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Odile Bart Emma Jordan, Generazione foiling

Gioventù al potere: bisogna saper fare tutto nella vela moderna

Responsabilità editoriale Saily.it

GLI OLANDESI A VELA, SI SA, SONO VOLANTI... - Chi sono e da dove vengono i quattro ventenni olandesi che hanno strapazzato il Garda volando sul Persico 69F nel secondo Grand Prix a Gargnano, patria della Centomiglia. Optimist, match race, classi olimpiche, persino oceano. E foil. Sono il team giù pronto per la Youth America's Cup. Si fanno beffe persino della classe olimpica di Giulia Conti (solo terza, ma felicissima). Lo spettacolo 69F, per adesso, sono loro. Per chi guarda da fuori serve altro

 

Si chiamano Kingdom Team Netherlands, due maschi e due femmine tra i 20 e i 21 anni, hanno trionfato il secondo Event del primo Grand Prix Persico 69F CUP, davanti a Swiss Team Tixwave e a B&G (Giulia Conti, Giovanna Micol e Simone Salvà). Sconosciuti? Mica tanto. Sentite chi sono e da dove vengono...

La timoniera-armatrice è Odile van Aanholt, criniera bionda da leonessa e double-face tra dolcezza e furore, un tipino vispo che ha a 15 anni vinse la medaglia d'argento alle Olimpiadi giovanili di Nanchino (Cina) 2014 nel singolo Byte CII (Carolina Albano finì ottava), e che adesso va forte sul 49er FX olimpico. L'ultima impresa da ricordare prima del lockdown è la vittoria della tappa World Cup di Genova nel 2019, quando con la prodoere Marieke Jongens (che sul 69F non si porta) battè le nostre Carlotta Omari e Matilda Distefano solo nella Medal Race. In quella occasione al terzo posto arrivarono le statunitensi Stephanie Roble e Margaret Shea, allenate sapete da chi? Da Giulia Conti, obiouvsly.

Lo stratega si chiama Bart Lambriex, biondo d'ordinanza anche lui, un altro ragazzotto velisticamente sveglio: buona carriera sui 420, oggi anche lui in carriera olimpica sul 49er, ma senza disdegnare la vela elettronica, con ottimi risultati ai Mondiali e-sailing.

Alla randa ecco Emma Savelon, e attenti a lei: chi se non una laserista puo' dialogare con una randa? Emma ha vinto due volte di seguito l'europeo Laser Radial femminile Under 21. Come dire che dietro alla mitica Marit Bouwemeester si affaccia questa fisicatissima ragazzotta inusitatamente castana.

E per finire in bellezza, eccovi il Fly controller: Jorden van Rooijen. Un olandese di pelle scura come ce ne sono tanti. Praticamente nato in barca e comunque votato alla vela al 200 per cento. Nazionale Optimist, derive, barconi vari, un sacco di match race da prodiere in giro per il mondo con tutte le barche immaginabili, e dulcis in fundo ha attraversato l'Atlantico su un VO65 del giro del mondo con skipper Bouwe Bekking ed equipaggio tutto giovani (Childhood 1) alla RORC Transatlantic del dicembre scorso, vigilia del coronavirus. Da un paio di anni letteralmente fulminato dal tema foiling, le prova tutte e ha sviluppato una certa scaltrezza.

Con questi pedigree i quattro olandesini volanti sono venuti sul Garda e hanno messo tutti in fila con cinque primi posti, e il giustificato entusiasmo che viene dal mix di gioventù e vela: sono già stati selezionati per partecipare alla Youth America’s Cup ne febbraio 2021 a Auckland. Insomma è il loro momento.

E i nostri? Soprattutto: e G&G? Giulia Conti si è "limitata" a dichiarare amore a prima vista per il Persico 69F, e visto l'invito era il minimo, ma aggiunge particolari interessanti: “Penso sia la barca più bella su cui abbia mai navigatopiù sicura del 49er, stabile, velocissima: abbiamo toccato i 23 nodi di lasco. Prima di scendere in mare stamani, con onda, avevo un po’ di preoccupazione ma poi è passata subito, c’è solo da divertirsi”. Più sicura del 49er, e dice tutto. Con Giovanna e Simone si sono divertiti e saliti sul podio, i rampantoni teenager volanti, per adesso, sono un pelino avanti. Ma se ci fosse tempo e possibilità, se deste a G&G qualche giorno di allenamenti, scommettiamo che non ce ne sarebbe più per nessuno. I due primi nella giornata finale lo certificano.

A sua volta Claudia Rossi: la Petite Terrible in barca con Stefano Rizzi e Pietro De Luca ha bisogno di conoscere meglio il mezzo ma assicura: "Sto imparando a domare la barca", e c’è da essere certi che ci riuscirà. Marco Gradoni è più giovane dei giovani, a 16 anni già essere qui è un risultato, soprattutto perché ha preso le misure e non c’è timore reverenziale: “Non mi fa alcun effetto che gli altri siano più vecchi - dichiara -i movimenti sono gli stessi, la tattica anche. Devo solo migliorare: datemi un attimo!

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MA LE REGATE COME SONO? - Le barche volanti stiamo imparando tutti a conoscerle, capirle, prevedere come e dove vanno. Abituati alle regate tattiche, ai bordeggi, alle geometrie della vela di sempre, ci vuole tempo e fantasia a tararsi su nuovi parametri. In parole povere: le regate foil non sono bellissime da vedere. O almeno, lo sono raramente. Domenica per esempio, con un’Ora perfetta che ha soffiato fino a 14 nodi con acqua piatta, le quattro prove più combattute sin dall’avvio del Grand Prix. Merito della “curva di apprendimento”, dicono gli organizzatori: più ore i team navigano, più imparano a gestire i foil, più si avvicinano tra loro e più le regate diventano combattute. Viceversa, il solito rischio con barche velocissime, è che ci siano differenze tali di passo da rendere scontate le classifiche. E un'altra osservazione che circola: vista una prova le hai viste tutte. Di sicuro al circuito, che è nato per lo spettacolo, serve un po' di verve, più video e spettacolarizzazione per il pubblico.

