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Mini Transat: qui il tracking

Mini Transat La Boulangere - Seconda tappa Las Palmas-Martinica

Responsabilità editoriale Saily.it

GUARDA 2 VIDEO - Partenza lanciata per la seconda tappa della Mini Transat! Aliseo potente e mare formato appena fuori da Las Palmas de Gran Canaria VIDEO DELLA PARTENZA - Quattro rientri in porto per avarie di vario genere, alcuni ripartiti. I commenti della vigilia. Ambrogio Beccaria, il defender (ha vinto la prima tappa nella categoria Serie): "Aliseo bello, ma difficile decidere quanto scendere a sud. Il mio vantaggio è zero, devo solo correre e corere..." TRACKING PER SEGUIRE LA REGATA

 

Ora sono soli, loro e l'Atlantico, e sarà così per almeno due settimane, lungo una sorta di "autostrada" del mare spinti dai trade wind più famoso, l'Aliseo, che bel nome, suona (oltre che soffia) bene. Secondo la Treccani gli Alisei sono "dovuti al forte riscaldamento della superficie terrestre lungo la zona equatoriale, che determina correnti ascendenti, cui fanno riscontro correnti provenienti da N e da S; queste, deviate verso O per effetto della rotazione terrestre, originano i due alisei." Secondo la meteo questa Mini Transat sarà veloce e tutta aliseizzata, senza buchi.

Una corsa dei cavalli, di resistenza, di testa. Soprattutto. Ma resta un dubbio di routage per i ministi (che come sapete non hanno carte meteo, non hanno internet, non hanno satelliti, ma solo comunicazioni radio dall'organizzazione e dalle barche appoggio): a Sud gli Alisei sembrano più forti, la tentazione di scendere e prendere la spinta maggiore c'è. Ma anche il rischio: si fa più strada e c'è più onda. Andando dritti c'è un buon angolo e si fa un ottimo VMG verso Martinica.

Stando alle prime mosse, Beccaria (che ha già preso il comando) è sceso un po' ma poi dalla sera di sabato si è messo con prua a Ovest senza indugio. Come il grosso della flotta, ad eccezione - e qui sta il primo break - di uno dei suoi rivali più temibili, De Navacelle, che invece continua anche domenica mattina a scendere a Sud. 

LA PARTENZA SPETTACOLARE - Tante emozioni nella mattinata sui pontoni di Las Palmas di Gran Canaria, mentre le barche si staccavano dalla banchina. Una combinazione di eccitazione, impazienza, felicità, apprensione e una sensazione di vertigine prima del salto verso l'ignoto e un feroce desiderio di uscire in mare ha provocato risate e lacrime e talvolta un misto di entrambi.

Grande issata di gennaker e alcuni hanno persino sgomitato per essere primi sulla linea, altri più prudenti considerando le 2700 miglia di regata... Con l'aliseo sui 20 nodi e mare abbastanza formato, l'inizio è stato intenso e alcuni forse sono stati colti alla sprovvista dopo la lunga sosta alle Canarie. Lo dimostrano alcuni "numeri" visti in acqua nei primi minuti dopo la partenza (e che si vedono nel video qua sotto).

LA PARTENZA

 

RIENTRI E AVARIE - Raphaël Lutard (Proto 900, attacco dell'antenna allentato) è rientrato in porto e salito sull'albero e risolvere il problema e poi ha tagliato la linea un quarto d'ora dopo il resto della flotta. David Kremer ha avuto alcuni problemi con il pilota automatico. Anche lui è dovuto tornare in porto e alla fine ha attraversato la linea di partenza 1 ora e 30 minuti più tardi.

Due donne hanno pagato il prezzo per questa partenza muscolare. Amélie Grassi (5° nella prima tappa tra le barche di serie) ha danneggiato il bompresso. E Marie Gendron (4° prima tappa tra i prototipi) ha riportato vari problemi tecnici. Rientrano al porto turistico di Las Palmas de Gran Canaria, dove si dovrebbe sapere di più sulle loro intenzioni. Per quanto riguarda il marinaio russo Fedor Druzhinin, ha riscontrato alcuni problemi con la sua testa d'albero, che sta cercando di risolvere in un ancoraggio sotto costa.

