Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pedote e la terza Jacques Vabre

Oceano Italia

Responsabilità editoriale Saily.it

Il navigatore italiano racconta le impressioni e le aspettative della Transat che parte tra 10 giorni a Le Havre, in coppia con Anthony Marchand: "Questa volta sarò lo skipper, l'Atlantico è sempre diverso, voglio fare le cose nel modo giusto" - SU SAILY TV IN ARRIVO ANTEPRIMA-VABRE CON PEDOTE E LE IMMGINI INEDITE DELL'IMOCA 60 FOILING PRYSMIAN

 

Bello che a pochi giorni dalla prima storica vittoria di un italiano, Ambrogio Beccaria, nella prima tappa della Mini Transat, un altro grande navigatore cresciuto proprio con quella straordinaria accademia rappresentata dai Mini, Giancarlo Pedote, apra il cassetto dei sogni e racconti le aspettative a meno di dieci giorni dalla partenza della vecchia Rottà del Caffè, la Transat Jacques Vabre, una transatlantica in coppia che fa parte del grande slam delle super regate oceaniche francesi, ovvero mondiali.

Il nostro Giancarlo (teniamocelo stretto anche se è andato a vivere in Bretagna e i suoi figli stanno crescendo in una scuola francese) è famoso per la meticolosità della preparazione di ogni impresa o regata, e anche stavolta non sfugge alla regola. Qui racconta alcuni aspetti di questa vigilia e di questa regata importante che lo vedrà in coppia ma per la prima volta come skipper e quindi con la piena responsabilità del mezzo e delle scelte chiave.

Naturalmente questa Vabre è anche e forse soprattutto un test probante in vista del Vendée Globe - il giro del mondo in solitario senza scalo e senza assistenza - che partirà tra circa un anno, nel 2020. Dove finalmente avremo di nuovo un italiano al via, una rarità divenuta quasi una condanna, alla quale cominciamo a sfuggire!

SU SAILY TV IN ARRIVO UN SERVIZIO CON IMMAGINI VIDEO INEDITE DELL'IMOCA 60 PRYSMIAN DI GIANCARLO PEDOTE CON LE ULTIME SENSAZIONI, LE EMOZIONI, LE NOTE TECNICHE SULLA BARCA

Forte di due precedenti partecipazioni, la prima delle quali terminata con la vittoria in Multi50 nel 2015, Giancarlo Pedote si prepara a prendere il via della famosa Transat Jacques Vabre per la terza volta. Con un notevole cambiamento: questa volta sarà lui lo skipper.

Maggiori sono le responsabilità e la pressione, ma avendo gestito tutti i suoi progetti in prima persona, sin dal suo debutto sul circuito Mini 6.50 nel 2012, ha imparato a trasformare lo stress in energia positiva e le situazioni difficili in una sfida da affrontare.

Ha un approccio molto determinato verso questa 14a edizione della “Route du Café”, che porterà lui e il suo co-skipper Anthony Marchand, da Le Havre in Francia, a Salvador de Bahia in Brasile. Un test di cui conosce, specificità e difficoltà, insidie e punti chiave. Giancarlo racconta tutto, con alcuni ricordi che vengono a galla...

LE PRIME DUE PARTECIPAZIONI - "Le mie prime due partecipazioni risalgono al 2015 e al 2017, quando la regata ancora terminava a Itajaí. Nella prima ho gareggiato in Multi50 a bordo di FenêtréA-Prysmian. Abbiamo vinto dopo poco più di 16 giorni e 22 ore, finendo terzi in classifica generale dietro agli Ultimes Macif e Sodebo. Nella seconda ho corso in IMOCA a bordo di Newrest - Brioche Pasquier, finendo al 12° posto. Sebbene diverse tra loro, entrambe queste esperienze mi hanno insegnato molto."

I RICORDI - "Ricordo che nel 2015, abbiamo faticato molto per una meteo estremamente complicata. Molte barche, nelle differenti categorie in gara, furono costrette ad abbandonare a causa delle difficili condizioni metereologiche. Abbiamo fatto praticamente quasi sempre bolina fino alle Canarie! Conservo un bel ricordo di quel periodo, non solo per le vittorie, ma anche perché è stato in quell’anno che mi si è aperto l'orizzonte del multiscafo. Anche l'edizione 2017 è stata una grande esperienza per me, perché è stata la mia prima traversata atlantica in IMOCA. Ero in modalità scoperta su una barca che non era dell'ultima generazione (era l'ex Gitana Eighty varata nel 2007 per Loïck Peyron). Purtroppo, poco dopo l’inizio della regata, lo spinnaker si ruppe e questo rappresentò un grave handicap per il proseguo della gara. Ma ho imparato molto."

LE SPECIFICITÀ DI QUESTA TRANSAT - "Non se ne parla spesso, ma su un passaggio transatlantico così lungo (4350 miglia, ndr), ci sono minimo cinque sistemi meteorologici da superare: le depressioni occidentali, alle nostre latitudini; gli alisei nord-occidentali; il Pot-au-Noir; gli alisei sudorientali e un'area molto instabile e tempestosa verso la zona di arrivo. Sono tanti passaggi, e complicati. A mio avviso, molto si gioca all'inizio, tra l'uscita del Canale della Manica e il Golfo di Biscaglia. Superata la zona di convergenza intertropicale, che è sempre un po’ una lotteria, ciò che doveva rompersi si è rotto e i problemi tecnici che dovevano venire fuori, lo hanno fatto. Dopodiché, i primi in classifica normalmente restano tali..."

LA DIFFICOLTÀ PRINCIPALE - "La più grande difficoltà è l'inizio: prima di prendere il via restiamo a terra per circa dieci giorni. È necessario riuscire a entrare molto rapidamente in modalità regata, soprattutto considerando che è generalmente durante i primi giorni che si stabiliscono i gruppi di imbarcazioni e le distanze tra di essi. Non è facile perché in ottobre - novembre possono esserci importanti cambiamenti di tempo e/o temperature. Fa freddo, piove, ci sono vento e onde ... non è facile trovare subito il giusto ritmo."

L'ESPERIENZA: UNA RISORSA, MA... - "Quando partecipi a una gara per la terza volta, c'è naturalmente meno stress. Conosci il percorso, i problemi che dovrai affrontare, le insidie lungo il percorso ... Tuttavia si tratta di una traversata oceanica, tutt'altro che banale. Non ce ne sono mai due uguali. Ciò che cambia per me questa volta, è che assumo il ruolo di skipper e di conseguenza, la responsabilità di molte più cose. Sono particolarmente centrato a fare le cose nel modo giusto."

SU SAILY TV IN ARRIVO UN SERVIZIO CON IMMAGINI VIDEO INEDITE DELL'IMOCA 60 PRYSMIAN DI GIANCARLO PEDOTE CON LE ULTIME SENSAZIONI, LE EMOZIONI, LE NOTE TECNICHE SULLA BARCA

Responsabilità editoriale di Saily.it