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Solitaire du Figaro, una tappa incredibile!

Super Offshore

Responsabilità editoriale Saily.it

VIDEO E REPORT QUARTA TAPPA, BRAVO ALBERTO BONA - Un'ultima opzione "assassina", la vittoria a sorpresa di Frédéric Duthill, la difesa del leader Armel Le Cleac'h, la solida performance di Alberto Bona, tredicesimo dopo una grande partenza. Il racconto dettagliato di una regata che è una tesi di laurea in vela d'altomare in solitario...

 

di Christophe Julliand

Aspettavamo una regata indecisa e decisiva e ha mantenuto tutte le promesse la terza tappa della 51 Solitaire du Figaro che si è conclusa mercoledì sera a Saint Nazaire : una lunga frazione ''di montagna'' (500 miglia), un percorso pieno di trabocchetti in un contesto meteo complesso, una prova ad alto rischio per la classifica generale di questa 51ma edizione della classica d'altura francese per i solitari.

La regata è durata un po' più di quattro giorni, è la più lunga quest'anno in termini di tempo passato sull'acqua dai 33 concorrenti ancora in lizza dopo il ritiro di due concorrenti. Difficile, combattuta, indecisa, abbiamo visto la leadership cambiare più di 40 volte, assistito a rimonte improbabili e a una regata che si è risolta soltanto nelle ultime miglia.

Ecco com'è andata con un focus particolare sulla solida performance realizzata da Alberto Bona a bordo di Sebago ITA 51, unica barca italiana al via.

Il link alla cartografia: https://lasolitaire.geovoile.com/2020/tracker/

Bordeggio di bolina per iniziare

Dunkerque, sabato 12 settembre, ore 16. La flotta parte in venti d'intensità media di settori Ovest, sinonimo di bordeggio di bolina in uno stretto corridoio tra la zona di separazione del traffico marittimo e i banchi di sabbia fino al Cap Gris Nez dove la costa si orienta Nord-Sud e che la flotta deve seguire per andare a passare la prima delle due boe del percorso al largo di Dieppe in Normandia.

In questa prima fase di bordeggio, la flotta rimane compatta. Alberto Bona viaggia tra il 15 e il 20mo posto sempre a meno di 2 miglia del leader, Lois Berrehar del team CMB. Perde qualcosa la prima notte durante il bordo unico verso la boa e la prima transizione meteo che deve gestire la flotta poco prima di raggiungere la boa. Lo skipper si Sebago passa la boa alle prime ore del mattino, 25mo in classifica, a poco più di 5 miglia del leader.

Prime opzioni nella Manica

Nelle prime ore del mattino di domenica, partono le prime opzioni: Yann Eliès e Alan Roberts partono verso il centro della Manica, una parte della flotta li segue qualche ora dopo cercando di rimanere sulla rotta diretta. Un altro gruppo sceglie invece di rimanere sotto costa, è la scelta che fa Alberto. Dopo 24 ore di regata, in un vento che fa fatica a stabilizzarsi a Est, la flotta è allineata su più di 20 miglia lungo un asse Nord/Sud, Sebago fa parte delle barche posizionate più a Sud e risulta quarta in classifica provvisoria, a un miglio di Xavier Macaire, nuovo leader. Dal fine pomeriggio fino alla prima parte della notte, di poppa, tutta la flotta segue la rotazione del vento e si ritrova in layline per doppiare la penisola del Cotentin e le sue potenti correnti di marea. Dopo la strambata, Alberto è ancora vicinissimo a Macaire in sesta posizione, a 2 miglia del nuovo leader, l'inglese Sam Goodchild posizionato più a Sud. Qualche ora dopo, il navigatore inglese, che come Alberto ha fatto parte dell'equipaggio del Maserati di Soldini in passato, sceglie insieme ai suoi inseguitori di passare tra l'isola di Aurigny e il Cotentin. Macaire e Bona, invece, passano a Nord. I due gruppi si fondono durante le prime ore della mattina seguente, a Ovest di Jersey la più grande delle isole anglo-normanni. La flotta si allinea poi dietro Goddchild che fa rotta a SW verso le coste bretoni, Alberto rimane al quinto posto tutto il giorno, nel ritmo, a circa due miglia del leader. Verso le 16, dopo 48 ore di regata, i primi atterranno nella baia di Morlaix dove un'altra difficoltà meteo aspetta i solitari: una bassa pressione con pochissimo vento che rallenta la progressione verso la punta della Bretagna. La bonaccia arriva. La terza notte è un incubo con incessanti manovre per cercare di avanzare o di togliere le alghe imprigionate nelle appendici delle barche, una vera piaga ad ogni tappa. La flotta si raggruppa.