Axel Tréhin (Proto, vincitore della prima tappa): "Sono quasi due anni e mezzo che mi sto preparando per questa seconda tappa, dove tutto sarà deciso. La situazione meteorologica è abbastanza piacevole. Navigheremo al lasco per tutto il tempo, facendo progressi abbastanza veloci. Avremo bisogno di tenere il passo non mollare troppo quando ci saranno problemi minori da affrontare. Dovremo andare all'attacco fino in fondo! All'inizio della gara, si tratterà essenzialmente di capire quanto andare a Sud prima di mettere la prua in rotta verso Ovest."

AMBROGIO BECCARIA, IL DEFENDER - Reduce dalla vittoria della prima tappa in classe Serie, Ambrogio Beccaria è partito salutando tutti e dicendosi estremamente voglioso di tornare in maree affrontare il lungo sprint di 2.700 miglia: una navigazione in compagnia soltanto di mare e cielo sul suo Geomag di sei metri e mezzo.

La seconda tappa è relativamente più semplice a livello di strategia, ma stavolta sarà cruciale la gestione del sonno e la nutrizione, bisognerà soprattutto guardarsi bene dagli avversari (che sono agguerritissimi!) e prendere il giusto ritmo in una corsa che durerà come minimo 15 giorni. La vittoria finale è data dalla somma dei tempi accumulati. Nessun velista italiano ha finora vinto questa storica transaoceanica, che esiste dal 1977 e si svolge ogni due anni.

LA VIGILIA DI BOGI: FILOSOFIA OCEANICA...

1) Zero vantaggio: “Per quanto mi riguarda si riparte da zero, nella mia testa il vantaggio che ho è come se non esistesse. Anche perché in una regata di 15 giorni un vantaggio di un’ora e mezza e come un centesimo su una gara di cento metri!”.

2) Più adrenalina che ansia: “L’adrenalina prevale sull’ansia.Per forza, perché sarà una regata durissima. Dura perché lunga e perché c’è una competizione spietata. Dura, anche perché ho avversari pericolosissimi e infine la situazione meteo non è stabile come potrebbe sembrare”.

3) Meteo buono, ma...: “Generalmente la meteo è buona… ci sono gli alisei, ma non sarà facile perché non sono così stabili. L’intensità dell’aliseo cambierà molto da un giorno all’altro e quindi cambierà anche la strategia da fare. Ci sono due opzioni: la rotta Nord dove c’è relativamente meno vento e più rischio di bonacce, ma un miglior angolo e dunque meno strada da fare o la rotta più a Sud, dove si entra negli alisei profondi e c’è meno rischio di calme e sicuramente più vento. L’altra grossa questione da affrontare è che il cono d’ombra sotto le Canarie: lì il vento è da Nord Est e noi dobbiamo passare sottovento alle isole. Il nostro routier ci ha detto che a causa del riscaldamento delle temperature dell’acqua, incontreremo un’enorme quantità di sargassi… saranno delle vere e proprie isole di alghe in mezzo all’Atlantico che ci rallenteranno non poco. Ma non si può fare granché a parte passare le ore a pulire lo scafo”.

4) Devo guardarmi alle spalle: “A parte Felix De Navacelle (FRA 916), è Matthieu Vincent (FRA 947) il concorrente che temo di più in assoluto, [rispettivamente il secondo e il terzo classificati in classe Serie, ndr] perché è quello che fa velocità più elevate. Felix naturalmente è pericolosissimo perché capace di exploit sorprendenti... inoltre stiamo parlando di un velista che ha vissuto a bordo molta della sua infanzia e ha davvero molta confidenza con la barca. Anche i Maxi sono velocissimi, ma con queste condizioni mi spaventano meno. Insomma devo guardarmi parecchio alle spalle!!”.

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