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Day 50 a Nemo Point, e ora prua su Capo Horn!

Vendée Globe: cosa rappresenta il polo dell'inaccessibilità

Responsabilità editoriale Saily.it

DAY 50, PIU' LONTANI NON SI PUO'- Yannick Bestaven è il primo a scendere sotto le 9000 miglia al traguardo. Capo Horn dista solo una settimana (che sarà complicatissima per i primi 10 della classifica). Ma l'attenzione è per quel puntino invisibile che gli strumenti umani hanno misurato come il più distante da ogni terra emersa: Nemo Point. 2700 km da isole e ghiacci. E l'abitato più vicino è... sullo spazio! IL PUNTO SULLA REGATA - VIDEO: VASCOTTO SALUTA PEDOTE IN DIRETTA NEL DAY 50

 

di Christophe Julliand

Il cinquantesimo giorno capita anche al passaggio dei primi a Nemo Point, luogo e nome leggendario, evocativo, spaventoso e affascinante al tempo stesso. Sono i giorni dei tempi dilatati e dlele distanze sterminate del Vendée Globe lungo l'Oceano Pacifico. 

BENVENUTI A NEMO POINT - Il riferimento letterario è quello al Capitano Nemo, protagonista dei romanzi Ventimila leghe sotto i mari e L’isola misteriosa, prodotto dalla fertile e lungimirante immaginazione dello scrittore Jules Verne (lo stesso che ha stimolato la comunità velica a intitolargli il trofeo per il record sul giro del mondo a vela in equipaggio). Il termine Nemo Point o ‘’Polo Oceanico di Inaccessibilità’’ (esistono anche un Polo Continentale di Inaccessibilità e altre creazioni geografiche dello stesso tipo) è stato calcolato nei primi anni ’90 dall’ingegnere croato-canadese Hrvoje Lukatela. 

48° 52’ 32 “S, 123° 23’ 33” W le coordinate geografiche precise del punto, ad esattamente 2.688 chilometri di distanza dall’isolotto disabitato di Ducie (vicino alla Nuova Zelanda), da Moto Nui (a sud dell’Isola di Pasqua) e Maher Island, in Antartide.

L'ABITATO PIU' VICINO E'... SULLO SPAZIO! - Di solito, il posto abitato più vicino al Nemo Point è proprio l’isola di Pasqua ma da quando è operativo, cioè dal 2000, gli esseri umani più vicini sono gli abitanti della Stazione Spaziale Internazionale la cui orbita passa regolarmente alla verticale di questa zona, 400 km sopra il livello del mare. 

Nella sua architettura attuale, l’ISS (International Space Station) è l’oggetto artificiale più grande mai mandato in orbita: 110 metri di lunghezza, 74 metri di larghezza e 30 metro d’altezza per 420 tonellate. Viaggia a una velocità media di 27.600 km/h e compie 15,5 orbite al giorno, tra 330 e 410 km d’altitudine. Dal 2000 ad oggi è stata abitata in permanenza da un equipaggio composto da 2 fino a 7 astronauti che è cambiato spesso. In totale ha abitato la stazione una sessantina di astronauti di diverse nazioni, tra cui l’Italia con Luca Parmitano il cui soggiorno è durato 164 giorno nel 2013, Samantha Cristoforetti (197 giorni nel 2014) e Paolo Nespoli (138 giorni nel 2017). 

CIMITERO DI NAVI SPAZIALI - Il programma scientifico della stazione è definito fino al 2024, dopodiché il suo futuro è incerto, privatizzazione o distruzione controllata. In quest’ultimo caso il relitto dell’ISS andrebbe a raggiungere gli oltre 250 mezzi spaziali come la stazione Mir russa o la sua omologa cinese, che tra gli anni ’70 e i giorni nostri hanno finito la loro vita proprio in questa zona desertica (marina), scelta esattamente perchè lontana da ogni abitato umano e quindi con meno rischi che parti delle navicelle potessero cadere in luoghi frequentati dall'uomo.