PASSAGGIO ISOLA DI BATZ, BAIE DE MORLAIX

Bonaccia nel Mar d'Iroise

Lunedì all'alba, verso le 8, nella nebbia, i primi hanno passato la punta della Bretagna e fanno rotta verso il canale di Fromveur tra le isole di Ouessant e Molène, Pierre Quiroga è passato davanti. Seguono Yann Elies, Xavier Macaire, a Sam Goodchild a meno di un miglio. Alberto è ancora quinto a 1,8 miglia. Il vento e la nebbia reggono tutta la mattina, aiutati dalla corrente di marea i primi passano Fromveur nei tempi giusti. Le cose si complicano nel pomeriggio tra Ouessant e la cardinale occidentale di Sein, seconda e ultima boa del percorso da lasciare a sinistra. Calma piatta di nuovo, il mar d'Iroise famoso per le sue burrasche invernali sembra un lago.

Dietro, poiché fuori tempo per passare il Fromveur, due ritardatari del calibro di Armel Le Cleac'h, leader nella classifica generale che ha avuto fino a 12 miglia di ritardo sui primi ed Eric Peron (ex Dongfeng nella Volvo Ocean Race) scelgono una rotta alternativa per raggiungere la cardinale di Sein, passare a Est vicino al continente. L'opzione paga benissimo in un primo tempo, entrambi risultano ai due primi posti nel primo pomeriggio, qualche ora prima di girare la boa ma vengono rallentati anche loro e devono accontentarsi di incrociare dietro il gruppo di testa al passaggio della boa.

VIDEO PASSAGGIO OCCIDENTALE SEIN

Ultime 24 ore decisive

Questa boa è Yann Eliès che la passa per primo dopo poco più di 3 giorni di regata verso le 17.30 in un vento ancora molto leggero. È seguito da Sam Goodchild, Tom Laperche, Pierre Quiroga, Alan Roberts e Alberto Bona. Rimangono 125 miglia fino al traguardo di Saint Nazaire. Con delle previsioni meteo che indicano un vento di N/NE, variabile in intensità, si aspetta allora ad assistere a una corsa di velocità, un bordo quasi unico fino al traguardo. A questo gioco, Yann Eliès (tre vittorie nella Solitaire, immensa esperienza) ha la reputazione di essere molto forte, particolarmente quando è davanti. E di fatto è stato così... in un primo tempo. Sulla rotta diretta, Eliès ha allungato tutta la notte, verso le 3, arrivato a Sud dei Glénans ha accumulato quasi cinque miglia di vantaggio sul primo inseguitore, sempre Sam Goodchild.

Allo stesso momento, Alberto Bona è sedicesimo con 8 miglia di ritardo, piazzato più a Sud, sottovento rispetto al leader. Il navigatore torinese riesce a recuperare terreno nelle ultime ore della notte: alle 8 ha ridotto il gap a meno di 3 miglia, è 13mo piazzato nel gruppo che fa rotta verso il passaggio tra Belle Ile e la costa. Qualche ora dopo però, il vento cala di nuovo. Tutta la flotta è rallentata tra Belle Ile e Quiberon, altro raggruppamento a meno di 40 miglia dell'arrivo. Soltanto tre concorrenti scelgono di passare a Sud lasciando a sinistra la più grande delle isole bretoni: il primo a prendere questa decisione è Adrien Hardy, conosciuto nella tribù dei Figaristi per le sue scelte radicali. La sera prima, dopo il passaggio a Sein, Hardy era nelle retrovie: 28mo a 17 miglia di Eliès (al rilevamento delle 20.48). Così come gli altri due seguaci dell'opzione costa Sud di Belle-Ile: allo stesso rilevamento il giovane esordiente Marc Mallaret navigava poche lunghezze dietro Hardy, situazione ancora peggiore per il terzo, Frédéric Duthill, che risultava 32mo a venti miglia del leader.

