GUARDA QUI IL FILM - Un docu-film senza un attimo di respiro: Relentless, 47 minuti per ripercorrere la carriera del navigatore inglese, da enfant prodige alla Clipper Race fino a diventare un volto popolare del circo oceanico. Un marinaio fortissimo e un personaggio amatissimo. Dal primo a credere in lui: un certo Robin Knox-Johnston, alla lunga collaborazione con Hugo Boss, dalla Clipper ai foil, al record di percorrenza in 24 ore. Fino alla corsa più ardua: essere il primo non francese a vincere il Vendé Globe
Mettetevi comodi, tirate fuori stuzzichini, popcorn e le vostre bevande preferite: è finalmente disponibile online ''Relentless'', il video documentario di 47 minuti che ripercorre la carriera del navigatore britannico Alex Thomson.
''Relentless'' ovvero implacabile, accanito, inesorabile. Senza tregua proprio come il viaggio dello skipper di Hugo Boss nel mondo della vela oceanica e un solo obiettivo, diventare il primo skipper non francese a vincere il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza, e cioè il famoso Vendée Globe (pronunciare /vahn/dey.glohb/) Non sono troppi 47 minuti per aver un quadro completo della storia velica di Thomson raccontata da sé stesso e dalle persone a lui più vicine. Eccoli.
''Noblesse oblige'' - Il primo intervento è quello di Sir Robin Knox-Johnston, primo navigatore ad aver completato il giro del mondo non stop in solitario nel lontano 1969 e primo dei mentori di Thomson: è proprio RKJ che affida al giovane Alex il comando di una delle barche del giro del mondo a tappe e in equipaggio. Così, nel 1999, a soli 23 anni, Alex Thomson diventa il più giovane skipper a vincere la regata che si chiamava allora Clipper Ocean Race. A bordo incontra l'uomo d'affari Keith Mills, il secondo dei suoi mentori, che gli promise di fare di tutto per raggiungere l'obiettivo evocato prima.
Alti e bassi alla ricerca del Graal - A seguire i primi passi nella classe IMOCA dei 60 piedi con Roland Jourdain, dal 2003 l'inizio della collaborazione con il marchio tedesco Hugo Boss (ad oggi una delle più longeve sponsorizzazioni nello sport velico), la creazione del team Alex Thomson Racing sempre diretto da Ross Daniel per la parte tecnica, e una striscia di record e naufragi, successi e disavventure, alti e bassi, questi ''highs and lows'' e non si parla di pressione atmosferica, piuttosto di forza mentale, aspetto giustamente sviluppato in questo bellissimo documentario.
La storia - Un documentario cha da una parte fa riflettere sui progressi stratosferici realizzati dalla vela oceanica in solitario: Sir RKJ mise oltre 300 giorni per completare la circumnavigazione del globo tra il 68 e il 69, Alex Thomson, non ancora Sir ma che ha ricevuto da poco l'onorificenza di ''Chevalier de l'ordre du mérite'' presso l'ambasciata di Francia a Londra, ha concluso l'ultimo dei suoi giri del mondo in meno di 75 giorni. Sulla scala del record di percorrenza in 24 ore, Thomson aveva battuto una prima volta il primato all'inizio della sua carriera su monoscafo in solitario con 430 miglia e qualcosa, oggi è di nuovo il titolare di questo record ma con un log che indica oltre 100 miglia in più (536 miglia), performance centrata poi proprio durante lo sprint finale dello scorso VG.
Arriva il Vendée 2020 - E dall'altra, è un film che fa crescere - e parecchio - l'attesa per la prossima edizione del Vendée Globe che partirà a novembre 2020, finalmente con un italiano al via, Giancarlo Pedote. Alex Thomson e Hugo Boss ci saranno, con un'ancora misteriosa barca nuova, a foil ovviamente, e sempre con lo stesso obiettivo. Dopo i ritiri nel 2004 e nel 2008, un terzo posto nel 2012 e un memorabile secondo nel 2016 alle spalle di Armel Le Cleac'h. Sarà questa la volta buona? (Christophe Julliand)