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30 anni fa l'inizio del mito Peter Blake

Ocean Race Stories: momenti da ricordare

Responsabilità editoriale Saily.it

DUE VIDEO PER RICORDARE QUEL 22 MAGGIO 1990 E L'UOMO CHE HA FATTO STORIA NELLA VELA - A Southampton il ketch rosso disegnato da Bruce Farr vince la quinta edizione della Whitbread, il giro del mondo a vela in equipaggio. Il suo skipper Peter Blake, biondo e baffuto neozelandese, scrive la prima pagina di una serie di trionfi. Ripercorriamo quel giorno, quella memorabile impresa, e la carriera di un velista completo: marinaio, manager, leader, trascinatore di folle

 

di Christophe Julliand

Esattamente trent'anni fa, il 22 maggio 1990, a Southampton, in Inghilterra, Steinlager 2 del navigatore neozelandese Sir Peter Blake tagliava da vincitore la linea di arrivo della sesta e ultima frazione del giro del mondo a tappe in equipaggio. La quinta edizione della Whitbread è stata segnata dal dominio assoluto del maxi ketch rosso progettato da Bruce Farr (QUI la pagina del design n.190 firmato dal progettista con la scheda tecnica completa della barca). Steinlager 2 quindi, sopranominato The Big Red dai kiwi, rimane tutt'oggi l'unica barca ad aver vinto tutte le tappe della regata intorno al mondo, diventata successivamente Volvo Ocean Race, oggi The Ocean Race.

Memorabile per più di un motivo (tra l'altro la prima partecipazione di un equipaggio totalmente femminile, Maiden di Tracy Edwards - impresa a cui è stato dedicato un altro documentario, il secondo posto di un altro kiwi di fama mondiale, tale Grant Dalton, il terzo posto dello svizzero Pierre Fehlman), l'edizione del 89/90 è stata l'ultima volta che la regata intorno al mondo si è disputata secondo il regolamento di stazza offshore allora in vigore, l'IOR (International Ofsshore Rule), cioè in tempo compensato. Per l'edizione successiva, in effetti, gli organizzatori lanciarono nella mischia, insieme ai maxi sempre progettati secondo la formula IOR, la box rule WOR 60 per correre in tempo reale.

LA VERA STORIA DI UN KIWI DOC - Ma la vittoria di Steinlager 2 è stata inanzittuto quella di un uomo, biondo e bafuto, faccia da viking che per scaramanzia portava sempre calzini rossi. Peter Blake, una personalità che manca tanto al mondo della vela da quando è stato ucciso nel 2001 da pirati sul fiume Amazzonia a bordo della goletta Seamaster a bordo della quale accoglieva squadre di scienziati per studiare e preservare l'ambiente marino. Un kiwi fino al midolo dice in sostanza Alan Sefton nell'introduzione della biografia che ha dedicata al suo amico intimo ''Una vita sull'onda. Sir Peter Blake'' (edita in Italia da Longanesi nel 2006), titolo un po' banale per un libro che non lo è per niente. Sefton ha scritto: ''la vera storia di di un kiwi con un'origine e un'educazione del tutto normali, tipiche del suo paese, ma ben deciso a perseguire i propri sogni e a trasformali in realtà.'Ci riuscì : raggiunse i vertici della professione che si era scelto, fu una guida per tutte le persone intorno a sé e diede alla Nuova Zelanda molti motivi di esultare. Cambiò anche la fisionomia dello sport velico, tasformò la città in cui crebbe e poi si propose di salvare l'intero pianeta.''

Ordunque, il primo dei sogni del navigatore Peter Blake si chiamava Whitbread. Per realizzarlo, racconta Sefton ''gli ci vollero sedici anni e cinque tentativi (tre dei quali con barche proprie) per vincere la regata Whitbread Round The World.'' E già ! Dopo aver partecipato alla primissima delle regate intorno al mondo in equipaggio, prese a parte a tutte le edizioni successive. La svolta arriva intorno al 1988 con l'entrata in scena di uno sponsor che permise di armare il trimarano Steinlager 1 per partecipare e vincere il giro d'Australia in doppio sempre nel 1989. Arrivo dopo il bellissimo maxi Steinlager 2 con il successo che abbiamo visto.

DOPO LA WHITBREAD, L'AMERICA'S CUP - L'appetito vien mangiando. Qualche anno dopo la Whitbread, un nuovo challenge si presentò a Blake quasi per caso e all'ultimo momento : la Coppa America. Anche qua, non ci riuscì al primo colpo. Nel 1992 a San Diego, per il primo tentativo da skipper, la sfida neozelandese non riesce ad accedere alle finali, battuta dal Moro di Venezia nelle selezione della Louis Vuitton Cup. Nel 1995, Blake e gli all blacks di Black Magic ci arrivano in finale, eccome : vincono la Coppa infligendo un sonoro 5 a 0 al team americano capitanato da Dennis Conner. I kiwi fanno il bis nel 2000 con lo stesso risultato finale a casa ad Auckland contro Luna Rossa.

IL TROFEO JULES VERNE TRA UNA COPPA E L'ALTRA - Siccome l'oceano chiama sempre. Durante gli stessi primi anni di dedizione alla Coppa, Blake si butta in un'altra sfida, estrema anche questa : il Trofeo Jules Verne, il record de giro del mondo non stop in multiscafo inventato dai francesi. Anche qua, il primo tentativo fallisce. Nel 1994 però in una buriana pazzesca che rischiò di fare scufiare il catamarano ENZA proprio nelle ultime miglia, Blake e il suo equipaggio (tra cui un tale Robin Knox Johnston) taglia il traguardo al largo di Brest con il record di 74 giorni e 22 ore.

VIDEO

Il film della Whitbread 1989/1990 versione corta 29 minuti.

 

Il film della Whitbread 1989/1990 versione lunga 2 ore e 10 minuti.

Responsabilità editoriale di Saily.it