Le prove di oggi hanno visto due primi di B&G, uno della Petitee Terrible Claudia Rossi e l’ultima, decisiva per la classifica, del Kingdom Team Netherlands. Prova d’orgoglio anche per il giovanissimo Marco Gradoni, il timoniere sedicenne tre volte campione del mondo in classe Optimist e ora atleta in 470, protagonista di una scuffia ma anche di una prima boa passata per primo.

OCCHIO ALLA BOLLA E ALLE PENALITA' - Il secondo posto spetta allo Swiss Team Tixwave e alla loro tattica conservativa: hanno puntato sulla strategia di essere costanti, sfruttare al massimo il regolamento andando veloci, scegliendo rotte efficaci, guadagnando punti top speed, e stando - soprattutto - al largo dalle penalità. B&G con Conti, Micol e Salvà nella veste di fly controller avrebbe chiuso, calcolando i soli ordini di arrivo, in seconda posizione, ma sono state proprio le penalità a incidere e relegarle al terzo posto: “E’ la “bolla” (lo spazio obbligatorio tra le imbarcazioni, “rinforzato” nello specifico regolamento di regata dei 69F) che ci ha reso le cose difficili - spiega Giulia Conti - serve avere l’occhio allenato per calcolare la distanza tra le barche quando arrivi da dietro. Quando sei veloce rischi di andare troppo vicino, e gli umpires sono sempre sul posto e attenti”.

La fine del Grand Prix 1 vede anche la classifica di tappa, che tiene conto dei piazzamenti di tutti gli equipaggi che hanno partecipato ai due Event: in testa con 5 punti ci sono Flying Nikka 47 di Roberto Lacorte e il Kingdom Team Netherlands, i vincitori degli Event.

TRA DUE SETTIMANE, RIVOLUZIONE... - Non paghi del grado di innovazione già prodotto con la barca stessa, si prepara un ulteriore salto in avanti. La Persico 69F Cup torna a settembre, a Malcesine, con il Grand Prix 2 ad animare la Foiling Week, ma tra sole due settimane, sempre a Gargnano, inizia la Revolution CUP, e già il nome spiega che non sarà qualcosa di convenzionale. In questa occasione, anche il regolamento sarà innovativo: si tratta di due “manche” con 20 equipaggi iscritti ciascuna e una formula a tabellone. I primi 20 a regatare saranno tutti equipaggi Under 25, la seconda manche vedrà in acqua equipaggi presentati da uno yacht club. Ed entra in scena il super shore team dell’evento, composto tutto da giovani velisti, che ha due settimane di tempo per mettere a punto le barche e allestire la rivoluzione.

REPORT DELLA REGATA - La prima regata del giorno vede una scuffia a pochi secondi dalla partenza per Candelluva: Gradoni e soci resteranno fuori dai giochi. La partenza è regolare con nove nodi di vento, si regata su un quadrilatero con partenza di lasco. Tutta la Run diventa una questione tra il Kingdom Team Netherlands e B&G; i due equipaggi - i giovani olandesi e Micol-Conti-Salvà si avvicendano in testa alla prova, sfruttando il poderoso salto di vento a sinistra nel terzo lato e il suo ritorno alla fine della prova. Il traguardo dà ragione al Kingdom Team Netherlands, Conti-Micol-Salvà sono secondi, Swiss Team terzo e Petite Terrible chiude in quarta posizione.

In vista della Run 10 l’Ora sale ancora, fino a 12 nodi: si mantiene il percorso, ma si sposta leggermente il campo. Candelluva è pronto al via con gli altri team, e anzi parte con il turbo, girando per secondo la prima boa. La Run 10 vede la curva di apprendimento degli equipaggi sempre più ripida: aumenta il livello, gli scafi vanno veloci e sono sempre più vicini. B&G prende subito il volo e un distacco sufficiente a chiudere al primo posto. Dietro è una lotta tra Swiss Team, che chiuderà secondo, e il Kingdom Team Netherlands, terzo.

L’Ora continua ad aumentare: la Run 11 sarà una delle più combattute fino ad adesso e sarà la prova di orgoglio di Petite Terrible, che vince lasciando gli altri dietro a combattere. Si regata con le condizioni più belle: vento fino a 14 nodi e acqua piatta. La prima boa vede gli svizzeri in testa, ma una Claudia Rossi che evidentemente ha imparato a domare il mezzo prende il primo posto, che non lascerà più fino al traguardo. Kingdom Team Netherlands, Swiss Team Tixwave e B&G fanno a sportellate per un secondo posto che andrà agli svizzeri, seguiti dagli olandesi. Da dietro Gradoni recupera metro su metro e si installa in quarta posizione, mentre B&G passano in un soffio da seconde a ultime, perché su queste barche, davvero, nulla va lasciato intentato.

Il Grand Prix 1.2 termina con la Run 12 e i punteggi dell’ultima prova valgono doppio: ancora condizioni perfette per il full foil, ma al via Petite Terrible è OCS, e proseguirà la sua corsa sapendo di avere punti penalità in classifica. La run vede vento in calo, e Kingdom Team Netherlands passa in testa nell’ultimo lato, relegando in quarta posizione lo Swiss Team Tixwave: le vittorie si costruiscono sui dettagli, e nei momenti determinanti.

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