SU SAILY TV IN ARRIVO L'EPISODIO DI SOLO #7, CON UN OSPITE A SORPRESA, MOLTO VICINO A GIANCARLO PEDOTE...

INTANTO LA REGATA - I marinai dedicano a Nemo Point e alle sue storie la giusta distratta attenzione, hanno altro a cui pensare. Il leader Yannick Bestaven (Maitre Coq IV) è passato oggi sotto la barra delle 9000 miglia al traguardo. Naviga nella depressione che è andato a cercare nei giorni scorsi, facendo un gancio verso Nord e concedendo anche brevemente la leadership a Charlie Dalin il giorno di Natale. La sua opzione non ha pagato quanto si pensava tre giorni fa, ma ha ripreso comunque la testa. Il secondo Charlie Dalin (Apivia) è uscito meglio di quanto pronosticato, a differenza del terzo Thomas Ruyant (LinkedOut) che non ha recuperato quanto sperava. 

Forse però, Bestaven non ha finito ancora di incassare tutti i dividendi del suo investimento: al rilevamento delle 14 UTC ha 138 miglia di vantaggio su Dalin, 284 su Ruyant e tra 300 e 400 sul gruppo inseguitore, del quale fa parte anche uno strepitoso Giancarlo Pedote.

Dopo giorni di insolita bolina, Maitre Coq IV ha ripreso un’andatura da mari del Sud: al lasco, nel primo quadrante di una depressione, poca tela a riva e medie giornaliere alte. Dopo questa depressione ce ne sarà un’altra da gestire, proprio per gli ultimi giorni del leader nel Pacifico. Il prossimo waypoint è Capo Horn, a circa 1.800 miglia. Il primo scafo del VG 20-21 potrebbe doppiare l’ultimo dei tre grandi capi del giro del mondo il 2 gennaio, e iniziare la risalita atlantica. Di sicuro conti alla mano nessuno riuscirà a battere il record della corsa. Intanto Bestaven sarà il primo nelle prossime ore a passare la longitudine del molto pubblicizzato Nemo Point, simbolo dell’oceanica vastità del Pacifico e non solo… 

A seguire Bestaven sulla rotta del giro del mondo passando nelle vicinanze del Nemo Point, ci sono gli altri 27 navigatori ancora in regata della nona edizione del Vendée Globe, più Samantha Davies e il suo Iniatives Coeur fuori classifica (sullo spirito di Samantha e su quello molto simile di Jeremie Beyou e Charal torneremo presto, anche in una puntata di SOLO). Fin qui, nelle prime otto edizioni, 89 delle 165 partecipazioni al Vendée Globe sono arrivati fino in fondo. In questo Vendée i tributi maggiori sono stati pagati in avvio (il rientro e la ripartenza senza chanche di Charal, il disalberamento di Corum di Nicolas Troussel), a fine Atlantico (i problemi e il ritiro di Hugo Boss e Alex Thomson), e nell'Indiano (costato l'affondamento di PRB con il salvataggio-show di Kevin Escoffier, la resa di Samantha, di un altro favorito come Arkea Paprec di Sebastien Simon, nonchè di Newrest Art et Fenetres di Fabrice Amedeo, tutti o quasi foil di ultima generazione, per molti gli unici in grado di poter battere il record della corsa).

Ora che il gruppo di testa inizia l'ultimo terzo del Pacifico, e tutti gli altri iniziano la seconda metà del grande oceano, Nemo Point resta per tutti una boa invisibile, che racconta e misura la grandezza delle distanze e della sfida che i velisti del giro stanno vivendo.

VIDEO: VASCO VASCOTTO PARLA CON GIANCARLO PEDOTE NELLA DIRETTA VG DEL DAY 50 A NEMO POINT

SU SAILY TV IN ARRIVO ALTRI EPISODI DELLA SERIE SOLO: PER UNA FINE 2020 E UN INIZIO 2021 ALL'INSEGNA DELLA GRANDE VELA OCEANICA

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