteprise). Nel 1980 si vedono il Mylar e i primi pannelli radiali. E le invenzioni continuano: nel 1992 registra le membrane tridimensionali, fino a quando nel 2011 esce sul mercato la memberana in composito 3Di, di fatto ancora oggi in continuo sviluppo.

Il segreto è nella testa di quell'ingegnere aerospaziale, che applica schemi, formule, ricerche sui materiali, test analitici, al raggiungimento della forma perfetta della vela. "La consapevolezza che non sapevo nulla sulla forma di una vela, fu di grande aiuto - spiegò Lowell North - Ho potuto provare una grande varietà di forme, alcune delle quali si sono rivelate più veloci. Questa oggettività ci ha aiutato a fare molti progressi nella forma delle vele."

La storia della North Sails ruota tutta intorno al suo intuito, alla sua applicazione. Nella veleria Lowell coinvolse altri velisti famosi come testimonial: li chiamò "Tigers", le sue tigri d'assalto. Lo chiamavano "The Pope" per l'influenza anche culturale che aveva raggiunto nello yachting, fino ai massimi livelli delle Olimpiadi e dell'America's Cup. Lowell North si può definire il più grande velaio della storia, fino a quando ha venduto la veleria e il brand, nel 1984, ritirandosi ancora giovane e forte a godersi i frutti di tanta carriera, godendosi semplici regate e crociere con la sua barca "Sleeper", ma restando inevitabilmente un riferimento costante.

Tom Whidden, attuale CEO di North Technology Group, ex America's Cup, dice di Lowell: "La sua visione, la sua competenza e creatività, soprattutto il suo spirito competitivo, continuano a guidare il modo di lavorare alla North oggi, nonostante la società sia arrivata a esplorare territori che Lowell non avrebbe potuto immaginare."

Lowell North imprenditore e Lowell North velista viaggiano insieme: prima conquista una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 1964 nella classe Dragone, poi arriva la medaglia d'oro ad Acapulco, Messico 1968, con la classe Star, della quale sarà quattro volte campione mondiale e cinque volte secondo. Chissà quante volte, navigando su una Star con la Stella d'oro, avrà ripensato a quelle regate col papà, quando arrivavano sempre ultimi...

Lowell North è stato inserito nella terna che ha inaugurato la celebre National Sailing Hall of Fame, nel 2011, insieme a Ted Turner e Dennis Conner, altri due monumenti della vela e della Coppa America. Lowell fu skipper di Enteprise alle defender series del 1977. Dennis fu il primo a usare in Coppa vele North, nel 1980, vincendo il trofeo. Nel 2007, l'anno anniversario dei 50 anni della veleria, 11 dei 12 team dell'America's Cup a Valencia avevano vele North...

Eppure dietro tanti successi resta la dimensione umana di Lowell North, ben riassunta di recente proprio da Malin Burhnam, il timoniere del primo Mondiale Star: "Nel mondo di oggi cerchiamo il significato della parole civiltà. Lowell era l'esempio di cosa puo' significare quella parola. Non l'ho mai visto arrabbiato o polemico. Era sempre calmo, riflessivo, pacato. Era un grande ascoltatore. Possiamo non essere daccordo, ma se sapessimo ascoltare impareremmo di sicuro qualcosa. Lowell era quel tipo di persona. Era speciale."

Con questa storia e queste eredità, si puo' stare certi che quel ragazzino che volle reagire ad arrivare ultimo in regata e che diventò Lowell North, continuerà a esercitare molta influenza nel mondo della vela.  

Responsabilità editoriale di Saily.it