La battaglia di Belle Ile

Ma torniamo alla mattina dell'ultimo giorno: mentre tutta la flotta si ferma e tampona dietro a Elies, Hardy rimane al largo della costa di Belle Ile e viaggia tranquillamente a 5-6 nodi. Alle 10.48 è tornato in 15ma posizione a meno di 1,5 miglia del leader quando mancano 38 miglia al traguardo. Al rilevamento seguente, colpo di scena: Hardy si è fermato a sua volta. Duthill e Mallaret invece hanno scelto di passare molto più vicino alla costa Sud di Belle Ile continuano a viaggiare a 5/6 nodi. Riescono a superare Hardy, poi si fermano a loro volta sotto le falesie di Belle Ile.

Allo stesso momento, sul versante Nord dell'isola, il gruppo sembra ripartire piano, piano. L'opzione Sud pare compromessa. Invece no, sarà proprio la mossa vincente. Dopo mezzogiorno, tutte le barche sono di nuovo ferme tra le isole di Belle Ile, Houat e Hoedic, mentre sotto il trio infernale riparte con l'angolo giusto per correre verso il traguardo sotto gennaker al traverso. Alle 15 il verdetto è chiaro: Duthill è passato in testa, seguito da Marc Mallaret e Adrien Hardy. Circa tre ore dopo, in quest'ordine, questi tre concorrenti tagliano il traguardo a Saint Nazaire. Saliranno sul podio in un ordine un po' diverso Duthill primo, Hardy secondo. Per esser entrato nella zona vietata alla navigazione all'inizio della regata Mallaret ha ricevuto dalla giuria una penalità di 30 minuti e si deve accontentare del terzo posto.

VIDEO DICHIARAZIONI (UN PO' INCREDULE) ALL'ARRIVO

Nel primo pomeriggio, si è decantata la situazione anche per il gruppo passato tra le isole: hanno perso - e anche tanto - i concorrenti che hanno cercato l'uscita a Nord nei pressi dell'isola di Houat (Goodchild, Elies in particolare), è uscito in testa invece Armel Le Cleac'h che ha cercato ad ogni modo di guadagnare acqua verso Sud appena superato la punta orientale di Belle Ile, stessa strategia adottata da Alberto Bona che è andato a chiudere questa regata 13mo a un'ora e mezzo del vincitore e a poco più di quaranta minuti di Le Cleac'h.

Alberto Bona risale in classifica

Grazie a questa terza tappa in cui ha raggiunto i principali obiettivi, navigare in modo razionale, restare al contatto con il gruppo dei primi, rimanere concentrato fino alla fine, Alberto Bona passa dal 22mo al 16mo posto. Ha la possibilità di risalire ancora la classifica (Pierre Quoriga, nono classificato è a quaranta minuti).

Le Cleac'h vs Duthill per la vittoria finale

Prima c'è stata la bella opzione prima del passaggio di Sein che gli ha permesso di tornare in partita. poi la sua solita tenacia nelle ultime miglia, Le Cleac'h conserva così la leadership nella classifica generale ma di poco: dieci minuti soltanto il suo vantaggio su Frédéric Duthill. A 46 anni, Duthill, il decano di questa 51ma edizione della Solitaire intasca la sua quarta vittoria di tappa in carriera. Irripetibili testualmente le sue prime parole a caldo subito dopo aver tagliato la linea d'arrivo, in sostanza si parla di botta di... fortuna.

Rimane però una vittoria quella di Duthill che illustra alla perfezione il fatto che una regata non è mai persa finché non hai tagliato il traguardo. Ora per la vittoria finale i giochi rimangono aperti prima dell'ultima tappa, si aspetta a un duello tra Duthill e Le Cleach. In palio c'è la conquista di una prima vittoria nella Solitaire per Duthill, già salito più volte sul podio negli anni 2000, o di una terza vittoria per lo skipper di Banque Populaire, Armel Le Cleac'h veramente impressionante in tutte tre le tappe disputate in questa edizione fin qui. Molto più aperta la lotta per il terzo posto: Tom Laperche che lo occupa dovrà difendersi da almeno tre concorrenti che lo seguono a meno di 30 minuti, a cominciare dallo stesso Adrien Hardy a 11 minuti.

La Solitaire non è finita quindi. La quarta e ultima tappa parte sabato sera alle 19. Sarà la più breve per quest'anno, un giro di circa 24 ore da Saint Nazaire a Saint Nazaire, il percorso è ancora da definire ma ci sarà probabilmente qualche isola da girare, qualche colpo da giocare.

Link alla classifica: https://www.lasolitaire.com/rankings

Responsabilità editoriale di Saily.it